C’era una luce radiosa, era presto.
Silenzio, aria fresca, i prati madidi di rugiada, di mattina, qui a Fontanigorda.
E aggraziati sull’erba i daini, nella luce di settembre.
Sono rimasta in silenzio e loro non mi hanno vista e non mi hanno sentita, così ho potuto osservarli a lungo e scattare queste fotografie, le più belle che abbia mai fatto a queste splendide creature, grazie alla luce splendente del mattino.
Crescono forti i più piccini, sul capo hanno già piccole corna.
E gustano le tenere foglioline.
E condividono questo istante di assoluta bellezza.
Erano in cinque, non c’erano i daini possenti con i grandi palchi di corna ma solo questi giovani esemplari con le macchie.
Creature magnifiche, per me sono parte della componente fiabesca della natura e dell’universo che così di rado siamo capaci cogliere.
Liberi, infinitamente liberi.
Sono rimasta ad osservarli in sacro silenzio per un tempo magnifico scandito solo dalla grazia dei loro movimenti, i daini paiono leggeri come il vento.
Poi piano si sono avvicinati agli alberi.
Come in una fiaba, con questo incanto.
Svelti e rapidi, con quei balzi sull’erba sanno arrivare lontano.
Nel fitto del bosco che li nasconde e li protegge.
Dopo aver goduto del calore del sole, della freschezza dell’erba e di quei germogli per loro deliziosi da assaporare.
Sono creature meravigliose e sono grata per aver avuto il dono della loro compagnia, per questo meraviglia e questo stupore.
Sono i magnifici daini nella luce chiara di settembre.