San Pasquale Baylon in adorazione del Santissimo Sacramento

E vi porto ancora con me nella Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, una chiesa genovese ricca di raffinate opere d’arte.
Qui, dolcemente lambita dalla luce dorata, trova posto la scultura in legno realizzata da Anton Maria Maragliano tra il 1710 e il 1713 e raffigurante San Pasquale Baylon in adorazione del Santissimo Sacramento.
È un’opera di stupefacente bellezza e di straordinaria armonia per i suoi colori, per il senso del movimento e per la vivacità dell’insieme.

Ecco il Santo con il suo saio, umile resta in preghiera a mani giunte.

E sullo sfondo un panorama rasserenante e poi nubi leggere e davanti a lui gli angeli, con la loro lievità palpitante.

Le ali aperte, gli sguardi fidenti, i manti smossi da lievissimo vento, i ricci a incorniciare i visi perfetti, le creature celesti reggono l’ostensorio davanti al quale San Pasquale rimane in devota adorazione.

Un putto e un sacro testo tra le sue manine.

San Pasquale Baylon è patrono dei cuochi, dei pastori e delle donne nubili e si celebra la sua festività il 17 maggio.
L’estro artistico e il talento di Anton Maria Maragliano ci hanno donato quest’opera intrisa di misticismo nel quale lo rivediamo davanti agli angeli.

E così potete ammirarlo nella nostra Basilica della Santissima Annunziata del Vastato.

La Madonna di Loreto nella Chiesa dell’Annunziata

Vi porto una nuova volta ancora nella Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato in Piazza della Nunziata, una chiesa magnifica che racchiude tra le sue mura autentici tesori.

Se percorrerete la navata destra fino in fondo giungere alla Cappella dedicata a Nostra Signora di Loreto.

Così si staglia la figura di Maria, in una ricchezza di marmi e di elementi decorativi.

Nel soffitto uno splendore di oro e una delicato volo di angeli.

E la sovrasta la grazia di piccoli putti e la lievità delle nuvole dai toni pastello in un contesto di assoluta armonia.

L’incanto, improvviso e rapido, lo dona poi la luce quando si spande gloriosa e tutto rischiara.

Così si ammira la bella statua della Madre di Dio: la Madonna di Loreto venne scolpita da Leonardo Mirano, artista vissuto tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600, sua anche la statua della Madonna con il Bambino sempre sita in questa chiesa e della quale scrissi in questo post.

Questa raffigurazione della Madonna mi colpisce per la regale maestà di Maria, Lei si erge con questa fierezza e risplende nella sua luce mistica mentre tiene a sé il suo bambino, il piccolo Gesù con una mano compie un gesto benedicente e con l’altra regge il globo crucigero.

il candore del marmo chiaro si staglia contro il nero dello sfondo, le colonne sono armoniosamente impreziosite e così racchiudono la nicchia che ospita la bella scultura di Mirano.

Solenne e magnifica resta la figura di lei nella Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato.

Come il piccolo Gesù Lei porta la corona sul capo, ha i tratti perfetti, lo sguardo saldo e sicuro, i capelli che morbidi incorniciano il suo bel viso, così Leonardo Mirano volle rappresentare l’eterea beltà della Madonna di Loreto.

 

Madonna e Santi: un capolavoro di Santo Varni

Nel mese che culmina nel Natale vi porterò più spesso nelle Chiese di Genova, non solo per scoprire suggestivi presepi allestiti nei giorni di dicembre ma anche per ammirare certe opere d’arte.
Se anche voi vorrete vedere una delle pregiate sculture di Santo Varni dovrete così recarvi nella Chiesa dell’Annunziata del Vastato, sotto a questi ori splendenti.

Santo Varni, prolifico artista genovese nato nel 1805 e morto nel 1885, è autore di diverse mirabili sculture collocate nel Cimitero Monumentale di Staglieno, i suoi angeli colmi di grazia custodiscono il sonno eterno di certi defunti.
E là, nella Chiesa dell’Annunziata, troverete una giovane Maria che tiene in grembo il suo piccolo Gesù e a lui si rivolgono angeli adolescenti e Santi con le mani giunte.

E sempre colpiscono la ricchezza del drappeggi, la sapiente ricerca dell’armonia, gesti e sguardi restituiscono nell’insieme un senso di assoluta perfezione.
Ecce Agnus Dei, ecco l’agnello di Dio, così si legge scolpito nel marmo e all’estrema destra un angelo resta assorto in preghiera e tiene una mano sul cuore.

E certi sguardi ricercano con amore infinito il cielo e l’eternità, nel silenzio e nella pienezza della fede autentica.

Nella complessa bellezza di una magnifico altorilievo lasciatoci dal talento dello scultore Santo Varni: Madonna e Santi nella Chiesa dell’Annunziata.

La Madonna con il Bambino nella Chiesa dell’Annunziata

Maria tiene tra le braccia il suo piccino che sorride giocoso e felice.
Lui ha i modi di tutti i bambini, è uno di noi.
E c’è questa gioia nel visino allegro di Gesù e c’è questa leggiadria nei tratti acerbi della Vergine, è l’armonia immaginata e scolpita dal talento di Leonardo Mirano nel 1618.

La statua è circondata da altrettanto mirabili opere e si trova nella Chiesa dell’Annunziata che racchiude al suo interno capolavori di valenti artisti e pittori.

Madonna con il Bambino (1a)

Brillano alle spalle della Madre di Dio i raggi scintillanti di oro, luce di bellezza e santità.

Madonna con il Bambino (2)

In un luogo dove sono state pronunciate, nel tempo, molte sommesse preghiere.

Madonna con il Bambino (3)

Ai piedi di Lei il suo monogramma circondato da una ghirlanda di foglie minute e di profumati boccioli di rosa.

Madonna con il Bambino (4)

In questa chiesa così importante per la nostra città.

Piazza della Nunziata (10)

Nel perfetto candore del marmo l’effige di Lei che diede al mondo Colui che fu la salvezza del mondo.

Madonna con il Bambino (6)

E freme la fiammella di una candela accesa da mani devote e fedeli.

Madonna con il Bambino (7)

E sorride il piccolo Gesù, ha lo sguardo dolcissimo da tenero bimbetto e la giovane Maria lo stringe a sé in un affettuoso abbraccio.
E c’è dolcezza e purezza in quei loro occhi che benevoli e generosi si posano su chi osserva.

Madonna Con il Bambino (8)

L’ultima cena di Giulio Cesare Procaccini

È una straordinaria opera d’arte che potete ammirare nella Chiesa dell’Annunziata del Vastato, è una tela di circa 38 metri quadri dipinta da Giulio Cesare Procaccini, pittore vissuto tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600.
Venne ultimata nel 1618 su committenza di un anonimo, la sua prima destinazione fu l’oratorio del Convento, in seguito venne posizionata in alto, nella controfacciata della chiesa.
Ha subito accurati e complessi restauri effettuati nei laboratori del Centro Conservazione Restauro di Venaria Reale ed è stata poi esposta a Milano, alle Galleria d’Italia di Milano, alla mostra L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri. Napoli, Genova e Milano a confronto. 
Ora la grandiosa tela è di nuovo all’Annunziata, per un certo periodo rimarrà esposta nella navata sinistra della chiesa e pertanto questa è una circostanza eccezionale per ammirarla.

In seguito verrà nuovamente collocata in alto ma, come leggerete sui pannelli esplicativi, la tela era stata pensata per essere posizionata a 2-3 metri di altezza e quindi in questi giorni potrete apprezzarla al meglio.

Vi basterà varcare la soglia di questa nostra celebre chiesa che racchiude notevoli opere d’arte.

Sotto a questo splendore di oro, tra i dipinti e le opere di valenti artisti trovate anche il capolavoro di Procaccini.

Ed è evidente che i miei pochi scatti non possono rendere giustizia alla bellezza di questa tela, le mie fotografie sono soltanto un invito alla visita, un modo per suggerirvi di salire una volta di più le scale di quella chiesa per ammirare quest’opera.
La prospettiva di questa immagine forse restituisce un’idea delle dimensioni grandiose delle tela: là potrete vedere i volti e gli sguardi di coloro che circondano Gesù nel momento dell’Ultima Cena, così li immaginò Giulio Cesare Procaccini.