Una piazzetta tra le creuze, scendi e risali, su e giù per le strade della Genova antica.
E magari avrete anche voi il desiderio di scoprire questo angolo forse un poco nascosto della Superba, una piazzetta tra le creuze e racchiusa tra le mura.
Scendi e risali, per le vie del quartiere del Carmine, una zona dai toponimi suggestivi, ci si perde tra Vico del Cioccolatte e Vico dello Zucchero, tra Vico della Fragola e Piazzetta della Giuggiola, il Carmine è una dolce poesia di caruggi.
Scendi e risali, da Salita di Carbonara troverete uno degli accessi a Piazza San Bartolomeo dell’Olivella, nome che deriva dagli uliveti che in anni lontani occupavano questa piacevole collinetta.
Sali, su per la creuza della città in salita e poi guardati indietro.
E presta attenzione, anche qui ci sono attenti guardiani.
Sali su per la creuza, inondata di luce e immersa nel suo silenzio.
Sali, sali e troverai la chiesetta di San Bartolomeo dell’Olivella, come narra lo storico Federico Alizeri la sua origine è molto antica, l’edificio fu costruito nel 1305 per volontà di un generoso genovese, Bonaggiunta Valente.
La chiesa e l’annesso convento ospitavano un tempo le Monache Cistercensi, ai giorni nostri la chiesa è sconsacrata e resta comunque parte dell’atmosfera particolare di questa caratteristica piazzetta.
Racchiusa tra mura e tra le case colorate.
Guarda, laggiù c’è un altro passaggio, si arriva qui anche dalla Salita di San Bartolomeo del Carmine.
Prospettive di caruggi, prospettive di Genova che meritano di essere scoperte.
E finestre e piante che scendono giù.
E la piazza, la vedrete così da questo differente punto di vista.
E’ bella e particolare questa piazzetta e qui respirano l’aria del Carmine i due ulivi che crescono rigogliosi e fitti, le incredibili prospettive di Genova.
E rami e foglie e una sedia appoggiata contro il muro, cose che vedi girando in certi posti.
Una piazzetta, curata e tenuta bene, molto amata dai suoi abitanti.
E sul muro troverete affisso un foglio, vi si legge di tanta nostalgia per il passato di questa zona, per ciò che era e per ciò che si è perduto, vi si legge anche un messaggio di luminosa speranza.
Da diverso tempo, in certe serate, in genere di mercoledì, gli abitanti della zona si riuniscono nella loro piazzetta, mettono fuori tavoli e sedie, si cucina, si apparecchia e si mangia tutti insieme, ognuno porta qualcosa e tutti sono benvenuti.
E riporto qui una frase che ho letto su quel foglio, l’anonimo autore mi perdonerà se scrivo qui le sue parole, lui ha saputo davvero descrivere l’atmosfera che si respira in San Bartolomeo dell’Olivella:
Fioriscono in un amen panche e tavolacci, sventagliano tovaglie, si sturano bottiglie, atterrano vassoi, teglie e ceste in cui quel poco o quel tanto è a disposizione di tutti compresi quelli che passano tornando dal lavoro e che si fermano un momento, almeno a ringraziare, a lasciare sul piatto una parola.
Perché non è il salame, la polenta o il minestrone che fa la gente sazia e nemmeno la focaccia o l’Ormeasco, ma quel sentirsi parte necessaria e accolta, foss’anche per un’ora, il tempo di tornare ognuno a casa sua con l’odore addosso di una vita condivisa.
Ci si può credere in una maniera diversa di affrontare la vita, non vi pare?
A Genova accade in una piazzetta tra le creuze, Nel centro della città eppure lontana dal frastuono e dal traffico, tra gli ulivi.
E poi, il colore dei fiori, anche semplici bottiglie di plastica possono diventare vasi dove mettere piantine profumate.
Qualcuno disse che la bellezza salverà il mondo.
Sì, la bellezza.
E la fantasia e l’amore per ciò che ci circonda.
Cade la luce sui gradini e sulla creuza di Piazza di San Bartolomeo dell’Olivella.
Guarda in su, a Genova, sempre.
E sboccia generosa la primavera, io vengo spesso qui, quando sono in zona faccio sempre una piacevole deviazione in questo angolo così particolare di Genova.
E guarda la chiesa tra i rami d’ulivo, non potrete mai dire di conoscere Genova se non siete stati in posti come questi dal fascino timido e ritroso, nascosto, celato tra le mura e le creuze.
