Correva l’anno 1256 e a Genova governava Guglielmo Boccanegra, primo Capitano del Popolo e antenato di Simone che sarà primo Doge.
E Guglielmo, eletto con grandi consensi, aveva bisogno di un palazzo pubblico che fosse sede del Governo, un palazzo splendido e magnifico che venne edificato davanti al mare tra il 1257 e il 1260: Palazzo San Giorgio.

Guglielmo Boccanegra ebbe alterne fortune, vi racconterò la sua vita nel dettaglio in un’altra occasione, ora vi basti sapere che nel 1262 venne spodestato e fu costretto a far fagotto per rifugiarsi dal Re di Francia.
Ma una lapide ricorda che a lui va il merito di aver lasciato alla città di Genova questo palazzo.
La lapide si trova sul lato più antico che affaccia sui portici che portano il nome di Frate Oliverio, l’architetto incaricato di costruire il Palazzo.
Sopra la porta, come già vi dissi qui , si trova una testa leonina sottratta dal palazzo Pantocratore di Costantinopoli ai veneziani, da sempre nemici dei genovesi.

E come già vi ho detto non è il solo leone a trovarsi sulle mura di San Giorgio, ci sono anche altre due teste leonine sempre sul lato che affaccia su Via Frate Oliverio.

Una pietra in memoria di Guglielmo, Capitano del Popolo.

L’ANNO MCCLX GUGLIELMO BOCCANEGRA
ESSENDO CAPITANO DI QUESTA CITTA’
ORDINO’ CHE IO FOSSI FATTO E FRATE
OLIVERIO UOMO DIVINO PER ACUTEZZA
DI MENTE MI ADATTO’ POCO DOPO
CON SOLLECITUDINE COM’ERA STATO
COMANDATO ALL’USO DELL’AUTORITA’
PRESENTE
Il palazzo nel 1340 divenne sede della Dogana, a San Giorgio si riscuotevano le gabelle e così nel cortile trovavano spazio le merci per le quali occorreva pagare.
C‘era l‘ufficio della Gazarìa, preposto all’amministrazione delle Colonie e l’Ufficio dei Confortatori che invece si occupava dell’esenzione dei dazi e delle gabelle.
Genova città di mercanti e di commercio, la toponomastica non è mai casuale, questa piazza si chiama Caricamento perché qui nella seconda metà dell’Ottocento si svolgeva il caricamento delle merci, prima si usarono i carri e poi la ferrovia che conduceva a Torino, inaugurata nel 1854.

Ma torniamo al 1408, in quell’anno nel Palazzo si stabilì la celebre Compagnia di San Giorgio anche detta Casa delle Compere e dei Banchi di San Giorgio.
Per far fronte alle difficoltà economiche il Governo dal XII secolo aveva stabilito l’usanza di chiedere prestiti ai privati, i quali in cambio ricevevano i proventi di alcuni dazi, le così dette Compere.
Le compere confluirono nel 1407 in quest’unica società che ebbe il compito di gestire il debito pubblico e che conserverà una sua autonomia sino al 1797, anno della caduta della Repubblica.
Il glorioso Banco di San Giorgio emetteva moneta, i così detti Biglietti di Cartulario che furono messi in circolazione agli inizi del ‘600.

L’immagine soprastante ritrae la parte più antica del palazzo, al di là di quelle finestre si trova la Sala del Capitano del Popolo, a breve distanza la Sala delle Compere.
Ve le mostrerò entrambe, grazie al Dottor Oddone Dirigente del Servizio Comunicazione e Promozione dell’Autorità Portuale di Genova che ha qui la sua sede ho trascorso un’intera mattinata in quelle stanze.
Che meraviglia! Sola con i benefattori della Repubblica, quelle stanze racchiudono tesori!
E sapete, sarei rimasta lì delle ore a decifrare le lapidi e ad ammirare le statue!
Oggi vi porto a zonzo attorno al Palazzo, a questo splendore della nostra città.

Un palazzo che è stato restaurato a regola d’arte ed è stato così restituito alla sua antica bellezza.

C’è qualcosa di affascinante in questo edificio, quand’ero bambina mi colpivano queste finestre.
Tempo di dame e cavalieri, un altro tempo, quello dei Capitani del Popolo!

