Su e giù per Vico Amandorla

Girando per i caruggi che piacciono a me passo volentieri in Vico Amandorla, un vicoletto che parte da Stradone di Sant’Agostino.
Di questi luoghi antichi scrive Amedeo Pescio e ricorda che da queste parti un tempo c’erano tra gli altri Via della Sorba e Via del Citrone, i doni della terra sono spesso sovrani nei nostro centro storico.

C’era anche una via dedicata al mandorlo e tra le varie ipotesi sull’origine di questo toponimo si ipotizza appunto che in secoli lontani qui ci fossero proprio quegli alberi maestosi dai fiori chiari, scrive sempre Pescio che l’antica via venne tagliata proprio per lasciar spazio a Stradone di Sant’Agostino.

Ai nostri tempi c’è il breve Vico Amandorla e al suo inizio troverete un palazzo con un piccolo cortile, sopra il muro divisorio vedrete un’edicola che ospita una Madonnetta.

E non so dirvi quante volte mi sia fermata a guardare e a fotografare, tra caruggi e panni stesi trovo questo scorcio di Genova autentico e perfetto.

E poi, qualche giorno fa, ho incontrato un gentile signore che mi ha permesso di entrare, il cancello si è aperto e così ho varcato quella soglia.

Per guardare il cielo in questa maniera, certi ritagli d’azzurro sanno sempre incantarmi.

E poi di nuovo celeste, aria di Genova e sfumature di bucato.

E una pesante ancora posta accanto alla porta di casa.

Diverse prospettive di cielo, a seconda di come lo guardi.

Vasi di coccio, piantine e ciclamini.

Prosegue ancora la mia passeggiata in Vico Amandorla, tra fili da stendere e persiane verdi.

Ed è una mattonata in salita, ciottoli, curve e case colorate.

Uno sguardo indietro, verso questo vicoletto che amo.

Vico Amandorla si incrocia poi con Vico Vegetti, in quel tratto troverete quell’edicola che di recente vi ho mostrato.

Davanti a voi ancora altri gradini che conducono a Via di Mascherona, un’altra strada dalla storia antica.

In questi luoghi di ombre e luci improvvise, tra caruggi e Madonnette.

Una di esse vigila su un cortiletto situato all’inizio di Vico Amandorla, un luogo che pare sospeso nel tempo, semplice e caratteristico come solo certi angoli della città vecchia sanno essere.

In certi caruggi

In certi caruggi, a volte, trovi l’anima vera e la pura essenza della città vecchia.
Tra Vico Amandorla e Vico Vegetti, a volte.
E persiane aperte, un lampione, variazioni di colori.
I rami di un albero.
E il sole, il sole che rapido sfiora i muri e li riscalda.
In certi caruggi, a volte, una parte resta in ombra.
Devi solo aspettare.
E poi.
Un’edicola vuota sullo sfondo, un’altra che ospita una Madonnetta rischiarata dalla luce.
A volte, all’incrocio tra certi vicoli.
Tutto è così semplice, in questa perfetta armonia di linee.
Ed è tutta lì l’anima vera di Genova.

La città e la primavera

Avanza la bella stagione, ogni mattina il cielo è più terso e il clima è più caldo.
Via gli abiti pesanti, è tempo di giornate soleggiate e serene.
E vorrei spendere qualche parola sulle mie liete dirimpettaie che occupano in pianta stabile la grondaia del palazzo di fronte.
Eccole le rondini che garriscono festose, che gioia sentirle!
Credo che nel nido ci sia un nuovo nato, noto un certo via vai che mi fa pensare che uno dei genitori sia intento a portare a casa il cibo per i più piccini.
E sì, come sempre provo ad appostarmi sul terrazzo in attesa che si mettano in posa per me.
Vana speranza, non c’è verso che si fermino un attimo!
Sto quasi pensando di allestire un punto di ristoro davanti alla mia finestra, che ne dite?
In compenso poderosi gabbiani sorvolano i tetti e le case.
E’ un palese sconfinamento, non mancherò di farlo presente: il mare vi attende!
C’è anche un nuovo ospite per ora non identificato che l’altro giorno si è posato sulla ringhiera del mio terrazzo: è un pennuto di dimensioni ragguardevoli dal piumaggio color tortora scuro e con il collo allungato, mi pare che avesse anche una sorta di collarino.
Ma che mai sarà?
Ci siamo già incontrati un paio di volte ma appena tento di presentarmi quello si mette a sbattere le ali e se ne va!
Che carattere scontroso!
E insomma, le manovre di avvicinamento sono parecchio complicate, se riuscirò a svelare il mistero sarete i primi a saperlo.
E intanto la natura si fa spazio nei luoghi più impensati.
Improvvisa ed imprevista si manifesta con tanti piccoli fiorellini viola che crescono spontanei e colorano un muro dei caruggi.

Fiori

Ci sono punti della città vecchia nei quali il sole batte generoso, non solo sui tetti, anche in certi giardini che godono di luce e di aria.
E’ nei vicoli questa splendida pianta ricca di teneri bocci che presto fioriranno.

Rosa

La primavera di città.
E a volte le nuvole incombono.
Durerà il bel tempo?
E intanto ci si gode il bel clima e ci si siede all’aperto a sorseggiare una bibita fresca.

Tavolino

Via Ravecca

E non sono soltanto i petali dei fiori a ricordarci che è mutata la stagione, picchia il sole sulle creuza e sui mattoni di Vico Amandorla.

Vico Amandorla

E’ tenue e gioiosa la primavera di città, piacevole e solare.

Fiori (2)

Le vetrine delle belle pasticcerie sfoggiano tovagliette color confetto sulle quali trionfano piccole tortine con i frutti di bosco.

Tortine

Pasticceria Profumo

E a breve distanza da casa mia un temerario papavero sboccia sul ciglio della strada e un gioco di luce proietta la sua ombra contro il muro.

Papavero

Si aprono le fresie odorose davanti alla mia finestra, nell’aria si spande il loro delicato profumo, uno dei più gradevoli che io conosca.

Fresie

E la vita risplende di luce.

Fiori (3)

E’ tenue e gioiosa la primavera di città, piacevole e solare.
Attendo che si posino le rondini, ho fiducia in un inaspettato colpo di scena.
E aspetto che torni il misterioso visitatore, sulla ringhiera c’è spazio per tutti.
E intanto sboccia il ciliegio carico di candidi fiori.
La primavera di città per alcuni è lenta e pigra, per altri è operosa e offre ogni giorno nuove mete e nuove bellezze da scoprire.

Ciliegio