I colori dell’Expo dell’Alta Val Trebbia

In questo weekend da queste parti c’è un appuntamento da non perdere, è l’evento che promuove le tipicità di questo territorio, le sue bellezze e le tante opportunità offerte a coloro che trascorrono i giorni d’estate nei paesini di questa bella valle.
L’Expo dell’Alta Val Trebbia si svolge a Loco, sulle rive del corso d’acqua che regala il nome alla valle.

Loco (3)

E quest’anno il Trebbia scorre lucente e generoso.

Loco (2)

Per noi che frequentiamo abitualmente questi posti la manifestazione è una piacevole consuetudine, ritroviamo sapori e profumi che conosciamo bene.
E ritroviamo le bontà che amiamo gustare in questi luoghi di vacanza, primi tra tutti i sovrani dei bosco, i funghi preparati ad arte da Isola, lo splendido negozio di Loco.

Expo

Expo (9)

E le torte della Pasticceria Biasotti di Rovegno.

Expo (4)

E i dolci dell’Antico Forno da Carlo di Montebruno.

Expo (5)

Sane abitudini che amiamo conservare, tipiche bontà di questa valle.
Ci sono anche artigiani ed espositori provenienti da altre regioni ma il fiore all’occhiello dell’Expo sono i prodotti del territorio: dal miele alle conserve, dai vini ai salumi dei colli piacentini.
E naturalmente sono passata a trovare gli amici, questo è lo stand di Poggi Arredamenti, il negozio e lo spazio espositivo si trovano in località Beinaschi, sulla Statale 45.

Expo (3)

E poi ci sono numerose ceste con i doni della terra, la vera bellezza.

Expo (6)

E potrebbero mancare i canestrelli di Torriglia? Certo che no!

Expo (6a)

Ho trovato qui anche le delizie di Maria Giulia Scolaro, la sua azienda agricola si trova a Savignone.
E questi vasetti sono pura poesia, hanno tutti i profumi dei frutti e dei fiori.
Tra le tante bontà troverete la confettura di petali di rosa, quella di petali di glicine e quella di viole, una meraviglia!

Expo (7)

E poi sciroppi di ogni genere, celebre è il suo sciroppo di rose.

Expo (8)

Un territorio e le sue bellezze, all’Expo troverete materiale informativo sulle strutture ricettive e sulle escursioni che potrete fare nelle varie località del Parco dell’Antola.

Lago del Brugneto

Ci sono diverse sono proposte di svago, giochi per i bambini e iniziative di vario genere riguardanti l’ambiente e la fauna.
Quest’anno poi ci sono anche i falconieri e così si incontrano tipi particolari che non è così semplice vedere nei boschi.
Sono i rapaci, a volte si librano alti nel cielo, con lo sguardo si segue il loro volo armonioso.

Rapaci

Alcuni sono buffi e anche un po’ impertinenti!

Rapaci (7)

Altri maestosi e severi.

Rapaci (3)

E santo cielo, non avrei mai pensato di incontrare un tipo del genere a Loco, ecco!

Rapaci (4)

Non ho assistito alle loro prodezze ma li ho osservati bene da vicino.
Mi correggo, scusate: ci siamo reciprocamente osservati!

Rapaci (5)

E che carattere, caspiterina!

Rapaci (6)

L’Expo dell’Alta Val Trebbia attira sempre tanti visitatori: si va a far compere, a passeggiare, si cammina sulla riva del fiume.
E tanti fanno il bagno in queste acque fresche e rigeneranti.

Trebbia

Chiare, trasparenti, limpide.

Trebbia (2)

Gorgoglianti e tumultuose sui sassi levigati.

Trebbia (3)

Sono le acque del Trebbia, un luogo del cuore che rappresenta un’identità, l’anima di una valle e della sua gente.

Trebbia (4)

Agosto 1899: una gita sul Monte Antola

Nel tempo che era un altro tempo vennero giorni degni di essere rammentati.
È l’estate del 1899, in una valle amena immersa tra verdi boschi ci si prepara per un evento che resterà nel cuore di tutti coloro che vi prenderanno parte.
Il secolo sta per terminare, verranno tempi nuovi ma rimarrà viva la devozione religiosa, si inaugura una nuova cappella sul Monte Antola e le celebrazioni inizieranno il 3 Agosto a Propata, nella chiesa del paesino si terrà la benedizione della statua del Sacro Cuore.

Propata

Il giorno successivo la statua sarà condotta in processione sulla vetta del Monte Antola dove l’aria è limpida e il cielo chiaro e lucente.
E saranno numerosi i genovesi che saliranno lassù per assistere alla Messa nella nuova cappella.
Il giornale che riporta la notizia, La Settimana Religiosa, riferisce che la devota signora Gandolfi ha donato una cassetta con pregiati paramenti sacri e raffinate tovaglie da porre sull’altare.

