L’Americano

E’ un giorno di maggio del 1868 e un giovane uomo se ne sta seduto su un imponente divano collocato al centro del Salon Carré, al Louvre.
L’uomo ha con sé una piccola guida e un binocolo da teatro, è un tipo prestante e dotato di fascino, ha appena trascorso un tempo infinito nella contemplazione delle numerose opere d’arte esposte nel museo parigino e ora sta ammirando una Madonna di Murillo.
Il giovane è un brillante uomo di successo, ha accumulato un’immensa fortuna ed è venuto in Europa per poter godere delle sue ricchezze.
Il giovane è il protagonista di uno dei primi romanzi di Henry James dal titolo L’Americano.
Un Americano a Parigi, si potrebbe dire, non a caso lui si chiama Christopher Newman, è come un novello Colombo che compie un viaggio verso il vecchio continente dove troverà un universo del tutto differente da quello che conosce.
E su questo terreno si svolgerà uno dei temi cari ad Henry James, lo scontro tra il pragmatismo americano e la cultura della vecchia Europa.
Due mondi che si sfiorano e difficilmente si comprendono, accade in questo romanzo dalla scrittura fluida e molto godibile, i classici non deludono mai ed Henry James ha una capacità evocativa a mio giudizio fuori dal comune.
E si cammina per i Boulevards di Parigi accanto a Christopher Newman, l’uomo del Nuovo Mondo trova nella capitale francese un suo vecchio amico, Tristam.
E costui è quasi perduto nelle mollezze dei suoi ozi europei, parla quasi con una certa leggerezza degli Stati Uniti e questo fatto irrita in maniera irreparabile il puro Newman.
E poi si parte con Christopher, si parte per il Grand Tour, la passione degli americani del tempo, viaggiare da una città all’altra d’Europa e scoprirne le bellezze.
Cosa attira l’attenzione di un americano in Europa?
A Bruxelles Newman resta colpito dalla torre gotica dell’Hotel de Ville e fantastica sulla possibilità di costruirne una simile a San Francisco.
E poi attraversa la Svizzera, la Germania, l’Austria, il viaggio ha un forte significato simbolico e diviene il mezzo per raggiungere la coscienza di sé.
E tuttavia l’americano torna a Parigi ed ha un’ottima ragione per farlo, l’uomo del Nuovo Mondo ha trovato in quella città la donna che vuole sposare, lei si chiama Claire e appartiene a una famiglia aristocratica che ha antiche origini.
Un amore a quanto pare ricambiato, eppure il giovane troverà diversi ostacoli sul suo cammino.
La vecchia aristocrazia parigina non si mescola con uno che ha fatto i soldi con il commercio, in questo c’è un tratto di volgarità inaccettabile per quel certo mondo.
E così il matrimonio verrà osteggiato e la vicenda si snoderà tutta nel tentativo di Christopher di riavere Claire tutta per sé.
Riuscirà l’Americano nella sua impresa?
Oppure da questo scontro ne uscirà battuto e sconfitto?
E lei, Claire?
Si ritira in un convento di Carmelitane, lasciando fuori dalla porta tutte le lusinghe e gli agi della vita bella che prima conduceva.
Rimarrà lì oppure tornerà tra le braccia di Christopher?
Un romanzo intenso e molto cinematografico, Henry James sa restituire ai lettori personaggi di carattere, vividi, reali e credibili.
E in questo romanzo spiccano alcune figure femminili come Mademoiselle Noémie, la giovane pittrice che con tele e pennelli riproduce fedeli copie dei quadri del Louvre.
E certamente merita una menzione la Signora Bread, la governante della ricca famiglia di Claire, costei ha qualche conto in sospeso con quella famiglia e troverà il modo di regolarlo.
Un romanzo giocato sulle differenze, sulle sfumature di mondi distanti, da una parte gli scaltri europei capaci persino di giocare con le parole e dall’altra lui, l’Americano.
Tuttavia, la buona aristocrazia del vecchio mondo non è affatto immune da peccati capitali e la rinomata famiglia parigina cela un terribile segreto, lo si scoprirà nelle ultimi capitoli del romanzo, in certe pagine che hanno delle tinte quasi noir.
E lui, l’Americano saprà usare a suo vantaggio le informazioni delle quali entra in possesso?
E’ fiero e combattivo e va dritto allo scopo, basterà questo a fare di Christopher Newman un vincente?
Un romanzo che scivola via piacevolmente, scritto da una penna sapientemente abile.
E se avete amato Isabel Archer, la protagonista di Ritratto di Signora, altro celebre romanzo di Henry James, provate a conoscere anche Christopher Newman, l’uomo del Nuovo Mondo.