La visita ai Sepolcri nelle Chiese dei caruggi

In questi giorni che precedono la Pasqua ritorniamo a ripetere la nostra tradizionale visita ai Sepolcri: il Giovedì Santo vengono abbelliti con fiori e foglie gli altari della Reposizione dove è posta l’Eucarestia, questi altari restano così decorati fino al Venerdì Santo.
La consuetudine vuole che si visitino i Sepolcri in numero dispari e così ve ne mosterò cinque che ho veduto nella giornata di ieri.
Ricchissima e sempre suggestiva è la composizione collocata nella Chiesa del Gesù e spicca la scritta in latino: in croce est salus vita et resurrectio nostra.

I candelabri dorati circondano invece l’allestimento predisposto nelle Basilica di Santa Maria delle Vigne dove trova spazio anche la tradizione dei cartelami e cioè le sagome di cartone con soggetti sacri tipici delle tradizioni liguri.
Qui sono rappresentati Gesù e gli apostoli durante l’Ultima Cena.

È semplice ed essenziale l’altare della bella Chiesa di San Pietro in Banchi.

E fiori delicati sui toni del rosa abbelliscono l’altare della Chiesa di San Luca.

Accanto, sulla sinistra, un piccolo spazio è così impreziosito dall’oro e da altri fiori.

E infine così è decorata la nostra splendida Basilica della Santissima Annunziata del Vastato: i vasi fioriti sui gradini e gli ulivi sull’altare.
In questi giorni di primavera, in questo tempo di Pasqua.

San Pasquale Baylon in adorazione del Santissimo Sacramento

E vi porto ancora con me nella Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, una chiesa genovese ricca di raffinate opere d’arte.
Qui, dolcemente lambita dalla luce dorata, trova posto la scultura in legno realizzata da Anton Maria Maragliano tra il 1710 e il 1713 e raffigurante San Pasquale Baylon in adorazione del Santissimo Sacramento.
È un’opera di stupefacente bellezza e di straordinaria armonia per i suoi colori, per il senso del movimento e per la vivacità dell’insieme.

Ecco il Santo con il suo saio, umile resta in preghiera a mani giunte.

E sullo sfondo un panorama rasserenante e poi nubi leggere e davanti a lui gli angeli, con la loro lievità palpitante.

Le ali aperte, gli sguardi fidenti, i manti smossi da lievissimo vento, i ricci a incorniciare i visi perfetti, le creature celesti reggono l’ostensorio davanti al quale San Pasquale rimane in devota adorazione.

Un putto e un sacro testo tra le sue manine.

San Pasquale Baylon è patrono dei cuochi, dei pastori e delle donne nubili e si celebra la sua festività il 17 maggio.
L’estro artistico e il talento di Anton Maria Maragliano ci hanno donato quest’opera intrisa di misticismo nel quale lo rivediamo davanti agli angeli.

E così potete ammirarlo nella nostra Basilica della Santissima Annunziata del Vastato.

La Madonna di Loreto nella Chiesa dell’Annunziata

Vi porto una nuova volta ancora nella Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato in Piazza della Nunziata, una chiesa magnifica che racchiude tra le sue mura autentici tesori.

Se percorrerete la navata destra fino in fondo giungere alla Cappella dedicata a Nostra Signora di Loreto.

Così si staglia la figura di Maria, in una ricchezza di marmi e di elementi decorativi.

Nel soffitto uno splendore di oro e una delicato volo di angeli.

E la sovrasta la grazia di piccoli putti e la lievità delle nuvole dai toni pastello in un contesto di assoluta armonia.

L’incanto, improvviso e rapido, lo dona poi la luce quando si spande gloriosa e tutto rischiara.

Così si ammira la bella statua della Madre di Dio: la Madonna di Loreto venne scolpita da Leonardo Mirano, artista vissuto tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600, sua anche la statua della Madonna con il Bambino sempre sita in questa chiesa e della quale scrissi in questo post.