Lago del Brugneto (3)

E per chi desideri prendere parte a questa pregevole iniziativa ecco il programma del pellegrinaggio promosso per il 5 e il 6 Agosto dal Comitato Regionale Ligure dell’Opera dei Congressi.
Innanzi tutto occorre iscriversi, i biglietti si acquistano da Peloso, apprezzata cartoleria del centro che si trova in Via Cairoli.

Peloso

Bisogna mettersi pazientemente in coda davanti al bancone di legno, c’è posto per tutti!

Peloso (2)

Le 10 Lire del biglietto comprendono il viaggio di andata fino a Torriglia, il pernottamento, la colazione sull’Antola e il pranzo, inoltre bisogna pagare il treno per il ritorno.
Saranno due giornate dense e impegnative!
Si parte il 5 Agosto verso sera, appuntamento alle 19 in Piazza Colombo, una comoda vettura vi condurrà a Torriglia, l’arrivo è previsto per le 23.

Torriglia

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

Dopo qualche ora di sonno ci si alzerà di buon mattino, alle 4 gambe in spalla: si sale sull’Antola dove si assisterà alla Messa nella bella Cappella, una nuova ricchezza per la valle.

Monte Antola

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

Quindi verrà servita una ricca colazione e alle 10 i pellegrini riprenderanno il loro cammino alla volta di Crocefieschi, ci vorranno ben tre ore e mezza per arrivare a destinazione.
Qui verrà servito un lauto pranzo che comprende minestra, due piatti di carne, formaggi locali e un buon vino corposo, infine della dolcissima frutta.
E poi forse ci sarà anche il tempo per riposarsi sui prati ed ammirare la bellezza dei fiori.

Margherite

E magari scorgere tra l’erba i doni del bosco rigoglioso.

Trulla

Rimane ancora un tratto di strada da fare, in un’ora e mezza la bella compagnia raggiungerà Busalla, qui si potrà salire sul treno che ricondurrà i pellegrini nella Superba.

Busalla

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

E resterà un ricordo indelebile di questa giornata.
E durerà ancora, oltre a quel tempo, se tra le vostre mani capiterà un vecchio giornale di quel lontano 1899.
Il Monte Antola è ancora oggi meta di gite e di escursioni, nello splendore della natura che domina in questa valle, all’epoca dei nostri pellegrini il Lago del Brugneto ancora non esisteva.
La cappella vive una nuova stagione di splendore come mi ha raccontato Roberto Costa, ex Presidente del Parco dell’Antola e attuale coordinatore Regionale di Federparchi Europarc Italia.
Nel 2000 è stata ricostruita e i lavori della nuova edificazione sono iniziati il giorno della festa di San Pietro con una suggestiva fiaccolata, ogni pellegrino ha portato sull’Antola almeno un mattone.
Passo dopo passo sono arrivati lassù.
Come accadde in un altro tempo, in un giorno d’agosto del 1899.

Monte Antola (2)

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

Neve e cielo azzurro a Fontanigorda

Il primo giorno di marzo, a Fontanigorda, dopo aver percorso la strada che conduce lassù , curva dopo curva.

Fontanigorda (2)

E non mi aspettavo di vedere la neve, in lontananza pareva già del tutto svanita.
Bianca, lucente e chiara copriva il prato in mezzo alla curva del bivio.

Fontanigorda (3)

E indugiava sui tronchi tagliati, il bosco ha i suoi profumi anche in inverno.

Fontanigorda (4)

Sono tutte chiuse le case delle vacanze, serbano zainetti e scarponcini per le passeggiate, biciclette e cestini per andar per funghi nei giorni d’estate.

Fontanigorda (5)

L’inverno è alberi spogli e un confine silenzioso.

Fontanigorda (6)

E rocce e muschi e un uccello vagabondo che da lontano fa sentire il suo richiamo.

Fontanigorda (7)

L’inverno è sole e luce che rimbalza sulla sottile e soffice coltre, al Bosco delle Fate.

Fontanigorda (8)

Ancora due o tre curve e si arriva al campo da pallone dove generazioni di bambini si sono dilettate con il gioco del calcio.

Fontanigorda (9)

L’inverno, l’inverno a volte sa essere ancora più luminoso della florida estate, non ci sono rami a far ombra alla fontana della Madonnina.

Fontanigorda (10)

Ed è poca la neve rimasta ma ha tutto il fascino della sua suggestione, ricopre il tavolo e le panche di legno.

Fontanigorda

L’inverno è tutto nelle sue promesse, in ciò che ti lascerà, nei doni della terra che matureranno con il sole.

Fontanigorda (12)

L’inverno è nelle sfumature di azzurro e celeste così diverse da quelle dei mesi del solleone, sono colori evanescenti, fratelli del freddo, del ghiaccio e della neve.

Fontanigorda (13)

L’aria è leggera, pura e frizzante, ti accarezza il viso e lambisce i rami nudi degli alberi.

Fontanigorda (14)

E poi guarda, guarda le cime delle montagne.

Fontanigorda (15)

Le cime imbiancate sfiorano il cielo.

Fontanigorda (16)

E poi verde, alberi e neve.

Fontanigorda (17)

E due ghiandaie ciarliere e chiacchierone come sempre, le ho inseguite per un po’ proprio qui, davanti a questo prato.

Fontanigorda (18)

Le tegole dei tetti come spolverate di zucchero.

Fontanigorda (19)

E le case e i giardini e i terrazzi.

Fontanigorda (20)

Cammino nel mio paesino e so esattamente dove abitano le persone che conosco da tanto tempo.

Fontanigorda (21)

E poi ancora, bianco, celeste, aerei in volo e panni stesi in Val Trebbia.

Fontanigorda (23)

Tetti, orti, imposte chiuse, serrate anche quelle della mia casetta, lassù nel sottotetto.

Fontanigorda (24)

La piazza insolitamente deserta.

Fontanigorda (25)

Una stagione che non conosco, l’inverno che sta per svanire e la primavera che si avvicina, è poco distante il mio prato delle farfalle, non manca poi tanto a questo felice incontro.

Fontanigorda (26)

Il paesino silenzioso, con i suoi tetti rossi e le casette da fiaba.

Fontanigorda (27)

E l’acqua, la neve disciolta e la mia pozzanghera.
Forse voi non lo sapete ma quella è proprio la mia pozzanghera e non potrebbe essere diversamente, del resto credo che non ne esista una così speciale.
E lo è ancora di più con la piazza vuota, specchio di una certa bellezza che resta nel cuore.

Fontanigorda (28)

E poi la strada verso Genova, la via del ritorno.
E un incontro inatteso, tra i rami, il primo giorno di marzo, le creature del bosco.
Uno, due, tre e poi dieci.
Certo, erano distanti e così la foto non è perfetta ma deve stare qui perché anche loro hanno fatto parte di questa splendida giornata.

Fontanigorda (29)

Una giornata di neve e cielo azzurro a Fontanigorda.

Fontanigorda (30)

Il cammino dei Re Magi del Presepe di Pentema

Sono gli uomini venuti da lontano, sono gli uomini che affrontano un lungo cammino per onorare la nascita di Gesù e portare a Lui i loro doni.
I tre Re Magi del Presepe di Pentema hanno iniziato il loro lungo viaggio, per incontrarli vi basterà andare nei vicoli in una delle chiese più antiche di Genova, la Basilica delle Vigne.

Basilica delle Vigne

Là, sotto a questo bagliore lucente e a queste armonie d’artista.

Basilica delle Vigne

Guarda, guarda verso l’altare, loro sono là e vi resteranno sino al 4 Dicembre, se volete salutarli potete farlo anche voi.

Basilica delle Vigne (2)

Sono molto affezionata a Pentema e al suo suggestivo Presepe e anche quest’anno voglio ricordarvi questo appuntamento nel Parco dell’Antola, nei mesi di dicembre e gennaio il piccolo paesino diviene lo scenario della nascita di Gesù con statue a grandezza naturale.

Pentema (2)

E poi i miei affezionati lettori ricorderanno che la scorsa estate, durante una gita a Pentema, ho visto le affabili abitanti del luogo intente a dipingere certe statuine, il loro è un lavoro che richiede amore, tempo e passione.

Pentema (9)

I Re Magi: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, quando ero bambina ero affascinata dalle loro figure.
Poi c’era sempre la questione di attribuire il giusto nome ad ognuno di loro, a dire il vero io credo di non esserci mai riuscita.
I Magi del Presepe di Pentema hanno mantelli dai colori accesi e luminosi.

Re Magi (2)

E ai loro piedi potete leggere i versi del Vangelo di San Matteo, davanti ci sono quei regali preziosi per il piccolo Gesù.
E ancora, ancora ricordi d’infanzia e suggestioni.
L’oro sapevo cosa fosse, l’incenso è un profumo che si sente nelle chiese.
La mirra? La mirra era misteriosa, esotica, sconosciuta, la mirra era per me uno degli incanti del Presepe.

Re Magi (4)

Il lungo cammino dei Magi è iniziato ed io desidero farvi sapere dove potrete trovarli da qui all’Epifania.
Come dicevo, sino al 4 dicembre saranno alle Vigne, poi dal 6 al 11 li incontrerete nella Basilica del Santuario della Madonna della Guardia a Ceranesi.

