Piazza dietro i Forni: antiche devozioni

È un fazzoletto di Genova, la nostra piccola e raccolta Piazza dietro i Forni si raggiunge da Salita della Rondinella e fa parte di quell’incantato mondo sospeso di caruggi, mattonate e piazzette che occupano la zona sottostante Spianata Castelletto e sopra la Zecca e Via Cairoli.
E qui, sul muro di un magnifico edificio, si trova un’edicola che testimonia antiche devozioni.

Tra le finestre, tra i respiri della vita quotidiana.

Il toponimo, come sempre spiega accuratamente lo storico Amedeo Pescio, si deve al fatto che nell’attuale Piazza delle Zecca vennero collocati agli inizi del ‘700 i forni pubblici e il luogo prescelto venne denominato Piazza dei Forni.
E così la nostra piazzetta ne ricavò, di conseguenza, questo nome.

L’edicola è ricca e sontuosa, con molti elementi decorativi.
Giuseppe Navone nel suo volume Viaggio nei caruggi afferma che un tempo qui era collocato un dipinto della Madonna con il Bambino risalente al XVIII Secolo che venne poi ritirato dalla Curia e al suo posto fu sistemata una copia.
Per lungo tempo, tuttavia, il tabernacolo è rimasto vuoto come lo vedete nell’immagine che segue.

Di recente ho avuto modo di passare in Piazza dietro i Forni e ho notato che nell’edicola è stata collocata un’immagine sacra che mi sembra corrispondere alla descrizione dell’originale fatta dal Navone e quindi potrebbe esserne appunto una copia.
Si nota la Madonna che tiene accanto a sé il piccolo Gesù e alle spalle di loro ci sono due angeli.

Sul cartiglio si legge una scritta in latino: Refugium Peccatorum Mater Dei Memento Mei.
Il significato è: Rifugio dei peccatori Madre di Dio ricordati di me.

Tra profumati boccioli emergono poi i visetti giocosi di piccoli cherubini.

E il cielo della Superba, denso di luce e di azzurro, così sovrasta il palazzo e la bella edicola.

Sono le tracce di un passato lontano, sono le antiche devozioni di Piazza dietro i Forni.

Salita di San Nicolosio: tra due sestieri

È una zona nascosta e silenziosa, Salita di San Nicolosio si raggiunge salendo da Via Edilio Raggio ed è una di quelle vie che fa parte di una sorta di mondo sospeso tra la Zecca e la soprastante Spianata Castelletto e anche tra il passato e il presente di Genova.
E allora vi porto là, in uno dei suoi tratti più caratteristici.

La salita prende il suo nome dall’antica Chiesa di San Nicolosio che attualmente risulta così inglobata tra le case.

Una Madonnina rasserenante vigila sulla Chiesa e su coloro che attraversano questa via.

Qui, come in molti altri luoghi della città vecchia, si trovano tracce del nostro passato.
La Superba, come è noto, era un tempo suddivisa in sei sestieri e in molte zone del centro storico capita di trovare le targhe che indicano il confine tra due sestieri e Salita di San Nicolosio è uno di quei luoghi.
Osservate i due civici 9 e 10 da questa prospettiva.

Sul civico 10 troverete la targa che indica il Sestiere di Prè.

Sul vicino civico 9, invece, è affissa la targa relativa al Sestiere della Maddalena.

Osservando poi con attenzione il civico 9 potrete ammirare un pregiato bassorilievo racchiuso in una raffinata cornice marmorea: è l’Annunciazione.

E l’angelo così si inchina davanti a Maria con questa fermezza fiduciosa, splendide sono le sue ali e particolare è la dolcezza del suo gesto.

È l’opera di un fine artigiano e ad osservare queste pietre antiche ancora presenti nelle nostre strade il pensiero si rivolge a colui che con talento e pazienza fece scaturire dalle sue mani operose questi fiori in boccio.
Guardando la sua opera, in qualche maniera, guardiamo anche lo sconosciuto artista al qual si deve questa bellezza.

