Compiamo insieme un nuovo viaggio a ritroso nel tempo e grazie a una suggestiva cartolina del passato ci ritroviamo nell’elegante quartiere di Carignano, sulla rotonda di Via Corsica.
Era un tempo diverso e quanto mai sorprendente ai nostri occhi, sfogliando la mia Guida Pagano del 1926 ho scoperto che in Via Corsica c’era una serie innumerevole di negozi.
C’era la macelleria del Signor Dante e la bottiglieria della Signora Luigia, c’erano una drogheria, una salumeria, un calzolaio, un ottonaio e un fruttivendolo ma soprattutto vorrei aver veduto il glorioso Caffè Goffredo Mameli, chissà che posto speciale!
Quel tempo scorreva davvero a una diversa velocità: era più difficile, certo, era anche molto più lento e seguiva il ritmo cadenzato del passo dei cavalli.
Si viaggia seduti in carrozza, con gli ombrelli chiari e le pagliette per ripararsi dal sole.
Sulla rotonda di Carignano, in un’epoca distante.
Sulla sinistra già si nota il magnifico edificio al termine di Via Corsica che così sovrasta il mare e la rotonda di Carignano.
E già all’epoca della cartolina le belle figure sulla facciata posavano i loro sguardi benevoli sui passanti.
Gli alberi non erano ancora così alti in quella via dove è davvero bello passeggiare: per me Via Corsica è la strada più “parigina” di Genova, mi si passi la definizione, la trovo molto piacevole con la sua ampiezza, le sue case eleganti e le sue panchine dove fermarsi a riposare.
Nella cartolina del passato avrete certamente notato un’aiuola con una grande palma al centro.
Al termine di Via Corsica, da ottobre del 2018, all’incirca in quel punto, c’è il monumento dedicato a Raffaele De Ferrari Duca di Galliera, come già ebbi modo di scrivere in passato la statua un tempo si trovava nella zona della Stazione Marittima.
La foto che segue fu scattata da me nel 2017 prima che la magnifica scultura di Monteverde fosse posizionata nella sua attuale collocazione.
Il tempo vola e fugge via, a volte non si capisce nemmeno come accada.
Eppure in certi posti lo spirito del luogo ancora resta, vibrante e vivo.
Basta osservare bene e provare a sentire quei rumori per noi insoliti, le ruote e lo scalpiccio dei cavalli, una musica che piano si affievolisce mentre la carrozza si allontana verso un tempo che non abbiamo conosciuto.