Lei era una bimba e di lei tutti ancora conoscono il nome sebbene sia vissuta all’inizio del ‘900.
Giannina Gaslini era la figlia di Gerolamo, imprenditore e uomo politico, al quale le molte fortune economiche non risparmiarono la perdita prematura della sua bimba a causa di una peritonite.
Giannina morì a undici anni, mentre ancora era un fiore in boccio.

Il padre di lei, come è ben noto, fece costruire l’Ospedale Pediatrico che porta il nome di questa figlia troppo presto perduta, con la speranza che altri piccoli sfortunati trovassero le cure adatte per le loro malattie e infatti il Gaslini è da sempre un centro d’eccellenza per le cure pediatriche e vanta i migliori specialisti.
In ricordo di lei, lei che si chiamava Giannina.
Suo padre era originario di Monza ma viveva qui a Genova, in quel cupo 1917 la bimba fu tumulata a Staglieno e per lei lo scultore Ezio Rigacci ultimò questa lesena nella quale è ritratta la piccola Giannina nelle sue acerbe sembianze.

L’opera, collocata nel Porticato Inferiore a Levante, con lo scorrere del tempo si è coperta di una patina scura, era necessario donarle di nuovo il suo originario splendore.
Il restauro è stato commissionato dalla Fondazione Gerolamo Gaslini con il contributo di uno sponsor privato.
Come ben sapete io frequento spesso Staglieno e così ho avuto modo di fotografare la scultura di Rigacci in diversi momenti.
Nella foto che segue potete notare la statua prima e dopo l’intervento di restauro che ha restituito all’opera la sua bellezza originaria.

A ridonare candore ai tratti giovani di Giannina è stata la restauratrice Emilia Bruzzo, Emilia è anche una mia cara amica, ho avuto modo di conoscerla tramite questo blog e nel corso delle mie visite a Staglieno.
E così mi è capitato anche di assistere a quel suo lavoro minuzioso e così importante.

Piano piano la patina scura è svanita dal visetto di Giannina e il marmo ha riacquistato il suo bianco splendore.

Un fiocco tra i capelli mossi, gli occhi grandi e le labbra carnose.

È Giannina il fiore più bello, nella freschezza di uno scenario che restituisce il senso del movimento, tra i petali dei fiori e le pieghe della sua veste le gambe sottili di Giannina restano tra quelle foglie e tra gli steli dei puri gigli che la circondano, candido e lieve fiore così fragile e caduco.

A terra, sulla lapide, si leggono ancora le parole scritte in memoria di lei, la sua salma è stata traslata nel luogo edificato in suo ricordo.

Lei era soltanto una bimba.
E ancora oggi tutti conoscono il suo nome divenuto sinonimo di speranza, cura, salvezza e nuova vita.
Lei era Giannina Gaslini, il fiore più bello.