Ecco Maria, a mani giunte ascolta il messaggio che Le è stato recato.

È un’opera a mio parere finissima e particolare e certo è esaltata dal recente restauro.

Alla base della cornice marmorea vi sono due iniziali.

E sopra, sul muro, spiccano due cuori uniti con il trigramma di Cristo e il monogramma di Maria.

Poco distante, sul civico 7, è posizionato invece un medaglione con una Madonna di più recente fattura ma tenera e infinitamente materna.
Questa scultura è per me particolarmente suggestiva.

Sono le ricchezze di un angolo caratteristico e nascosto della nostra Genova.

Una creuza ripida, impervia e baciata dalla luce e dal vento.

Tra due antichi sestieri della Superba, questa è la nostra Salita di San Nicolosio.

La Madonna con il Bambino in Vico Boccanegra

È una delle belle immagini di Maria che vigila sulla nostra Genova, così è affrescata l’immagine della Madonna con il Bambino in Vico Boccanegra, l’opera è collocata sul muro laterale di Palazzo Rosso, un tempo dimora dei Brignole Sale e oggi museo cittadino.

L’affresco è opera del talento di Giuseppe Isola che così ritrasse la giovane Maria mentre stringe a sé il piccolo Gesù.
Attorno a Lei ci sono i quattro Santi protettori di Genova e cioè San Giovanni Battista, San Giorgio, San Lorenzo e San Bernardo.
Inginocchiato in preghiera, inoltre, si nota anche Sant’Antonio da Padova.

Ricca e raffinata è la cornice che racchiude l’affresco, piccoli putti custodiscono l’immagine.

Con questa grazia, con questa tenerezza.

E si svela così, nella più tipica delle prospettive genovesi, una sontuosa edicola racchiusa tra i vetusti palazzi della città vecchia.
In questa penombra dei nostri caruggi questa è la leggiadria della Madonna con il Bambino in Vico Boccanegra.

La Madonna con il Bambino in Piazza delle Erbe

Si trova nell’ antica piazza delle Erbe dove in tempi lontani si teneva un vivace mercato della frutta e degli ortaggi, le fruttivendole della Val Bisagno arrivavano qui con le loro ceste colme dei doni della terra.
Adesso, come in quelle epoche ormai distanti, sulla nostra Piazza delle Erbe posa il suo dolce sguardo la Madonna con il Bambino.

Tra i colori vivaci della città vecchia, in questa piazza ancora adesso molto amata e frequentata.

La dolce immagine di Maria così si staglia nella nicchia che la custodisce, la Madonna tiene tra le braccia il piccolo Gesù che ha il visetto allegro incorniciato dai boccoli e l’espressione festosa tipica dell’infanzia.

E l’abito di Maria cade fino ai piedi.
Alla base della statua è posta poi un’iscrizione in latino e credo di aver trovato la corretta corrispondenza in uno degli inni della Chiesa.
Per la precisione penso si tratti dei seguenti versi tratti dall’inno Al vespro del martedì:

Ut germen aptum proferens
fulvis decora floribus

Perché di germi ricca e d’odorati
fior di potesse rivestir gioconda

Così la bella immagine della Madonna custodisce le antiche case di Genova e i suoi abitanti.

Accanto a una finestra con le persiane chiuse, sfiorata dal sole che accarezza questi luoghi.

Con questa dolcezza eternamente amorevole cosi si svela la tenerezza della Madonna con il Bambino in Piazza delle Erbe.

La Madonna con il Bambino in Via Luccoli

Ritorniamo ancora nei miei cari caruggi, nella nostra vivace e sempre amata Via Luccoli, una strada ricca di bei negozi e di diversi punti di interesse e a volte la si attraversa quasi distratti senza prestare attenzione a certe antiche testimonianze del nostro passato.

Se alzerete lo sguardo verso certe finestre, infatti, noterete un’edicola che ospita una statua.

