C’era un certo movimento in quei giorni di maggio nella Superba.
Ne narra Giacomo Oddo, suo è un libro che ci riporta a quei momenti epici e alle storie di quegli uomini in camicia rossa che seguirono Giuseppe Garibaldi nella sua impresa.
E alla vigilia della partenza un moto insolito notavasi per le strade di Genova, così scrive l’autore nel suo testo I Mille di Marsala: scene rivoluzionarie.
Erano visi nuovi, giovani pieni di spirito e di vita, queste parole restituiscono il ritratto di quelle figure eroiche.
Fotografia esposta al Museo del Risorgimento Istituto Mazziniano
Tra coloro che partiranno c’è anche Francesco Crispi, futuro Presidente del Consiglio.
Crispi ha una moglie, lei è originaria della Savoia e il suo nome è Rose Montmasson, detta poi Rosalia.
I due si sono incontrati nel 1849 a Marsiglia, dove lui era in esilio, la giovane è lavandaia e stiratrice, Rosalia è una donna del popolo.
E ancor prima di divenire sua moglie lei seguirà il suo uomo ovunque, ne condivide le idee e gli ideali.
E’ con lui a Malta, dove Crispi viene esiliato, è al suo fianco a Parigi dove si compie il complotto di Felice Orsini e poi ancora è a Londra, da Giuseppe Mazzini.
Sono anni di fermento, Rosalia è una donna coraggiosa e non conosce timori.
Eccola a Genova, il 4 Maggio del 1860, davanti al mare che bagna lo scoglio di Quarto.
Rosalia vuole partire, vuole imbarcarsi con le Camicie Rosse.
Lui, Francesco Crispi, le dice che Garibaldi non vuole donne a bordo ma la sua compagna non si perde d’animo e fieramente si rivolge a Garibaldi in persona.
Scrive Giacomo Oddo che lui le porse la mano e le disse queste parole:
Venite dunque se così vi piace; ma ricordatevi che vi esponete a grave rischio e pericolo, e che io non posso risponder di nulla.
Opera esposta al Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano
E giunge il 5 Maggio, narra Oddo che nelle case e nelle osterie di Genova si udivano le voci di reciproco incoraggiamento tra coloro che si apprestavano a partire, l’impresa era vicina.
E tra i molti che lasciano le rive di Liguria c’è anche Rosalia Montmasson che indossa abiti maschili.
Per lei Oddo spende parole generose, narra che al tempo della spedizione di Rosalino Pilo, nel marzo 1860, fu lei ad assumersi il compito di portare lettere e dispacci in Sicilia per avvisare i sostenitori della causa di quanto stava per avvenire.
E nell’impresa dei Mille, unica donna tra tanti valorosi, darà prova del suo coraggio, a Calatafimi combatte a fianco degli uomini ma è anche l’angelo consolatore che soccorre i feriti e se ne prende cura.
Scorreranno gli anni, la sua vita si separerà da quella di Crispi, la loro storia verrà anche sopraffatta dallo scandalo, Crispi avrà accanto un’altra donna che sposerà e verrà accusato di bigamia, anche gli amori più intensi possono terminare nel peggiore dei modi.
In questo giorno ho voluto ricordare la figura di lei e le sue virtù delle quali Rosalia diede dimostrazione in quei giorni durante i quali venne fatta l’Italia.
E la ricordo con le parole che Oddo scrisse per lei, Rosalia Montmasson, l’unica donna che partì con le Camicie Rosse di Garibaldi.
… disinteressata, piena di coraggio, ardita più di quanto in donna soglia accadere, dall’anima vivace, anzi di fuoco, dalla parola pronta, dall’animo schietto, nata alla libertà ed all’indipendenza…
Divise dei garibaldini Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano