Caruggi e cielo blu di Genova

E c’era questo blu sopra i caruggi di Genova ieri mattina.
Io non conosco modo migliore per lasciarsi incantare, per ammirare e stupirsi ancora di lei, la mia bella Zena.
Gironzolando per i vicoli, dalle parti di Piazza San Bernardo.

All’incrocio di certi caruggi che sono come storie intricate, nuovi inizi, sfide da affrontare e direzioni da scegliere.

Nella grandiosa maestosità di Piazza Giustiniani, dove svetta l’edificio un tempo appartenuto a questa nobile famiglia genovese.

Come è ben noto gli antichi aristocratici della città avevano vicoli o piazzette che portavano il loro cognome e non fanno eccezione i Sauli: la piccola piazza che ancora li ricorda è per me una delle più incantevoli per ammirare il cielo della Superba in queste giornate così terse.

E sa splendere di bellezza l’azzurro sopra la piccola Piazzetta dell’Amico, andando a zonzo dalle parti di Canneto è facile innamorarsi di questi scorci magnifici.

E anche in Piazza Valoria alzate lo sguardo: vedrete caruggi e cielo blu di Genova.

E c’è una geometria perfetta anche in Piazza Cinque Lampadi e ci sono tutti colori della vita: e marmi bianchi e neri, persiane aperte, mattoni e panni stesi.

Intenso, lucente e brillante è il cielo di Genova sopra le ardesie, oltre i campanili, i terrazzini e i tetti di Piazza San Luca.

È l’altra città, quella che molti forse non si ricordano di ammirare eppure vi basterà guardare sopra di voi, in certi tratti del centro storico, come in Via San Siro, di fronte alla chiesa.
Tra case, finestre, tende bianche e prospettive di caruggi e cielo blu di Genova.

Gli splendori di Palazzo Giustiniani

Dovrai andare là, nel cuore della città vecchia, dove i Giustiniani avevano le loro case.
Una strada e una piazza portano il nome di questa nobile famiglia e questo edificio appartenne a uno dei suoi membri, questa è la dimora di Marc’Antonio Giustiniani,  per suo volere verso la fine del ‘600 il palazzo subì diverse modifiche.
Un edificio annoverato tra i Rolli di Genova ovvero quegli elenchi che comprendevano palazzi privati di una certa importanza che erano a disposizione della Repubblica, vi si ospitavano personaggi di rilievo e capi di stato.

Palazzo Giustiniani

Splendori di Genova e restauri che rendono giustizia a certe bellezze.

Palazzo Giustiniani (4)

Palazzo Giustiniani (3)

E troverai  il portone chiuso, attendi con pazienza che qualcuno ti consenta di entrare nell’atrio, non potrai mai dire di conoscere Genova se non hai veduto la magnificenza dei suoi palazzi.

Palazzo Giustiniani (3)

Marmi, colonne e pietra nera, rivive imperioso il fasto del passato.

Palazzo Giustiniani (5)

Un ninfeo, qui un tempo sgorgava generosa l’acqua.

Palazzo Giustiniani (6)

Alla base c’è un fregio di marmo, misteriosa Genova, certe pietre ancora sussurrano di certe sue grandezze.

Palazzo Giustiniani (7)

Qui, nell’atrio del palazzo, vegliano sui visitatori i busti degli eminenti rappresentanti della famiglia Giustiniani.

Palazzo Giustiniani (9)

Palazzo Giustiniani (8)

Uno di essi era un cardinale.

Palazzo Giustiniani (9a)

E c’è una lapide sulla quale è effigiato il santo caro a tutti i genovesi, il nostro San Giorgio, immortalato come sempre mentre uccide il drago.

Palazzo Giustiniani (11)

Ancora un altro ninfeo e atmosfere marine, la parte superiore ha l’armonia di una conchiglia.

Palazzo Giustiniani (12)

Meraviglie che puoi vedere nella città vecchia, nel cuore antico di Genova.

Palazzo Giustiniani (13)

L’orgoglio e il senso di appartenenza, una lapide ricorda ancora i proprietari di questa dimora.

Palazzo Giustiniani (14)

E poi sali, sali su per le scale, queste colonne e questi scalini sono la testimonianza di ciò che è stato e rappresentano tutto ciò che dovremmo difendere e valorizzare.