E poi vedeste cosa c’è in quei saloni!

Risplende luminoso sotto il cielo terso di Genova il Palazzo che fu sede del Governo e in seguito del Comune.

E non manca una bella edicola risalente al XVIII secolo, la Madonna è attribuita alla scuola dello Schiaffino.

Un palazzo costruito e ristrutturato in epoche diverse, una parte medievale antistante Via Frate Olivierio e una rinascimentale che fronteggia il mare.
Ed è magnifica questa facciata affrescata prima da Antonio Semino e poi da Lazzaro Tavarone agli inizi del ‘600.
Gli affreschi hanno rivisto nuova vita al principio del ‘900 per opera di Ludovico Pogliaghi che ha utilizzato come riferimento alcuni antichi quadri.
In tempi più recenti, nel 1992, la facciata è stata nuovamente affrescata con l’intervento del pittore Raimondo Sirotti.

Un palazzo dedicato a un Santo caro ai Genovesi, quel San Giorgio che si trova effigiato in tante sculture sopra i portali di numerose case del centro storico, come potete vedere qui.
Sventolano le bandiere sulla facciata di San Giorgio.

Sulla sommità dell’edificio un orologio scandisce il tempo che scorre qui, davanti al mare.

Ed eccolo San Giorgio che sconfigge il drago.
Si protegge con uno scudo sul quale è dipinta la bandiera della Superba.

Un palazzo magnificente, vedete da questa immagine che su questa facciata sono ritratti alcuni personaggi.
Ma chi sono costoro? Oh, sono tutti illustri genovesi, cari lettori, ognuno di loro è passato alla storia.

Ve li presenterò uno ad uno, cosicché possiate salutarli come si conviene quando vi capiterà di passare dalle parti di Caricamento.
Da sinistra verso destra il primo personaggio che si incontra ha un fare cerimonioso: con una mano pare declamare certe eroiche gesta, con l’altra regge un libro.
Chi mai sarà? Signori, questo è Caffaro di Rustico da Caschifellone, crociato ed annalista.
Un giornalista di altri tempi, così si potrebbe definire, il nostro inviato in Terrasanta che scrisse il resoconto della Prima Crociata e narrò la caduta di Gerusalemme e di Cesarea.

Accanto a lui un celeberrimo genovese che si distinse per il suo valore sui mari, il Principe Andrea Doria, valente Ammiraglio della Repubblica di Genova, ritratto con la sua spada scintillante.

In posizione centrale due figure illustri contornano il portone del palazzo.
Il primo è niente meno che Guglielmo Boccanegra, come già vi ho detto Primo Capitano del Popolo.

E poi ecco un uomo passato alla storia per il suo coraggio, le sue imprese furono narrate dal Caffaro nei suoi Annali.
Guglielmo Embriaco, detto Testa di Maglio, eroe della prima Crociata del quale vi ho già narrato la storia, la trovate qui.

Al suo fianco troviamo un giovane uomo, ai suoi piedi si notano delle corde marinare, in mano regge una sfera.
Signori, un genovese che non ha bisogno di presentazioni, Cristoforo Colombo.

Chiude la parata di illustri personaggi un temibile e fiero combattente, l’Ammiraglio Biagio Assereto, trionfatore della battaglia di Ponza avvenuta nel 1435.

Tutti loro se ne stanno sulla facciata di Palazzo San Giorgio.
Sic transit gloria mundi, verrebbe da dire.
A parte Colombo, ci ricordiamo di loro e delle imprese che hanno compiuto?
Questo palazzo attira l’attenzione dei turisti, tutti coloro che vengono a Genova per visitare l’Acquario passano davanti a San Giorgio.
E tutti si fermano a fare fotografie, ad ammirare l’imponenza di questo edificio e la bellezza dei suoi colori.

La memoria del passato è qui, in questa piazza gremita di visitatori, qui dove i genovesi vengono a passeggiare per respirare aria di mare.
Qui dove sono effigiati ammiragli, crociati e condottieri.
Qui dove un tempo era la dogana e il glorioso Banco di San Giorgio.
Qui dove si vive la gloria di Genova, nella grandiosa maestosità del palazzo voluto dal Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra.