È la Madonna con il Bambino e così posa il suo sguardo su coloro che attraversano la via.

Così resta, nell’imprendibile e meravigliosa verticalità di Via Luccoli.

La statua ospitata nella nicchia è semplice e molto graziosa.

Ai piedi di Maria una scritta in latino: hinc tuta quies che dovrebbe significare qui quiete sicura.
Seguono poi le parole Nostra Signora.

Se passate in Via Luccoli cercate anche voi questa edicola, potrete anche ammirarla da una diversa prospettiva, dal portone dell’edificio di fronte: così vigila sulla gente di Via Luccoli questa bella immagine della Madonna con il Bambino.

La Madonna dei facchini di Ponte Reale

Ancora una volta vi mostra un’antica immagine religiosa, venerata dai fedeli del passato di Genova, essa si trova sulla facciata di Palazzo Millo al Porto Antico e così, anche da visitatori, vi sarà semplice trovarla.
Protetta da un vetro che ne difende la bellezza, l’antica edicola è stata anche sottoposta ad accurati restauri.

Due targhe marmoree narrano le sue vicissitudini, in quanto questa scultura nel corso del tempo ha avuto evidentemente differenti collocazioni.

E se osserverete la scultura nei particolari noterete come essa sia un’opera di pregio, nel marmo prendono vita diverse figure: al centro la Madonna della Città con il piccolo Gesù tra le braccia, con lei ci sono i Santi Giovanni Battista ed Erasmo.
In questi luoghi a due passi dal mare e dal porto che sempre ha dato lavoro ai genovesi, questa immagine sacra pare essere legata ad un antico mestiere così importante per una città portuale.
Si narra infatti che questa fosse proprio la Madonna venerata dai facchini di Ponte Reale, a lei essi rivolgevano le sue preghiere.

Così ancora si staglia, sotto il cielo di Genova, davanti a quel mare che per alcuni è vita, fonte di sostentamento e lavoro, così ancora si posa sui genovesi lo sguardo della Madonna della città.

Chiesa di San Donato: la Madonna con il Bambino

È una splendida statua e potrete ammirarla se vi recherete nella bella e antica chiesa di San Donato che si affaccia sulla piazza omonima.
Sono affezionata in modo particolare a questa chiesa perché è legata alla storia dei miei antenati e così, quando varco quella soglia, mi sembra in parte anche di ritrovarli.

Là, in San Donato, al termine della navata destra c’è l’opera marmorea di un valentissimo artista, la statua è infatti attribuita a Gio Domenico Casella detto Scorticone che visse nella prima metà del Seicento.
Questa statua, perfetta per leggiadria e proporzioni, mi colpisce per l’aggraziata lievità di questa Madonna ragazzina che così regge tra le braccia il suo bambino.

L’opera era un tempo collocata nell’ormai perduta Chiesa di Santa Croce e ha trovato posto tra le mura di San Donato.
Visitando la Chiesa avrete modo di scoprire che questa bella immagine di Maria e anche nota come Nostra Signora della Terza Età.

E ha una tenerezza tutta particolare la figura di Lei che appare così amorevole e paziente, il piccolo Gesù si mostra a noi come un bimbetto allegro e vivace.

E così, nella mistica quiete di San Donato, su di noi si posano questi dolci sorrisi.

Monumento Campostano: la grazia di Maria

Ha una dolcezza particolare la figura della Madre di Dio che così custodisce l’eterno sonno dei coniugi Campostano, ritta sulla tomba volge lo sguardo al cielo e all’eternità.
Il monumento è l’opera magnifica dello scultore Antonio Rota, si tratta della sua ultima opera collocata al Cimitero Monumentale di Staglieno e situata nella Galleria Frontale Settore A.

Un volo di angeli ai piedi di Maria, una dolcezza senza fine nei gesti e nella grazia di Lei.

Le mani affusolate, i tratti sottili, il velo sul capo, la pura beltà e quegli occhi rivolti verso la luce divina in questo mistero inesplicabile.

