Le vetrine di Natale

Natale, tempo di addobbi, di luci e vetrine scintillanti.
E oltre ad  acquistare i regali io amo anche fermarmi a guardare.
Dicembre, tempo di fiera del libro e la più grande vetrina per gli amanti della lettura è in Galleria Mazzini, qui potrei passarci delle giornate intere a sfogliare volumi di ogni genere.
Libri nuovi e freschi di stampa e tomi vecchi e consunti che sono anche più affascinanti.

Galleria Mazzini

Uno dei miei passatempi preferiti, nel periodo natalizio, è proprio girovagare tra queste bancarelle, trovo sempre qualcosa di interessante da sbirciare.

Galleria Mazzini (2)

E poi, a Natale, mi piacciono i colori e le atmosfere allegre e festose.
E quelle vetrine ridondanti delle delizie che porteremo sulle nostre tavole.
Ecco le bottiglie da stappare per il brindisi, il torrone e i dolci tipici del Natale.
E sono rosse, grandi e sberluccicanti le palline che pendono nella bella vetrina della Marescotti.

Cavo

E fasciati nella carta bianca e rossa ci sono gli Amaretti di Voltaggio, una squisita specialità di questa nota pasticceria.
Sulla mia tavola del 25 Dicembre ci sarà il loro pandolce, sia alto che basso, a Natale non facciamoci mancare le bontà della nostra tradizione.

Pandolce di Cavo

Un albero di Natale può essere elegante anche se è stilizzato ed essenziale.
Ci sono due caldi plaid, i piatti, i portacandele, una fruttiera bianca.
E questo è il Natale delle Tele della Casana.

Tele della Casana

E sì, alcuni di questi negozi già li conoscete, vi ci ho già portati!
Non vi ho ancora portato da Klainguti, una delle antiche pasticcerie della città, annovera tra i suoi clienti persino il compositore Giuseppe Verdi.
Ci sono due alberelli coperti di neve, una cesta carica di pandolci, il morbido pandoro e altri dolcetti.

Klainguti

Natale è quel signore vestito di rosso che arriva sulla slitta trainata dalle renne.
Arriverà, nessuno osi mettere in dubbio una delle mie poche certezze!
E dirigendovi verso i Macelli, in Piazza Soziglia troverete un negozio di oggettistica.
Ah, questo è il regno di Babbo Natale e non si vede perché non dovrei fermarmi  ad omaggiare il simpatico vecchietto dalla barba bianca!
Campanelle, decorazioni, soprammobili e tutto è bianco e rosso.

Negozio in Soziglia

E poi Natale è anche concedersi il tempo di dedicarsi ai propri passatempi.
E questo è uno dei negozi più belli che io conosca per il ricamo, il cucito, il patchwork e la maglia.
Non è solo una merceria e la proprietaria è una persona di gran gusto, presto vi porterò a scoprire le meraviglie che racchiude nei cassetti di legno del suo Salotto creativo.

Il salotto creativo

Io aspetto, faccio il conto alla rovescia al 25 Dicembre.
E date retta ma me, quelli che dicono che Babbo Natale non esiste non hanno capito un accidente della vita!
Non scherziamo, esiste eccome!
E in questi giorni ha veramente un gran da fare, credetemi.
E così ogni tanto si riposa, tra i pandolci, i confetti e le dolcezze della Pasticceria Profumo.
Arrivederci Babbo Natale, ti aspettiamo speranzosi!

Profumo

Galleria Mazzini, andar per bancarelle

Ogni anno, a Natale e a Pasqua, si svolge in Galleria Mazzini la Fiera del Libro.
Bancarelle di libri, si trovano gli ultimi usciti, i remainders, volumi antichi o semplicemente vecchi e sono questi, quelli più rari, ad attirare la mia attenzione.
Eh, faccio sempre tanti buoni propositi! Passo a De Ferrari, in Piccapietra fingendo stoicamente di ignorare cosa potrei trovare a poca distanza, sopra quei banchi.
Come dire, faccio l’indifferente, passo oltre.
Ma fatalmente, ogni volta accade.
Vado a dare un’occhiata, ma sì! Comunque, sia chiaro, non devo comprare nulla, eh! No, no, ho già libri ovunque, in ogni stanza e persino in cantina. Poi, insomma, i libri che vorrei non si trovano tanto facilmente, alcuni proprio li ho cercati ovunque e non c’è stato verso.
No dai,  non corro rischi, vado!
Però che soddisfazione ravanare tra le bancarelle! Scusate il dialetto, ma mi pare che non esista un verbo italiano che renda l’idea in maniera altrettanto efficace. Frugare o rovistare forse? Più o meno, ravanare tra i libri però contempla anche altro, per me: gioia, felicità, mani impolverate, curiosità e sorprese a non finire, potrei passarci giorni.

Ed inevitabilmente capita, sempre.
Un libro, un copertina consunta, pagine ingiallite, a volte ancora inviolate, tocca persino ricorrere al tagliacarte!
Questi sono libri che hanno una storia, hanno già vissuto molte vite e aspettano solo di schiudersi davanti ad altri occhi.
Stanno lì, in attesa.


Li guardo, li apro, li sfoglio e li ripongo.
Cambio bancarella, vado oltre. Oh, ci sono anche i 33 giri, che nostalgia!
E poi ecco un altro volume interessante! Lo spalanco, lo rigiro, lo poso.
Continuo a camminare.
Il libro è sempre lì, tra mille altri. E mentre passeggio in galleria Mazzini, un pensiero si insinua nella mente.
C’è solo un volume disponibile, uno solo. Se non lo compro, non saprò mai cosa c’è scritto su quelle pagine. E se torno e se lo è accaparrato qualcun altro, che faccio? Potrei finire per pensarci dei giorni e poi è meglio avere rimpianti che rimorsi, ed ogni lasciata è persa, e allora sarà il caso di sbrigarsi, prima che qualcuno me lo soffi!
Ecco, succede sempre così!
E quest’anno il risultato è stato questo.

Ho lasciato Galleria Mazzini felice, carica di questi bei volumi che hanno trovato spazio nella mia libreria.
Eh, ieri sera però ci sono tornata! Avevo visto un libro raro ed interessante, ma l’avevo incautamente lasciato lì, che errore!  Sono andata a cercarlo con una certa apprensione, ho temuto davvero di non trovarlo più! E invece che gioia vedere la sua copertina verde bottiglia, il libro si trovava esattamente dove io lo avevo posato! Oh, poi lì c’era anche un altro tomo, pesante, vetusto e ricco di storie da scoprire e insomma, è finita che li ho presi entrambi.
La Fiera del Libro si protrarrà per parecchi giorni ancora e terminerà dopo l’Epifania.
Avrò tempo per tornare, per cercare nuovi amici.
E chissà se sulla via di casa, passando per Via Roma, questa volta me ne ricorderò, me ne dimentico sempre!
Sì, se siete da quelle parti e per caso vi capita di incrociare una che cammina svelta, tenendosi stretta un sacchetto carico di vecchi libri impolverati, totalmente incurante delle vetrine scintillanti delle grandi firme con la loro esposizione di  borse dai prezzi stellari e di raffinati accessori, sappiate che quella sono io, ma mi dispiace, non ho tempo per fermarmi a guardare le scarpe, i portafogli e le cinture.
Scusatemi, vado di fretta, non vedo l’ora di arrivare a casa per poter sfogliare i miei nuovi libri.