Dai caruggi ai tetti

Ci sono giornate che iniziano così, con la prepotenza della luce che si fa largo in certe stupefacenti angustie, tra i tetti che paiono sfiorarsi, per scendere giù, fino a terra.
Ieri mattina, in Vico dell’Argento.

Vico dell'Argento

Dal grigio a tutti i colori dei vicoli, accade, in certi periodi dell’anno.

Salita San Siro

E sai, il sole qui è come un ragazzino timido, lo vedi far capolino dietro a un palazzo, quasi si mostra, poi si nasconde.
Poi ride, ti provoca, di nuovo.
E scappa via.

Vico di Pellicceria

D’improvviso, ritorna ancora.

Vico alla Torre di San Luca

Accade, in certi periodi dell’anno.
Luce che batte sulle pietre, riscalda i muri, a breve svanirà.

Vico Colalanza

E poi.
E poi magari dalle parti di Soziglia trovi un portone aperto.
Sali le scale, tutti i gradini, uno per uno.
Forse ci sarà una finestra per guardare fuori?
Solo una, all’ultimo piano.

Tetti

E poi, allora, lo sguardo si perde tra i tetti, tra le ardesie e le spiovenze.

Tetti (2)

Nello stupore dei soliti minuscoli terrazzini, rigogliosi di verde e di vita che rinasce.

Tetti (3)

La prospettiva della città, quello che non puoi vedere dal fondo di un caruggio.
Ringhiere, tavolini, finestrelle, su ogni gradino un vaso di piante.

Tetti (4)

I piani alti sotto l’azzurro cielo e un fiero rampicante che cresce indomito.

Tetti (5)

Fiori che sbocciano, ombrelloni per godere di una rinfrescante ombra, geometrie di caruggi che puoi solo immaginare.

Tetti (6)

Ci sono giornate che iniziano seguendo un raggio di luce.
E poi ti ritrovi sopra i tetti di Genova, a contare i comignoli e gli abbaini accarezzati dal sole tiepido di primavera.

Tetti (7)

Un signore di altri tempi nei caruggi

Quei caruggi dove ti ritrovi ad inseguire un raggio di sole prima che svanisca, già lo sai, durerà poco.
E tu da lontano lo intravedi così segui il suo rapido virare contro i muri che alti sempre regalano l’ombra a questi vicoli.

Vico di Pellicceria

E poi ti trovi là, in Piazza di Pellicceria.
Questi sono i miei posti, questa è una delle piazzette della città vecchia dove amo fermarmi.
Mettiti al centro e guarda in su, a Genova devi sempre guardare il cielo, quando è così azzurro la cornice dei palazzi crea geometrie inimitabili.

Piazza di Pellicceria (2)

E poi, le persone che si incrociano nei caruggi.
Qui, in questa piazza.
A volte qualcuno ti colpisce, considero certi incontri un caso fortunato e un piacevole privilegio.
Lui era proprio un signore d’altri tempi, un ragazzo dai capelli bianchi.
Elegante con il suo completo chiaro, il capello in testa, stringeva il suo bastone in una mano e con l’altra reggeva il giornale.
Non c’era nessun altro, soltanto lui.
E l’edicola, uno scorcio della bella facciata di Palazzo Spinola, la prospettiva della città vecchia.
E poi lui.
Un giorno per caso, nei vicoli di Genova,  un signore di altri tempi nei caruggi e un istante di perfezione assoluta.

Piazza di Pellicceria