Re Magi (5)

Dal 13 al 18 Dicembre nella Chiesa dei Santi Andrea e Ambrogio di Cornigliano, dal 20 al 23 nella Chiesa di San Bartolomeo della Certosa.
Dal 25 al 30 nella Chiesa Parrocchiale di Montoggio, dal 1 al 4 Gennaio nella Chiesa Parrocchiale di Torriglia.

Re Magi (6)E infine, dal 6 Gennaio in poi a Pentema, nel luogo dove si allestisce questo Presepe di Liguria davvero unico.

Re Magi (7)

Gli orari e le date per visitare il presepe di Pentema sono i seguenti, per altre immagini vi rimando a questo mio post nel quale ho narrato la mia passeggiata tra le stradine di questo bel paesino e al sito dedicato al Presepe di Pentema.

Pentema - Copia

Gaspare, Melchiorre e Baldassarre sono in questi giorni nella bella Chiesa dei vicoli dedicata a Maria.
E troverete candele e quella calda atmosfera natalizia che giorno dopo giorno diverrà sempre più sentita e viva.

Basilica delle Vigne (3)

Luccicano i putti dorati, nelle loro mani due cartigli, nelle loro mani la parola di Dio.

Basilica delle Vigne (4)

I Magi stringono i loro bastoni e sul capo portano una corona: seguono una cometa, una luce salvifica che li condurrà al cospetto del figlio di Dio.

Re Magi (8)

Le bontà e le bellezze dell’Expo dell’Alta Val Trebbia

Oggi questo blog è ad alto contenuto di bontà e di bellezza, oggi vi porto con me all’Expo dell’Alta Val Trebbia che si è tenuta lo scorso weekend a Loco, il piccolo paesino adagiato tra il verde della valle lungo il fiume Trebbia.

Loco

Una bella manifestazione che comprende eventi di vario genere ed è volta a promuovere e a valorizzare le tipicità del territorio ben note a tutti coloro che nel periodo estivo frequentano con assiduità le località della valle.
E c’erano anche degli stand provenienti da diverse regioni, ad esempio un’azienda agricola piemontese esponeva dolci, conserve e profumate nocciole.

Expo Valtrebbia (3)

E i deliziosi mirtilli, quanta fatica per raccoglierne così tanti.

Expo Valtrebbia (2)

Io oggi vi mostrerò alcune delle realtà presenti a questa Expo, ho trovato qui l’esposizione di Poggi Arredamenti, loro si trovano a Fascia, ci seguiamo sui social e durante l’inverno mi fanno sognare con le foto della neve che imbianca la Statale 45.
E questi sono i loro mobili di caldo legno.

Expo Valtrebbia (4)

E poi fieno, profumo di boschi ed ecco Isola, ve ne ho già ampiamente parlato lo scorso anno in questo articolo, è un’azienda di Loco a conduzione famigliare che produce funghi sott’olio e conserve di vario tipo.

Expo Valtrebbia (5)

E quando dici Val Trebbia dici funghi porcini, questo si sa.

Expo Valtrebbia (6)

Anche secchi, profumati e deliziosi.

Expo Valtrebbia (7)

Un altro presidio d’eccellenza conosciuto da tutti in queste zone è la Pasticceria Biasotti di Rovegno.

Expo Valtrebbia (8)

Hanno portato le loro crostate e i baci di dama, i canestrelli e i quadrelli.

Expo Valtrebbia (8a)

E le crostatine con la marmellata e altri dolcetti che non hanno nulla da invidiare a quelli di blasonate pasticcerie cittadine.

Expo Valtrebbia (10)

C’era il delizioso miele delle valli genovesi, anch’esso molto apprezzato e gradito.

Expo Valtrebbia (11)

Expo Valtrebbia (12)

E naturalmente ho trovato qui le bontà dell’Antico Forno da Carlo di Montebruno che ho già avuto modo di mostrarvi qui.

Expo Valtrebbia (13)

Expo Valtrebbia (14)

La Val Trebbia si snoda tra due regioni, insieme al corso d’acqua dal quale prende il nome.
E’ Liguria ed è anche Emilia, così da queste parti trovate le tipiche bontà di entrambe le terre.

Expo Valtrebbia (15)

E se non siete tipi che amano i dolci niente paura, vi va un panino con il salame?

Expo Valtrebbia (16)

Erano diversi anche gli espositori di vini provenienti dai colli piacentini.

Expo Valtrebbia (17)

Azienda Agricola Ganaghello – Castel San Giovanni PC

E signore e signori, applausi a scena aperta per la coppa piacentina, uno dei salumi più deliziosi che esista sulla faccia della terra.

Expo Valtrebbia (18)

E altrettanto giubilo accolga il salame di Sant’Olcese, tra tutti il mio preferito.

Expo Valtrebbia (19)

Ancora dolci, questi canestrelli provengono dall’Antico Mulino di Ottone.

