E’ iniziato tutto qui, davanti alla Cattedrale della Superba.
Un balzo nel tempo e un corteo storico che ha preceduto la regata delle Antiche Repubbliche Marinare svoltasi ieri a Calata Zingari.
Ed è partito da qui, dal cuore di Genova.

A presidiare la Cattedrale un fierissimo Balestriere del Mandraccio.

E poco distante alcuni suoi compagni.

E il loro grido è sempre questo: Pe Zêna e pe Sàn Zòrzo!
Per Genova e per San Giorgio!

Rullano i tamburi, salgono da Via San Lorenzo gli uomini e le donne di un altro tempo.
Prima, in testa al corteo, la Repubblica Marinara di Genova.

E’ un fragore, un suono bellissimo in questa strada così scenografica.

E c’è chi porta orgogliosamente il vessillo della Superba.

Un uomo fiero e altero stringe a sé il suo pesante elmo e avanza tra gli altri, è l’eroe delle Crociate, il conquistatore di Gerusalemme e di Cesarea, è Guglielmo Embriaco, detto Testa di Maglio, colui che nel lontano 1101 recò a Genova il Sacro Catino.

E’ il personaggio di spicco di questo corteo genovese.

Si cammina verso la propria meta.

Con armi e balestre e con passo deciso.

Con scudi e lance.

E poi le dame e i cavalieri, tutti seguono il trionfatore.

E non manca il Doge della Superba, è altero e regale, non c’è che dire.

E ci sono certe sorridenti fanciulle, una regge una cesta con dei limoni.

Ed ecco ancora Guglielmo Embriaco, a vederlo così non parrebbe tanto minaccioso, non vi pare?
E invece!

Una graziosa dama, costei ha ricevuto molti applausi e meritati complimenti.

E intanto avanza la Repubblica Marinara di Venezia.

I veneziani avevano abiti ricchi e sontuosi, la Serenissima si è fatta giustamente ammirare.

E che vestiti sfarzosi queste dame! Lo dico sempre, ho sbagliato secolo!

Ecco il Doge di Venezia, porgetegli i dovuti omaggi.
Eh, io gli avrei chiesto volentieri in prestito il valletto e quella sorta di curioso parasole, mi sarebbe proprio venuto utile, ieri c’era un caldo da non credere!

E ancora rulli di tamburi in San Lorenzo.

E una fanciulla condotta su una portantina. Chi sarà mai? E’ Caterina Cornaro, nobildonna veneziana che nel 1489 fu accolta dal Doge di Venezia e dalla città lagunare con grande onore.

Sorride Caterina e saluta la folla.

E intanto il Doge continua il suo cammino.

E ora è la volta della Repubblica Marinara di Pisa, di rosso e di bianco.

E si cammina, sembra davvero di essere in un altro tempo.

In marcia, reggendo gli scudi.

E scintillano gli elmi sotto il sole di giugno.

Si avanza compatti, senza esitazioni,

E il Podestà cavalca il suo destriero.

Le dame gentili indossano velluti e perle, tra le braccia recano mazzi di fiori.

Sono belle e aggraziate le fanciulle di Pisa.

E una di loro è in sella a un cavallo, è una giovane eroina di nome Kinzica, una fanciulla che cavalcò senza paura per raggiungere la sua città e mettere in guardia i suoi abitanti dell’arrivo dei terribili saraceni.
E così, intorno all’anno 1000, il coraggio di Kinzica salvò la città di Pisa.

Ultima giunge la Repubblica Marinara di Amalfi.

E squillano le trombe.

L’episodio evocato da questa città riguarda i festeggiamenti che vennero dati per lo sposalizio tra il giovane Sergio, figlio del Duca di Amalfi, e Maria, figlia del principe di Capua e Benevento.
Che fascino i cortei storici, si provano grandi e belle emozioni.

E attenzione, c’è chi è armato di spada!

E poi c’è sempre il tempo per un sorriso, in questa lunga e appassionante giornata.

E veli lievi e delicati e fiori e foglie a cingere il capo, la magia del passato.

E poi il corteo prosegue, attraverserà tutta la città fino a giungere a Calata Zingari, dove si svolgerà la sfida tra le quattro Repubbliche Marinare.

Si inizia con la gara dei gozzi, questo è il gozzo di Genova.

La competizione viene vinta dalla città di Pisa.

E viene il tempo della gara più importante, quella dei galeoni.
Ecco ancora Genova e i colori della nostra bandiera.

Si alzano i remi, guardate la folla assiepata lassù, c’era davvero tutta la città.

Ecco le altre imbarcazioni e i rematori compiono il medesimo gesto.

Partono da lontano i galeoni, attendiamo che sfilino davanti a noi.

Una delle Repubbliche è in sicuro vantaggio, il galeone verde è quello di Venezia.

Guadagna un deciso distacco e supera gli altri tre.

E si avvicina così alla sua meta, la Repubblica Marinara di Venezia vince la regata storica.

E’ stato un pomeriggio intenso e ricco di infantile stupore, queste iniziative mi entusiasmano e mi coinvolgono, sono viaggi della fantasia verso altri anni.
Si torna indietro nei secoli, al tempo in cui Genova, Venezia, Pisa e Amalfi erano Repubbliche Marinare.
Una domenica diversa, nel mare della Superba, nella città dove sventola orgogliosa la Croce di San Giorgio.