Questa raffigurazione della Madonna mi colpisce per la regale maestà di Maria, Lei si erge con questa fierezza e risplende nella sua luce mistica mentre tiene a sé il suo bambino, il piccolo Gesù con una mano compie un gesto benedicente e con l’altra regge il globo crucigero.

il candore del marmo chiaro si staglia contro il nero dello sfondo, le colonne sono armoniosamente impreziosite e così racchiudono la nicchia che ospita la bella scultura di Mirano.

Solenne e magnifica resta la figura di lei nella Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato.

Come il piccolo Gesù Lei porta la corona sul capo, ha i tratti perfetti, lo sguardo saldo e sicuro, i capelli che morbidi incorniciano il suo bel viso, così Leonardo Mirano volle rappresentare l’eterea beltà della Madonna di Loreto.

 

Madonna e Santi: un capolavoro di Santo Varni

Nel mese che culmina nel Natale vi porterò più spesso nelle Chiese di Genova, non solo per scoprire suggestivi presepi allestiti nei giorni di dicembre ma anche per ammirare certe opere d’arte.
Se anche voi vorrete vedere una delle pregiate sculture di Santo Varni dovrete così recarvi nella Chiesa dell’Annunziata del Vastato, sotto a questi ori splendenti.

Santo Varni, prolifico artista genovese nato nel 1805 e morto nel 1885, è autore di diverse mirabili sculture collocate nel Cimitero Monumentale di Staglieno, i suoi angeli colmi di grazia custodiscono il sonno eterno di certi defunti.
E là, nella Chiesa dell’Annunziata, troverete una giovane Maria che tiene in grembo il suo piccolo Gesù e a lui si rivolgono angeli adolescenti e Santi con le mani giunte.

E sempre colpiscono la ricchezza del drappeggi, la sapiente ricerca dell’armonia, gesti e sguardi restituiscono nell’insieme un senso di assoluta perfezione.
Ecce Agnus Dei, ecco l’agnello di Dio, così si legge scolpito nel marmo e all’estrema destra un angelo resta assorto in preghiera e tiene una mano sul cuore.

E certi sguardi ricercano con amore infinito il cielo e l’eternità, nel silenzio e nella pienezza della fede autentica.

Nella complessa bellezza di una magnifico altorilievo lasciatoci dal talento dello scultore Santo Varni: Madonna e Santi nella Chiesa dell’Annunziata.

La tradizione dei Sepolcri nelle chiese dei caruggi

È un rito di questi giorni che precedono la Pasqua, è una tradizione molto sentita dai genovesi.
Durante il Giovedì Santo nelle chiese si allestiscono gli Altari della Reposizione dove viene appunto riposta l’Eucarestia, questi altari vengono riccamente decorati con fiori e candele, con tessuti preziosi e foglie e così restano fino al Venerdì Santo.
La visita ai Sepolcri è una consuetudine molto cara in questa città, a Genova si usa in genere visitarli in numero dispari e così io oggi ve ne mostrerò sette, sono per me tra i più suggestivi.
So di avere tra i miei lettori alcuni genovesi che abitano lontano e credo che forse a loro farà piacere ritrovarsi, pur brevemente, nelle chiese dei nostri caruggi, quelle più amate e frequentate da chi vive sotto la Lanterna.
E inizio così, con una chiesa a me molto cara sita nella nostra antica Via Prè: questo è l’altare della bella Chiesa di San Sisto.

Ci sono invece fiori rosa e fucsia su queste scale, nella Basilica della Santissima Annunziata del Vastato.

E così è l’altare della nostra Chiesa della Maddalena, nella cesta a terra il pane e l’uva.

Ravvivato di gerbere dai toni di arancio e di giallo risplende l’oro lucente dell’altare della Basilica di Santa Maria delle Vigne.
Ci sono anche i cartelami, sagome di cartone con soggetti sacri tipici della tradizione ligure, in questo caso sono rappresentati Gesù e gli Apostoli durante l’ultima cena.