E le finestre, le finestre di questa piazzetta sono una poesia che ha il colore rosso dei gerani tra queste inferriate.
E cielo che si specchia dove tu non potresti mai credere di vederlo.
E un gancio e un vaso appeso al muro e un tripudio di verde.
E vasi e rampicanti e vetri dischiusi e una magliettina blu sul filo da stendere.
E’ la poesia di Genova, una poesia che si può imparare ad ascoltare, a volte è in rima, altre volte è una prosa cantilenata pronunciata in maniera sommessa, a volte puoi appena sentirla, se presti attenzione però ti accompagnerà per queste vie delle città vecchia tra le creuze, su per le scale, sotto gli archetti, tra le mura.
E allora alzerai lo sguardo e la vedrai sopra di te, quella poesia semplice di cielo e di ritagli d’azzurro.
Una piazzetta tra le creuze, scendi e risali, su e giù per le strade della Genova antica.
E troverai gli ulivi.
E guarderai anche tu le case colorate del Carmine da Piazza di San Bartolomeo dell’Olivella.
Che bella passeggiata. Quel cortiletto con le piante in vaso mi ricorda tanti angolini della Francia provenzale. Un grande bacione 🙂
Hai ragione Viv, c’è lo stesso genere di atmosfera!
Grazie amica, un bacio a te!
Belle foto e… quella sedia di legno della 5^ foto? 🙂
Eh sì…c’è pure una sedia, incredibile davvero!
Un bacione caro!
🙂 sapevano che saresti passata per fare un set di foto e hanno messo la sedia per consentirti di riposarti un po’! 😛 🙂
Un abbraccioneeeee 😛
Hahaha, Niko sei semplicemente fantastico tu!
Ricambio l’abbraccio, grazie!
😛
Ciauzzzzz
Noi leggiamo e godiamo delle tue descrizioni, sempre piene d’amore e di poesia per la nostra terra, e delle splendide foto che le accompagnano, ma, riflettevo poco fa, dietro questa apparente semplicità, dietro al lavoro come lo vediamo noi quante ricerche, quanto studio e quanto lavoro è presente!!! E tu questo lo fai quotidianamente con il piacere dell’esploratrice e della detective insieme, regalandoci brani di vita e di poesia sempre appaganti, meravigliosi! Grazie per tutto questo lavoro palese e soprattutto per il lavoro nascosto che sottende al primo e ne è artefice! GRAZIE davvero Miss dal più profondo del cuore! ❤
Anna Maria, sei sempre generosa tu e oggi mi lasci proprio senza parole.
Grazie di vero cuore a te.
Un abbraccio grande!
Ciao Miss oggi mi hai commosso…..che posto incantato , che ricordi spensierati e goliardici….magnifico!!!:))). 5 Anni di Istituto VEII alla Zecca lezioni di ginnastica nella palestra allora LASALLE salita Durazzo,vico della Fragola due/tre volte alla settimana, zie besagnine sul mercato del Carmine(in sciu o Carmo), pranzo da zia Emma via Pertinace 4 due volte settimana, scuola di rilievi geometrici giardini Rosina di Corso Carbonara,…….che tempi grazie colpito e resuscitato!!!!!:)))))
Pino…e io oggi mi commuovo, che belli i tuoi ricordi, che bello che tu li abbia scritti qui.
E con il Carmine non ho ancora finito, proprio no.
Un abbraccio!
bella, proprio bella … devo andare a visitarla meglio! Grazie, al solito, per i suggerimenti!
Magnifica, sì…Mau devi venire con me, devo portarti in certi posti di questo quartiere!
Grazie a te!
Che aria di serenità fra le parole e le immagini di questo post. Questo cantuccio di Genova antica è un oasi di pace.
Grazie per il bellissimo tour virtuale Miss!
Ti auguro una buonissima giornata
E’ un posto molto particolare, Enza.
Ed era da tanto che volevo scriverne, sono contenta che ti sia piaciuto venirci con me!
Grazie, buona giornata.
Ghe son staeta co-o FAI e semmo intrae into portego dedato a-a gexa: drento o l’é in laberinto! Gh’é i resti de ‘n ciostro, e na quantitae de scae e de coridoi che se ghe perde!
Ssst…non lo dire a nessuno, ci sono stata anch’io Isabella 😉
Grande, il commento in genovese mi piace tantissimo! Un abbraccio a te, grazie cara.