La lapide rammenta ai posteri le doti di Francesco e Maddalena, gli sposi che qui riposano e che si distinsero in vita per lealtà, gentilezza di cuore e ricerca del vero e del bene.

La Madonna scaturita dalle abili mani di Antonio Rota così resta nel luogo dell’ultima unione dei coniugi Campostano.
Lei stringe il suo piccolo Gesù e accoglie, custodisce nella luce dell’amore di Dio.

Ed è un capolavoro di grazia, dolcezza e amorevole cura, così la scolpì e la immaginò il talentuoso artista Antonio Rota.

La Madonna con il Bambino in Via dei Macelli di Soziglia

È nel cuore vivo dei caruggi, in quella nostra amata Via dei Macelli di Soziglia così speciale ed unica per le sue sinfonie di colori tipiche della città vecchia.
Tra persiane aperte, botteghe e panni stesi ecco un’antica edicola, preziosa testimonianza di lontane devozioni.

La luce filtra e così cade nel vicolo e sfiora le case antiche come accadeva anche in altri secoli, a pensarci mi emoziono, credetemi.

In una nicchia trova posto la bella statua della Madonna con il Bambino voluta dall’antica corporazione dei beccai e cioè i macellai che qui in questa via avevano le loro attività dalle quali derivano il loro nome il vicolo e la piazza.
La magnifica scultura rappresenta la Madonna della città che così si erge sulla via, custodendo il cammino dei passanti.

L’iscrizione ai piedi di Maria attesta appunto che la statua si deve ai macellai che qui la fecero porre nel 1724.

In questa prospettiva così genovese, tra case alte, terrazzini e squarci di cielo.

Le due figure angeliche ai lati di Maria sono poste come cariatidi e rappresentano un magnifico ornamento e ulteriore preziosa armonia.

Splendida è la statua della Madonna, il drappeggio del suo abito e la gestualità restituiscono un senso di vitalità e di movimento.

E allora quando passate in questa zona dei caruggi provate a pensare ad un giorno distante del 1724.
Le massaie della zona sono accorse, alcune osservano curiose dalla finestra.
Si sente un vociare, sommesse si recitano le Ave Maria rivolte a Lei, per Lei ciascuno ha una parola, a Lei si affidano speranze nascoste.
E ci sono loro, gli antichi beccai, coloro che vollero che la statua avesse questa collocazione.
E c’’è emozione, gioia, un senso di felicità e condivisione.
In un giorno distante.
E allora, come adesso, il sole rischiarava le case e la vita in Via dei Macelli di Soziglia.

La Madonna di Via a San Giacomo

Via a San Giacomo è una stradina di Carignano, silenziosa e un po’ nascosta, collega Via Rivoli a Via Corsica.
Mi è capitato di recente di percorrerla, in un pomeriggio di sole che illuminava le case mentre sullo sfondo si ammirava il blu limpido del cielo.

E così ho alzato gli occhi verso l’alto, come sempre mi piace fare.

E proprio su questo edificio ho notato una bella scultura della Madonna con il Bambino, una cara immagine verso la quale, nei tempi distanti, si saranno levati gli sguardi imploranti di molti fedeli.

Ai piedi di Lei scolpite nel marmo queste parole in latino: ad fores meas quotidie e il loro significato è alle mie porte ogni giorno.
Dovrebbe trattarsi di una citazione biblica tratta dal Libro dei Proverbi: Felice chi mi ascolta e veglia alle mie porte ogni giorno (8-34).

L’immagine sacra così suggestiva ha colpito la mia attenzione anche per la sua collocazione, si trova infatti un una nicchia accanto a una finestra, sui quei vetri la luce ha lasciato una magia di riflessi.
E là, custode del sonno, dei pensieri e dei destini la figura dolce di Maria.

È la Madonna di Via a San Giacomo che così veglia sugli abitanti di questa casa e su coloro che percorrono questa strada genovese.