Expo Valtrebbia (20)

Oltre a tutto questo sono state offerte diverse occasioni d’intrattenimento e giochi per bambini, per loro una rappresentanza del Corpo dei Vigili del Fuoco ha allestito un percorso con diverse prove con le quali misurarsi.
E così c’erano questi piccolini con addosso un elmetto rosso e una pettorina con su scritto Pompieropoli condotti per mano da uomini grandi e grossi e infinitamente pazienti.
Bello a vedersi, secondo me i bambini si sono divertiti tantissimo.

Expo Valtrebbia

E poi c’erano i doni della terra frutto della fatica dell’uomo.

Expo Valtrebbia (21)

E un mercato di fiori e piante aromatiche.

Expo Valtrebbia (22)

Ciò che avete veduto è una piccola parte di quello che le località del Parco dell’Antola hanno da offrire, tra i verdi boschi e le svettanti montagne generose.
Sono posti che amo, sono sapori di casa, sono luoghi da scoprire e ho voluto così  presentarli anche a voi.

Expo Valtrebbia (23)

Qui, lungo le acque calme e placide del Trebbia.

Expo Valtrebbia (24)

Qui, dove c’è anche un osservatorio astronomico per ammirare il cielo e le sue meraviglie.
I prati, i monti e i freschi boschi sono di tutti, appartengono a tutti coloro che li hanno nel cuore e li sanno rispettare.
E sopra di essi c’è un firmamento trapunto di stelle, nelle notti d’estate scintillano luminose per tutti coloro che amano questi luoghi.

Expo Valtrebbia (25)

Il profumo dei frutti di bosco

Estate, caldo, ci si rifugia al fresco, sotto agli alberi, alcuni fortunati si godono la pace dei giardini.
Una panca, un cestino, magari con un po’ di fortuna quest’ultimo presto sarà riempito di funghi pregiati, già si vedono le prime combette tra le foglie.

Bosco

Ora è ancora il tempo dei piccoli frutti delicati e per trovarli basta incamminarsi sui sentieri ombrosi, il solo rumore è il canto degli instancabili uccellini.

Bosco (2)

Il profumo dei frutti di bosco è una poesia difficile da ripetere, coinvolge tutti i sensi per breve tempo e poi svanisce.
E’ una dolce fragranza, leggera ed vaga come spesso sono le cose belle.
E’ erba bagnata e sentore di rugiada, è piccola vita nascosta tra l’intrico di verdi foglioline.

Fragole

E’ muschio, roccia e fragole rosse e succose.

Fragole (2)

E’ piccoli candidi fiori, cogli una fragola e nell’aria si spanderà quel raro profumo così delizioso, uno dei doni più preziosi del bosco.

Fragole (3)

A volte poi se ne trovano davvero tante e allora resta da fare una cosa sola: sedersi per terra in mezzo alle fragole.
E questa è proprio felicità!

Fragole (4)

E poi cammini ancora verso una cascina dove c’è una fontanella di acqua limpida, ci si ferma per una sosta rigenerante.

Bosco (3)

Attorno a te, nel sottobosco, la natura cela i suoi capolavori di perfezione.

Fragole (5)

Una, due, tre e quattro… non riesco nemmeno a contarle!

Fragole (6)

E poi accade anche di trovare i primi lamponi.

Fragole e lamponi

E guarda bene, i mirtilli regalano già i loro piccoli frutti, che gioia macchiarsi le mani per raccoglierli!
Ci si ritrova con le dita viola, come accadeva da piccoli, che meraviglia!

Mirtilli

E il caldo è intenso, star piegati sulle piantine è una gran fatica!
Ecco, come dicevo, io mi siedo per terra.
Nel bosco, tra gli alberi.

Fragole e Mirtilli (2)

Bellezza e bontà, petali chiari e fragole acerbe che devono ancora maturare.

Fragole (7)

L’altra mattina, una volta tornata a casa, ho aperto il mio secchiello e ho trovato un’ospite inaspettata: una foglia portata dal vento, caduta sulle mie fragole e sui miei mirtilli.
E ho pensato che io non avrei mai saputo riporla in questa maniera, la natura e il caso sanno regalarti anche questo, armoniosa bellezza frammista al profumo dei frutti di bosco.