Sono rimasta incantata dalla bellezza che sei riuscita a scovare nelle piccole cose, negli angolini che sembrano scontati ai più… c’è una poesia immensa in questi scatti…
Ciao, Tatiana
Benvenuta Tatiana, ti ringrazio delle tue belle parole, sono contenta che tu abbia percepito la piccola magia di questi caruggi, sono luoghi che amo molto.
Grazie, buona giornata a te!
Ci abita una delle mie migliori amiche, come la conosciamo bene questa piazza!
E come hai saputo cogliere la sua magia, Miss!
Grazie mia cara, che meraviglia il Carmine, ogni angolino è unico e speciale!
Ciao Miss Fletcher, mi hai fatto scoprire tu il quartiere del carmine quando ho cominciato a leggerti. Che bellezza! E dire che la mia mamma suonava il piano al teatro dell’Olivella quando era ragazzina.
Davvero Marina non lo conoscevi? E allora sono doppiamente contenta, che bello!
Grazie, buona serata!
Ma che bellezza! E quella chiesa antica e muta… peccato sia sconsacrata! Non avrei mai immaginato di trovare un posto così al Carmine, dove da ragazze si passava velocemente perchè i genitori facevano mille raccomandazioni di non fermarsi… ci voglio andare. Miss, sei prenotata! Così impari a far scoprire certi posti! 🙂
Scusami Miss. Per una congiura elettronica si è copiato il titolo del libro recensito oggi da Stravagaria nel mezzo della frase di commento al tuo post… commenti geneticamente modificati! Sorry!
Tranquilla Rita, correggo 🙂
Io ho sempre amato questo quartiere, ci sono piccoli gioielli a ogni angolo di strada, è caratteristico e suggestivo!
Ti aspetto, andiamo a fare un giro insieme, dai, la chiesetta è una meraviglia e le sorpese non sono finite.
Un bacione a te!
Ma che meraviglia! Su e giù per creuze, scalinate e caruggi ammirando uno scorcio più bello dell’altro e…dimmi un pò come mai i monasteri sorgono sempre nei luoghi più suggestivi? 😉
Baciotto Susanna
E’ vero Susanna? L’ho pensato anch’io!
Un bacetto a te carissima, buona serata!
Che angolo della Genova che non ti aspetti… Bellissimo post, in pieno stile Miss.
Un bacione 🙂
PS: voglio abitare in Vico del Cioccolatte!!
Grazie Tiptoe…Vico del Cioccolatte è una dolce meraviglia! Un bacione!
Che fascino da vecchia signora. Come vorrei vedere dentro a quelle finestre
E sì, proprio una piazzetta speciale!
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Cara Miss quanto detto per l’articolo di P,zza Brigida dei Trugoli vale anche per il Carmine, collegato a quanto perso per Madre di Dio e Vico Gattamora.
Ecco, questa è una zona che ha avuto una nuova vita, è bellissimo il Carmine!
Mio suocero buonanima era nato nella piazzetta Olivelle,in una delle case della crösa che delimita la pizza a destra della Chiesa.Era un vero gentiluomo(Englishman in New York di Sting é il suo ritratto)Anche per questo la mia immagine di profilo su FB é uno scorcio del Carmine sul quale veglia un Angelo anomalo.
Chissà come sarebbe stato orgoglioso di portare il cognome del fondatore della sua chiesetta!
Piazza,ovviamente!
Da come lo descrivi credo anch’io che ne sarebbe stato orgoglioso.
Miss, la chiesuola sarà pure sconsacrata, ma la religiosità della Poesia che la circonda, perdura… insomma, questo post ha un difetto solo: che finisce…
Grazie carissimo, sei sempre gentile!
Come vorrei essere un “poeta” per descrivere l’emozione e il piacere che mi hanno pervaso nel vedere queste fotografie, pensate che nella casa, quella dietro gli alberi di ulivo, abitavano i miei nonni, sul terrazzino nei periodi estivi sedeva mio nonno all’ombra di un nespolo da lui piantato anni prima, era la famiglia PIZZARDO. Se chiudo gli occhi rivedo ancora i residenti, la famiglia ORSINI, le nipoti del Cardinale SIRI, il Gamallo che passava a fine giornata dopo un duro lavoro, la pescivendola che tutti i giorni passava e urlava per vendere il pesce fresco. Ricordi indelebili che rimarranno sempre nella mente e nel cuore.
Benvenuto su queste pagine e grazie del suo ricordo, mi sono commossa.
Buona giornata a lei e a presto!
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