In Piazza Matteotti nella chiesa del Gesù i fiori compongono una vela bianca che salpa sul mare blu, a fare da sfondo c’è un celebre dipinto di Rubens, una delle tante opere magnifiche che si possono ammirare in questa chiesa.

Ed è ricco e sempre molto fastoso l’altare allestito in questa maniera nell’antica Chiesa di San Donato.

In questi giorni si ripete e si rinnova questa tradizione, con questo fervore, nelle chiese della città vecchia.
Tra opere d’arte, tra fiori e candele, con la cura della devozione.
Ed è ricco e armonioso l’altare che si ammira nella Chiesa di San Filippo Neri in Via Lomellini, nel cuore dei caruggi di Genova, nel tempo che precede la Santa Pasqua.

La Madonna con il Bambino nella Chiesa dell’Annunziata

Maria tiene tra le braccia il suo piccino che sorride giocoso e felice.
Lui ha i modi di tutti i bambini, è uno di noi.
E c’è questa gioia nel visino allegro di Gesù e c’è questa leggiadria nei tratti acerbi della Vergine, è l’armonia immaginata e scolpita dal talento di Leonardo Mirano nel 1618.

La statua è circondata da altrettanto mirabili opere e si trova nella Chiesa dell’Annunziata che racchiude al suo interno capolavori di valenti artisti e pittori.

Madonna con il Bambino (1a)

Brillano alle spalle della Madre di Dio i raggi scintillanti di oro, luce di bellezza e santità.

Madonna con il Bambino (2)

In un luogo dove sono state pronunciate, nel tempo, molte sommesse preghiere.

Madonna con il Bambino (3)

Ai piedi di Lei il suo monogramma circondato da una ghirlanda di foglie minute e di profumati boccioli di rosa.

Madonna con il Bambino (4)

In questa chiesa così importante per la nostra città.

Piazza della Nunziata (10)

Nel perfetto candore del marmo l’effige di Lei che diede al mondo Colui che fu la salvezza del mondo.

Madonna con il Bambino (6)

E freme la fiammella di una candela accesa da mani devote e fedeli.

Madonna con il Bambino (7)

E sorride il piccolo Gesù, ha lo sguardo dolcissimo da tenero bimbetto e la giovane Maria lo stringe a sé in un affettuoso abbraccio.
E c’è dolcezza e purezza in quei loro occhi che benevoli e generosi si posano su chi osserva.

Madonna Con il Bambino (8)

Miei amati specchi

Miei amati specchi, vetri incantati della Superba che racchiudete immagini tremule di solidi marmi, di croci e azzurro cielo.
Miei amati specchi, effimeri e gloriosi.

Miei amati specchi che raccontate una città nascosta, riservata ai sognatori e a coloro che camminano piano e sanno intravedere stupori incastonati tra pietre antiche.

Piazza Soziglia

E facciate dipinte, panni stesi, semplicemente vita.

Piazza Pinelli (1)

E grandezze fastose nelle piazze dei caruggi.

Piazza Pinelli (2)

Miei amati specchi che celate amori, abbracci, sorrisi, prime colazioni, facce assonnate, stanchezze, entusiasmi, lacrime, desideri e gioie, ninne nanne e promesse.

Piazza delle Erbe (1)

Miei amati specchi, tra persiane che appaiono come inattese esitazioni.

Piazza delle Erbe (2)

Miei amati specchi di stagioni generose e limpide, nel tempo che permette di attendere e aspettare per poi lasciare che gli occhi trovino questa bellezza.

Piazza delle Oche (1)

Miei amati specchi che ospitate l’immagine della Chiesa delle Vigne.

Piazza delle Oche (2)

Miei amati specchi, tra luci e ombre.

Piazza delle Erbe (3)

Splendori brillanti nell’inquieto agitarsi delle bandiere in Strada Nuova.

Via Garibaldi

Miei amati specchi che raccontate mattine di sole, ringhiere, pianticelle verdi.

Piazza della Nunziata (2)

Miei amati specchi dove si riflette il campanile della Chiesa della Nunziata, miei amati specchi che siete una realtà diversa, effimera ed immaginata, sempre nuova e così mutevole.

