Sono andata a salutare gli alberi, in queste giornate di sole alcuni di essi ci incantano con la loro bellezza.
Fiorisce il glicine generoso, sui pergolati, davanti alle finestre, contro i muraglioni.
Si arrampica sulle grate, si posa gentile davanti a misteriosi volti di un altro tempo.
Sopra un cancello, davanti a un palazzo di Carignano e di fronte ad uno splendido risseu.
Sono andata a salutare gli alberi che conosco bene, li rivedo vestirsi di nuovi fiori ad ogni primavera.
Un inchino a te, maestoso glicine di Via Piaggio.
E a te, magnifico ciliegio giapponese.
E ancora oltre, un trionfo di petali gialli, un’esplosione di profumi e bellezza.
E poi la delicatezza dei lillà.
Ancora qualche passo, su per la salita di Via Domenico Chiodo e oltre quel mare di bocci il mare di Genova e la Lanterna.
E un piccolo fiore di campo è cresciuto proprio tra loro, è un tipo semplice ma si vede che ama l’alta società.
E ancora, salendo, il panorama si svela in questa maniera e sono di nuovo cartoline di Genova e glicini.
Non sono l’unica ad amare questi alberi dal dolce profumo, c’era un ospite che andava e veniva, se avessi voluto immortalarlo non ci sarei mai riuscita.
Delizia di fiori sfumati, il glicine regna sovrano.
E sì, taluni passano da un fiore all’altro, in continuazione!
E ancora specchi, muraglioni e ancora azzurro.
Trionfo, meraviglia e stupore.
E rami che si stagliano contro il cielo.
Su questo grande albero due gazze petulanti, andavano e venivano, volavano insieme.
Una sosta all’ombra, due chiacchiere e poi ancora via, lontano.
E intanto i petali rossi fremono nell’aria tiepida.
E l’albero di Giuda si protende verso il sole.
Il glicine dondola su un orizzonte calmo.
E tutto è perfetto, in questo tempo di primavera.