Fragole e mirtilli

Pioggia, sole e poi…

E’ un’estate bizzosa questa, il bel tempo dura poco ed è continuamente minacciato da nuvole cupe.
Poi giunge il tuono, si scatena un temporale e torna di nuovo il sereno, un clima altalenante e quasi anomalo per questo mese di luglio.
E tuttavia, anche la pioggia d’estate presenta i suoi lati positivi.
Ad, esempio dopo il fragore dell’acqua spesso compare l’arcobaleno e nel luogo delle mie vacanze io so precisamente in quale porzione di cielo si manifesterà, così appena smette di piovere scendo in piazza, mi siedo sul muretto e aspetto.
Sì, attendo lo spettacolo, non sempre si verifica ma io sono ottimista e così prenoto un posto in prima fila.
E quando piove in questo periodo si inizia a fare il conto alla rovescia.
Sì, magari ci sarà qualche giorno di maltempo e poi giungerà il solleone, bisogna aspettare almeno quindici giorni.
E niente vento, per carità!
Solo un caldo e piacevole tepore estivo.
Sì, occorre che si realizzino una serie di fortunate coincidenze e poi il bosco regalerà i suoi doni.

Funghi

Vi vedo già con gli occhi sbarrati per la meraviglia!
E prima che me lo chiediate vi tolgo ogni dubbio: quel cestino pieno di funghi, ahimé, non è mio!
Eh no, quello era il prezioso bottino di un fontanigordese DOC, posso anche scordarmi che mi dica dove  ha presi i funghi, neanche sotto tortura mi svelerebbe dove li ha trovati!
Eh, però qualche anno fa c’è stata una stagione davvero prolifica, trovavamo porcini stupendi persino nel boschetto sotto casa.
Speriamo che sia di nuovo così, non vedo l’ora di infilarmi tra gli alberi!
E comunque io mi accontento anche delle mazze di tamburo e dei galletti, il bello di andar per funghi è vederli tra le foglie!
E se poi dovesse proprio andar male, potrò consolarmi comunque.

Funghi (2)

Sodi, saporiti, profumati, i funghi dell’Alta Val Trebbia della Ditta Isola di Loco sono semplicemente sublimi.
E quindi basta fare un passo al negozio di alimentare e voilà, ecco una delizia da mettere in tavola!
Ancor meglio è camminare tra gli alberi, scorgere una roccia, un muschio, un mucchietto di foglie.
E lì accanto, un fungo.
E poi due, tre e quattro.
Che bellezza, poi si passa il pomeriggio a trafficare per metterli sott’olio!
E poi i porcini sono buoni in qualunque maniera, crudi, fritti o in padella, per chi l’avesse persa qui c’è la ricetta del sugo di funghi bianco di Fontanigorda, una vera bontà!
Così io attendo il caldo, persistente e duraturo.
E spero che l’estate sia generosa e che il bosco mi regali un cestino pieno di funghi.

Funghi (3)

Autunno lungo il Trebbia e sul Lago del Brugneto

Oggi vi porto tra i colori dell’autunno, l’autunno della mia Val Trebbia.
E a dire il vero io non sono proprio abituata a vederli così questi miei boschi, io frequento questi luoghi in estate, quando tutto è verde e fiorito, quando sui prati svolazzano le farfalle colorate.
E ora, in questi giorni di novembre, gli alberi si vestono di sfumature brune, le tinte calde di questa stagione.

Val Trebbia Autunno

E le foglie tremano, basta un soffio a farle cadere.
E così accade, quando il tempo e il vento suonano la musica dell’autunno.

Val Trebbia Autunno (3)

Restano i rami ritorti, nudi e nodosi, rimane ancora qualche foglia che attende di precipitare al suolo.

Val Trebbia Autunno (4)

E poi si giunge qui, questa è Montebruno con il suo ponte medievale.
E là sotto scorre il sovrano di questa valle, il fiume Trebbia dalle acque chiare.

Val Trebbia Autunno (5)

E’ silenzioso l’autunno della Val Trebbia, ha sussurri e suoni flebili.

Val Trebbia Autunno (6)

E il cielo è coperto di nuvole, in questo giorno di novembre.

Val Trebbia Autunno (7)

E il colore, acceso e vivo, è su quei rami.

Val Trebbia Autunno (8)

E’ nel profumo della legna tagliata che giace sulla riva del fiume.

Val Trebbia Autunno (8a)

E’ nelle foglie addossate al muro del ponte.

Val Trebbia Autunno (9)

E’ nell’erba riarsa, scura, nella vegetazione d’autunno.

Val Trebbia Autunno (10)

Ed è sul fondo del Trebbia, se ti sporgi dal ponte e guardi giù vedrai tra i sassi le foglie cadute nell’acqua gelida.

Val Trebbia Autunno (11)

Ed è su ogni sentiero dove termina la sinfonia delle foglie che lasciano spogli i rami degli alberi.

Val Trebbia Autunno (12)

Si cammina sopra l’autunno, sopra questo novembre che è appena iniziato.

Val Trebbia Autunno (13)

E canta la sorgente, l’acqua scende e bagna la pietra scura.

Val Trebbia Autunno (14)

Sulle stradine tortuose e silenti.

Val Trebbia Autunno (15)

E accanto alla campanile è una melodia di giallo.

