Vi porto ancora a fare un viaggio nel passato, in una parte della città che non è poi mutata così tanto.
Andremo alla Raibetta, un tempo questa zona era sede di mercato, spiega il solito impareggiabile Pescio che l’origine di questo toponimo è araba e si riferisce alla vendita dei legumi e della biada.
La mia personale macchina del tempo funziona perfettamente, si direbbe.
E quei colori che ora ravvivano le case e la prospettiva davanti a San Giorgio lasciano il posto al bianco e nero di antica memoria.
Tic tac, così gli anni scorrono, all’indietro.
E ad attraversare la Piazza è un signore immerso nei suoi pensieri.
Ferve la vita e ha i suoi ritmi definiti, si snodano a terra certe rotaie, penso che siano quelle del tram.
E i giorni fuggono, non si saprebbe nemmeno dire in quale maniera accada.
E poi le finestre.
Aperte, spalancate ad accogliere una ventata di aria intrisa di profumo di mare mentre le voci della strada pervadono le stanze.
Le case antiche celano notti insonni, promesse e parole.
E lacrime di gioia e addii, il pianto di un neonato che viene alla luce, l’ultimo respiro di un uomo che lascia le cose del mondo.
Le case antiche conservano vite e ricordi che nessuno sa più ricordare, a volte.
E quelle finestre sono ancora identiche, solo il lume della pubblica illuminazione non c’è più, una diversa luce rischiara questa zona.
Sembra che tutto sia rimasto immutato eppure ad osservare con attenzione si notano alcune differenze.
L’arco del portico, in questo scorcio di un altro secolo.
E come è adesso, sgombro della parte superiore.
E ancora una finestra dietro alla quale respira la vita.
Un manifesto pubblicitario: da Gilardini si vendono ventagli e paracqua, ombrellini e pelletteria, un negozio chic che soddisfa le ambizioni delle signore di Genova!
Serve un albergo? C’è l’Hotel Nettuno!
E non mancano i profumi e i belletti di gran marca, nell’elegante Via Roma c’è il negozio delle macchine da cucire Singer e chi volesse rincuorarsi con un buon Fernet sceglierà certo un marchio ancora adesso celebre.
Tic, tac, il tempo vola via.
Come tutti coloro che affollano la via, un gentiluomo con un’elegante bombetta e un soprabito di buon taglio segue il suo destino, poco distante una coppia di sposi se ne va a passeggio.
Li osserviamo di spalle, senza conoscere i loro volti.
E resta una domanda, un interrogativo sospeso senza risposta.
Per loro cosa era la felicità?
Una casa accogliente, una famiglia, un lavoro sicuro, i bambini che crescono sani e sereni.
Una vita tranquilla, insomma.
Poi, sai, la felicità è quasi sempre simile a se stessa, in ogni tempo.
Sotto al portico, fianco a fianco, due amiche si concedono un pomeriggio per negozi.
Superano il posto dove si vendono i vini, sospetto che non fosse proprio il luogo adatto a due signorine perbene!
E sentite le loro voci?
Parlano piano, come si conviene, con il giusto garbo, una certa inflessione dialettale tradisce la loro origine, le due signorine sono proprio genovesi.
Il tempo trascorso e il tempo presente si assomigliano, si sovrappongono, si sfiorano e quasi si confondono.
In questo tratto di strada che così spesso percorriamo.
Così era ieri, in un tempo distante che non abbiamo vissuto.
Eh sì, in questo caso il tempo non ha stravolto i luoghi e si è limitato alla normale usura. Mi piace molto quel signore in nero con la bombetta, non riesco a vedere bene il dettaglio ma dalla postura sembra quasi che stia leggendo un giornale. Chissà… un bacione e buon week end!
Ma sai che secondo me hai ragione? La postura è proprio quella, brava Viv.
Ieri e oggi, tutto molto simile, questo per me è davvero affascinante.
Un bacione cara, grazie.
Che bello sovrapporre immagini storiche con quelle attuali, per apprezzarne le variazioni nel tempo. E queste foto d’epoca sono sempre così piacevoli da vedere. Un abbraccio e buon fine settimana
Susanna
C’è qualcosa di speciale in questi scorci nei quali passato e presente si incontrano, in questo caso le differenze sono davvero minime eppure era davvero un altro mondo.
Un bacione Susanna, buona giornata a te.
Che bello che hanno recuperato l’arco! Anche se le insegne si son perdute ed erano interessanti.
Bello, vero? E la sorpresa di accorgersene guardando la cartolina, con queste immagini antiche si fanno sempre scoperte interessanti.
Grazie Sara, ti auguro una bella giornata!
Miss, i tuoi “tic-tac” a ritroso, con l’ieri e oggi a confronto, me li gusto proprio di gusto… in questo caso, quella decina di potenti e primordiali arcate in pietra viva, me le porterei idealmente a casa… solo idealmente perchè so che tu ti arrabbieresti non poco e forse, pure i residenti della palazzata soprastante avrebbero da ridire…
Io mi diverto da matti a cercare i dettagli, a fare le foto dei posti e a scrivere questi articoli.
E la gioia di camminare sotto ai nostri amati portici, no, no lasciameli lì Sergio!
Grazie caro, buona giornata a te.
Piazza Raibetta,Sottoripa e Palazzo S.Giorgio,antica zona di Camalli e Carrettieri….luogo antico dove è nata Zena e il suo magnifico Porto…vedere le tue immagini antiche e moderne è un piacere immenso…credo che da bambino ho visto le allora poche macchine passare sotto il volto di Palazzo S,Giorgio dove io entravo a volte con mio padre…grazie magnifica Miss un abbraccio grandissimo!!!
Grazie carissimo, questi scorci di Zena del passato sono una meraviglia, tra l’altro qui in questa prospettiva davvero le differenze sono minime.
E un pezzo del tuo cuore è rimasto lì, io lo so.
Un grande abbraccio a te caro Pino, buona serata.
Uno dei miei angoli preferiti
Piace tanto anche a me!
Wow belle le foto e bella la storia che si intreccia con i tic tac sembrava quasi di essere lì a passeggiare con quei signori.Mi è venuta la curiosità di andare a confrontare la realtà appena possibile,a volte si passa senza notare i particolari. Grazie x le belle immagini
Grazie a te Giovanna, sono contenta che questa passeggiata nel tempo che fu ti sia piaciuta!
Quelle rotaie e quelle pietre…..voglio capire se la pavimentazione era inclinata come quella di oggi o se è un problema di adesso,tutti i santi giorni passo di lì….pensare alle persone che hanno camminato lì nel passato è sempre una stretta al cuore….ciao Miss
Eh cara, anche a me succede, guardando queste fotografie si fanno infinite supposizioni.
Un caro saluto, Paola, grazie!