Piazza della Nunziata (3)

E vi cerco sempre, voi che donate a noi scorci di candide nubi e cielo turchese.
Miei amati specchi, finestre di Genova.

Piazza della Nunziata (14)

L’ultima cena di Giulio Cesare Procaccini

È una straordinaria opera d’arte che potete ammirare nella Chiesa dell’Annunziata del Vastato, è una tela di circa 38 metri quadri dipinta da Giulio Cesare Procaccini, pittore vissuto tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600.
Venne ultimata nel 1618 su committenza di un anonimo, la sua prima destinazione fu l’oratorio del Convento, in seguito venne posizionata in alto, nella controfacciata della chiesa.
Ha subito accurati e complessi restauri effettuati nei laboratori del Centro Conservazione Restauro di Venaria Reale ed è stata poi esposta a Milano, alle Galleria d’Italia di Milano, alla mostra L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri. Napoli, Genova e Milano a confronto. 
Ora la grandiosa tela è di nuovo all’Annunziata, per un certo periodo rimarrà esposta nella navata sinistra della chiesa e pertanto questa è una circostanza eccezionale per ammirarla.

In seguito verrà nuovamente collocata in alto ma, come leggerete sui pannelli esplicativi, la tela era stata pensata per essere posizionata a 2-3 metri di altezza e quindi in questi giorni potrete apprezzarla al meglio.

Vi basterà varcare la soglia di questa nostra celebre chiesa che racchiude notevoli opere d’arte.

Sotto a questo splendore di oro, tra i dipinti e le opere di valenti artisti trovate anche il capolavoro di Procaccini.

Ed è evidente che i miei pochi scatti non possono rendere giustizia alla bellezza di questa tela, le mie fotografie sono soltanto un invito alla visita, un modo per suggerirvi di salire una volta di più le scale di quella chiesa per ammirare quest’opera.
La prospettiva di questa immagine forse restituisce un’idea delle dimensioni grandiose delle tela: là potrete vedere i volti e gli sguardi di coloro che circondano Gesù nel momento dell’Ultima Cena, così li immaginò Giulio Cesare Procaccini.

In Piazza della Nunziata, davanti alla Chiesa

Se siete turisti e arrivate a Genova con il treno, con tutta probabilità vi capiterà di passare davanti alla Basilica dell’Annunziata.
Vi lascerete alle spalle la stazione Principe, percorrerete Via Balbi e giungerete nella piazza sulla quale si affaccia questa splendida chiesa.
Se volete lasciarvi affascinare dalle meraviglie dell’arte salite quelle scale, qui troverete opere di celebri artisti come Anton Maria Maragliano, Taddeo Carlone e Domenico Piola.

La Nunziata

E certo mi riprometto di mostrarvi presto alcuni di questi capolavori e di raccontarvi certe vicende di questa chiesa.
Camminando sotto a quelle navate, in particolari momenti del giorno, potreste vedere un raggio di luce filtrare vittorioso e lambire l’altare, i marmi e i dipinti.
Davanti a voi Messor lo frate sole, lo quale è iorno, come scriveva San Francesco D’Assisi.
Resterete immobili a guardare, con il fiato sospeso e penserete di aver ricevuto in dono un istante di assoluta perfezione.

La Nunziata (2)

E poi, camminando, sentirete il suono dei vostri passi.
E alzerete lo sguardo e penserete di aver ricevuto in dono un istante di assoluta bellezza.

La Nunziata (3)

E poi, dopo aver lasciato la chiesa, magari anche voi andrete ad aspettare l’autobus alla fermata situata proprio lì di fronte.
C’è sempre tanta gente, a dire il vero, se come me avete un pizzico di fortuna magari vi capiterà di incontrare le persone giuste.
E allora anche voi rimarrete fermi a guardare.
E penserete di aver ricevuto in dono un istante che comprende assoluta bellezza e perfezione.
A Genova, in Piazza della Nunziata.

La Nunziata (4)