Val Trebbia Autunno (16)

No, io non sono abituata a vedere questi posti in questa stagione.
Si viene a Montebruno, in estate, a comprare il pane e i dolci, a fare la fila insieme a molti altri villeggianti, in questo paesino attraversato dalla Statale 45.
L’ho visto così, nella sua tranquillità autunnale.

Val Trebbia Autunno (17)

Si cammina sul tempo che scorre e muta.

Val Trebbia Autunno (18)

E i gradini della chiesa sono coperti di foglie.

Val Trebbia Autunno (19)

C’è poca gente, c’è tutto lo spazio di cui disporre.
Eppure, inspiegabilmente, qualcuno sceglie di accomodarsi in un posto davvero improbabile.

Val Trebbia Autunno (20)

Ed è rosso nei giardini.

Val Trebbia Autunno (21)

E una curva gentile sale tra gli alberi.

Val Trebbia Autunno (22)

Guarda a terra, c’è sempre chi si distingue: tra mille foglie brune, una più piccina spicca tra le altre.

Val Trebbia Autunno (23)

L’autunno di Montebruno, lo vedo quest’anno per la prima volta.

Val Trebbia Autunno (24)

Silenzio, davanti a una porta dipinta di celeste.

Val Trebbia Autunno (25)

E poi si sale, verso il Lago del Brugneto, lungo la strada il bosco si svela nella sua misteriosa e semplice meraviglia.

Brugneto Autunno (3)

E nell’incantevole silenzio di queste dolci salite.

Brugneto Autunno (4)

Guarda dentro al bosco, in estate così rigoglioso e ricco, ora è così, le geometrie dei rami si incontrano e quasi paiono cercarsi.

Brugneto Autunno (4a)

Guarda le nuvole che riflettono nell’acqua, ho camminato lungo il lago.
E tutto attorno era un cinguettare, così diverso da quello che ho udito nei giorni d’agosto.
Sono i suoni del bosco, avrei voluto restare e non andarmene mai.

Brugneto Autunno (5)

Guarda gli alberi e lo specchio del lago.

Brugneto Autunno (6)

Guarda le montagne, le cime sempreverdi, le stagioni che scorrono.

Brugneto Autunno (7)

E ascolta il silenzio, il silenzio ha le sue parole appena sussurrate, a volte pare di non sentirle.
Occorre altro silenzio, dentro di noi, per poterle udire.

Brugneto Autunno (8)

Fantasie di colori, nel bosco che si sveste.

Brugneto Autunno (9)

E felci che assumono nuove tonalità.

Brugneto Autunno (10)

E ancora curve e ancora alberi e ancora nuvole.

Brugneto Autunno (11)

Dentro al bosco che attende il gelo dell’inverno.

Brugneto Autunno (12)

E no, non occorre spostare i rami per farsi largo.

Brugneto Autunno (13)

E poi su, lungo la strada che dal Brugneto costeggia le valli dell’Antola e conduce verso Torriglia.
I doni della madre terra sono quadri di incomparabile bellezza.

Brugneto Autunno (14)

Il profilo delle montagne, ancora il silenzio.

Brugneto Autunno (16)

E il lago placido con le sue acque calme.

Brugneto Autunno (16a)

E la felicità è lì, nel disegno scosceso dei monti, nella pura semplicità di un panorama silente.
E nella gioia di esserci, di poter ascoltare e saper vedere con occhi trasognati ciò che è realmente sogno, la natura nella sua bellezza infinita, in ogni stagione.

Brugneto Autunno (17)

E lo sguardo si perde, oltre le nuvole, oltre l’orizzonte, nell’autunno dorato delle superbe montagne dell’Antola.

Brugneto Autunno  (18)

Casa del Romano, ai confini dell’infinito

Nature is painting for us, day after day, pictures of infinite beauty.
John Ruskin

Da qualche parte, nel mondo, l’universo parla.
E trova una voce che tocca il nostro animo, pronuncia parole che narrano l’infinito senza confini.
Può accadere sull’orlo di un abisso, davanti al mare il tempesta, ai piedi di una montagna innevata o lungo un sentiero scosceso.
O su una strada che sale, tra curve sinuose.

Casa del Romano (2)

E allora può accadere di sentire proprie le parole di un grande poeta, le parole di Ruskin, la natura dipinge per noi, giorno dopo giorno, quadri d’infinita bellezza.

