Era il tempo della devozione, là sulla vetta del Monte Figogna, al Santuario della Madonna della Guardia tanto caro a tutti i genovesi.
Vi porto lassù e ancora nel passato, nel lontano 1914, insieme a un bel gruppo di pellegrini, come di consueto anche loro fecero la foto di rito sul sagrato della chiesa e allora noi ci mescoleremo a questi fedeli, sarà come essere insieme a loro in quel giorno distante.
La prima fila è sempre la più movimentata: seduti per terra ci sono i più piccini con i loro visetti vivaci, gli occhi strizzati per il il sole brillante, le giacchette un po’ messe alla meglio e le collane di nocciole a tracolla.
E poi cappelli, frangette, cestini e fiori all’occhiello.
E bimbette graziose con l’abitino buono con il colletto ampio e un ragazzino con il completo a righe e le scarpe impolverate dopo tutta la strada fatta per arrivare fin lassù, alla Madonna della Guardia.
E sorrisi, tanti sorrisi, così puliti e ingenui.
Una sola fotografia racchiude davvero un mondo intero di speranze e di fiduciose preghiere, alcune di queste persone poi hanno compiuto già un lungo cammino nella vita, si distinguono infatti nella folla certe anziane signore con l’abito semplice e il fazzoletto fantasia in testa, loro ne avrebbero di storie da raccontare!
Al centro ci sono i religiosi che hanno accompagnato fin quassù questi fedeli.
E osservate con attenzione, non mancano certi eleganti gentiluomini e alcune raffinate signore che per l’occasione sfoggiano ricercati cappelli con un certo distaccato rigore.
E poi gli occhi trovano i visi di certe fanciulle, più di una porta un fazzoletto chiaro o un velo bianco sul capo.
Una reclina il capo e sorride, altre restano serie, sembrano quasi intimidite.
I passi che risuonano in chiesa, una candela accesa, un’Ave Maria, i grani del Rosario stretti nella mano e l’incrollabile certezza della fede.
E poi pagliette, baffi i importanti, facce allegre e aperte, in un giorno che sarà stato prodigo di bellezza e di gioia.
Persone di tutte le età, così tante e tutte vicine.
Forse prima della fotografia si sarà sentito un brusio di chiacchiere e in sottofondo le voci argentine dei bambini, che evento questa giornata trascorsa in un luogo tanto caro!
E quante persone parteciparono, a ognuno di loro rimasero un dolce ricordo e una viva speranza nel cuore.
Un instante, un sorriso e il tempo fragile di una fotografia.
Con questa devozione condivisa, in un giorno lontano, al Santuario della Madonna della Guardia.