Palazzo Giustiniani (15)

Sali, c’è sempre una ragione per meravigliarsi.

Palazzo Giustiniani (16)

Sali, io sono andata fin lassù, su quel magnifico terrazzo dal quale ho veduto quella magia di tetti che già vi ho mostrato in questo articolo.

Tetti (2)

Sali, non sai mai quanta bellezza potrai trovare soltanto salendo le scale e affacciandoti dalle finestre.
Tra luce e ombra, si intravede l’edificio antistante.

Palazzo Giustiniani (17)

E poi guarda, guarda fuori.
C’è la città viva, il suo presente e il suo passato si sfiorano e convivono in perfetta armonia.

Palazzo Giustiniani (18)

E se nessuno te lo ha mai raccontato forse non sai che sul muro del Palazzo di Marc’Antonio Giustiniani c’è un antico leone, lo portarono i genovesi da Trieste come bottino di guerra a seguito della battaglia di Chioggia, nel lontano 1380.

Palazzo Giustiniani (19)

Quando sei in questa piazza, guarda in su e vedrai il leone che fu strappato ai nemici.

Palazzo Giustiniani (20)

Marmo silenzioso che racconta la nostra storia.

Palazzo Giustiniani (21)

Vertigine di scale, di bellezza e di simmetrie.

Palazzo Giustiniani (22)

Quando sei nel centro storico, entra nei palazzi, sali i gradini alti, guarda fuori dalle finestre, c’è una città nascosta che ha una luce vivida e calda, è la luce della sua grandezza.

Palazzo Giustiniani (23)

Risplende qui, su queste fattezze acerbe scolpite nel marmo.

Palazzo Giustiniani (24)

Oltre il portone sul quale è affisso orgoglioso lo stemma della famiglia Giustiniani.

Palazzo Giustiniani (25)

Sopra i tetti, in cima a Palazzo Giustiniani

Giugno porta il sole e a me porta cose belle.
Pochi giorni fa mi è giunto inatteso uno splendido invito da una lettrice silenziosa.
Lei abita in uno dei palazzi più belli della città vecchia, una dimora annoverata tra i Rolli di Genova.
E il messaggio che mi ha fatto avere è questo: quando vuoi salire all’ultimo piano di Palazzo Giustiniani, fai un fischio!
E vi pare che me lo faccia ripetere due volte? Se mi dite così sappiate che in un battibaleno mi trovate con il ditino sul citofono!
Ed eccolo il fastoso palazzo perfettamente restaurato, è un vero gioiello.

Palazzo Giustiniani

Salgo in questo magnifico appartamento che si affaccia sulla Superba.
E sul tetto c’è un terrazzo, la porta si apre e davanti agli occhi hai gli splendori di Genova.
Ecco la Cattedrale di San Lorenzo, la Torre Grimaldina e la suggestiva Torre dei Maruffo.

Tetti (2)

Da lassù, dall’antica Torre che svetta sul nostro Canneto avevo veduto questo terrazzo, lo notate sulla destra nell’immagine sottostante.

Tetti

E ormai lo sapete, nei caruggi della mia Zena basta spostarsi di pochi metri e avrete nuove prospettive sulla città dei tetti.
Colori d’estate, panni stesi e la parte alta di Via dei Giustiniani.

Tetti (3)

Fiori e la città sullo sfondo.

Tetti (4)

Spiovenze, ringhiere e ardesie.

Tetti (5)

Laggiù, in lontananza, la Basilica di Carignano e davanti il Campanile di Sant’Agostino.
E’ misteriosa e affascinante la città dei tetti, si svela piano ai tuoi occhi e ti lascia scoprire ciò che non hai veduto mai.
Guarda, c’è un minuscolo terrazzino, con vasi di piante, sedie e tavolino.

Tetti (5a)

Guarda, è tutto un incanto di finestrelle e persiane.

Tetti (6)

Guarda, si vedono la chiesa del Gesù e il suo campanile.

Tetti (7)

Lassù c’è un terrazzino sospeso tra le nuvole e l’azzurro.

Tetti (8)

E ancora un altro, guarda!
E’ la poesia di Genova che puoi ascoltare solo se sali in alto, sopra i tetti.

Tetti (9)

E guarda ancora, quegli abbaini dipinti di giallo sono un romanzo tutto da scrivere.

Tetti (10)

Una coperta rossa spicca allegra, là dietro ecco le alture sinuose, come sempre ho cercato la mia casa!

Tetti (11)

Un intrico di tegole e tetti e un’insolita prospettiva della Cattedrale.

Tetti (12)

E ancora altri vasi, altre ringhiere, comignoli e archetti, una sinfonia di grigio di una perfezione assoluta.

Tetti (13)

E poi voltati verso il mare.
Vedrai la Lanterna e la cupola della Chiesa di San Giorgio.

Tetti (14)
E poi guarda ancora, ecco il campanile della Chiesa dedicata a questo santo tanto caro ai genovesi.

Tetti (15)

E poi di nuovo ardesie, bellezze e stupori.

Tetti (16)

Guarda e pensa.
Pensa all’attesa del nuovo giorno, al temporale e ai lampi, al vento furioso e al tramonto che infuoca l’orizzonte.
E tu sei lì, sul terrazzo oppure affacciato ad una di quelle finestre.

Tetti (17)

Guarda, guarda ancora.
Tettoie di canne, foglie verdi e vivide, scalette, balaustre e ancora terrazzini.

Tetti (18)

Sono infinitamente grata a colei che mi ha invitato nella sua casa, mi ha regalato vedute rare e preziose sulla mia città.
E poi quando sei qui, guarda giù!
Oh, le vertigini!
Per un attimo ho temuto che mi cadesse la digitale in Piazza dei Giustiniani!Piazza dei Giustiniani

Io questa Piazza in genere la guardo così.

Piazza dei Giustiniani (2)

E poi un giorno invece l’ho vista da lassù.

Via dei Giustiniani

E puoi capire quanto siano alti certo caruggi della Superba solo ammirandoli dall’alto, questa è la prospettiva su Via dei Giustiniani.

Via dei Giustiniani (4)

Lasciando quell’appartamento ho voluto fare le scale a piedi.
Sì, sì, c’è l’ascensore ma per carità, in certi casi conviene scendere gradino dopo gradino.
Non si sa mai, potresti trovare una finestra che si apre sui tetti dei vicoli di Genova.

Tetti (19)

E affacciati, c’è tutta la magia della città vecchia.

Tetti (20)

E così Genova, con la sua bellezza antica e misteriosa che non smetti mai di scoprire, così la vedi da Palazzo Giustiniani, da un terrazzo sopra le ardesie.

Tetti (21)

Di foglie, di finestre, di scale e di vita

La vita si affaccia alla finestra.
In certi caruggi antichi, così accade in Via San Bernardo.
Tra colonne, marmi e capitelli, certe ardite foglioline si spingono oltre le inferriate, a cercare la luce.

Via San Bernardo

Vi racconto di piccoli vasi, di piante e di terra.
Di grate tondeggianti e armoniose, di muri che attirano la luce del sole.

Il Carmine  (2)

Vi narro di certi gradini alti, ma limati dal tempo, tra creuze e piazzette.
Lì la vita si apre in rami verdi e rigogliosi, nella sua infinita attesa.

Salita delle Monache Turchine

E si arrampica, attorno a un lume.
E se fosse sera ci si aspetterebbe che tutto fosse illuminato da un chiarore antico, lieve e quasi fioco.

Salita San Nicolosio

E vi narro di certi caruggi stretti e angusti, di edere coraggiose e caparbie, che si gettano giù sfidando la penombra.

Vico del Pepe

E di certe pallide rose color cipria che fioriscono lassù, su un davanzale che affaccia su Piazza dei Giustiniani.

Piazza Giustiniani

Di archi sotto i quali tremano piccoli petali lisci e setosi.

Piazza del Ferro

Di piante grasse, sospese nell’aria, tra certi silenzi.

Il Carmine

Di gradini variopinti, ognuno un colore, ognuno un riflesso diverso.

Scale

E ancora vi narro di finestre, di foglie sottili, dalle cime aguzze, che si librano lassù, di rami, di intrecci complicati che dondolano al vento.

Via della Maddalena

Di bianco, di verde e di libertà.

Salita S. Girolamo

Di cose inattese in Salita Santa Brigida.

Salita Santa Brigida

Vi narro di un piccolo fiore fucsia che sboccia, intrepido e lieto come tutte le nostre fiduciose speranze.

Il Carmine  (3)