Casa del Romano (3)

E se verrete quassù, a Casa del Romano, vedrete spettacoli di incommensurabile splendore.
Casa del Romano è il nome della località e dell’albergo ristorante che qui troverete, un nome che deriva da un’affascinante leggenda.
Tanto tempo fa, c’era un giovane che si chiamava Stevanin che era andato via dal paese per poter lavorare ed era arrivato nella bassa Romagna, quasi vicino a Roma, così i compaesani gli avevano affibbiato questo appellativo,  il Romano.
E sapete com’è la vita, distante da casa Stevanin trovò l’amore!
E lei era dolce e bella, Stevanin avanzò la sua richiesta di matrimonio e le promise che l’avrebbe portata a vivere a Sottoripa.
Oh, Sottoripa, davanti al mare di Genova!
La fanciulla accettò così  gli sposi iniziarono un lungo viaggioe dopo diverso tempo giunsero in un piccolo paese tra le montagne.
Oh, che amara sorpresa, si trattava di Sottoripa di Montebruno!
Che delusione per la giovane sposa, lei proprio non riusciva ad abituarsi a vivere in quel posto.
Ma tutto attorno c’erano monti superbi e un bel giorno lei ne indicò uno e chiese a Stevanin di portarla a vivere lassù.
E fu così che Stevanin costruì un’osteria e una casa, lassù, quasi vicino al cielo, era sorta la Casa del Romano.

Casa del Romano (5)

Casa del Romano è una frazione di Fascia, il Comune più alto della Liguria con i suoi 1118 metri sul livello del mare.
Come indica questo cartello Casa del Romano è ancora più in alto.

Casa del Romano (4)

Da qui partono gli escursionisti diretti al Monte Antola e alle altre vette.
E qui potrete vedere quei quadri di infinita bellezza che sono certa sarebbero piaciuti a Ruskin e non solo a lui.
Portate qui un pittore con la sua tela e i suoi pennelli, vi dipingerà una strada che si snoda tra i prati.

Casa del Romano (8)

Guardate verso l’infinito, verso il profilo delle montagne.

Casa del Romano (6)

E ancora oltre, oltre gli alberi allineati uno accanto all’altro.

Casa del Romano (11)

Guardate i rami carichi di bacche rosse che pendono sullo sfondo azzurro del cielo.

Casa del Romano (10)

Verso i paesi adagiati nelle vallate.

Casa del Romano (9)

Verso i tetti della Casa del Romano circondata dai monti e dagli alberi.

Casa del Romano (7)
E poi si sale, verso un piccola cappella.

Casa del Romano (12)

Poco distante nella terra sono piantate tre croci, si dice che siano la tragica memoria della triste fine di persone che trovarono la morte in una bufera di neve.

Casa del Romano (17)

Lì vicino vi è anche un altro ricordo di anni difficili, queste sono montagne di partigiani, questi sono luoghi che hanno nascosto molti di loro.

Casa del Romano (18)

E poi il sentiero sale ancora.
Quando cala la notte su queste montagne scende un buio ricco di mistero, questa parte della Liguria  ha un bassissimo inquinamento luminoso, non c’era davvero posto migliore per costruire un osservatorio astronomico.

Casa del Romano (15)

E sorge qui, su questa altura.

Casa del Romano (16)

Guardate il cielo, oltre lo steccato, il cielo e le montagne in una giornata d’agosto.

Casa del Romano (13)

L’infinito si perde laggiù, all’orizzonte, oltre quelle vette.

Casa del Romano (14)

Una panchina davanti all’universo.
Immaginate una notte stellata, profondo buio illuminato solo dalle stelle.
E immaginate di essere qui, sotto questo cielo.

Casa del Romano (23)

Un’esperienza che si può vivere venendo all’Osservatorio Astronomico del Parco dell’Antola.

Casa del Romano (19)

Vi lascio il link dove sono indicate le le prossime aperture dell’Osservatorio, lo trovate qui, è certo una visita che vale un viaggio tra queste montagne.

Casa del Romano (20)

Che sia una notte di stelle o un cielo terso, questo è un posto d’incanto e poesia.

Casa del Romano (21)

Tra il fitto rigoglioso del bosco che regala ombra e riparo.

Casa del Romano (22)

E laggiù, dove le montagne si uniscono in un abbraccio.

Casa del Romano (25)

Sui fiori selvatici, gialli come il sole d’estate.

Casa del Romano (24)

Un’incantevole quiete, sui prati dall’erba umida e fresca, di verde acceso e vivo.

Casa del Romano (27)

Un albero cresce con i suoi rami ampi a ridosso di uno steccato.
Pare voler sfiorare il cielo, pare cercare il suo infinito, ognuno ha il proprio, del resto.

Casa del Romano (28)

E c’è chi corre a perdifiato, verso un diverso infinito, verso l’ebbrezza della libertà.

Casa del Romano (29)

Sui prati verdi che circondano la Casa del Romano.

Casa del Romano (30)

La Casa di Stevanin che era andato via e che lontano trovò l’amore.
Tornò tra queste montagne, in questi luoghi.

Casa del Romano

E qui vi conduce una strada tortuosa e bella, una strada che vi porterà ai confini dell’infinito.

Casa del Romano (32)