Il profumo del mare, in questa stagione incerta, sa essere più intenso e forte.
Intriso di salmastro, inquieto come l’acqua che pare più densa, scuro come la tempesta che arriverà.
E così il profumo del mare ti sembra come quello che respirano i pescatori nei loro viaggi sulle onde, quando le reti scendono nell’acqua.
Il profumo del mare è agitato come quel vento che smuove la bandiera con la croce di San Giorgio.
La luce cade, vira e crea magici riflessi.
Le barche dondolano dolcemente sull’acqua d’autunno.
E il colore del mare assume toni d’argento e metallo.
Il profumo del mare può essere il preludio di un lungo viaggio, un promessa che presto sarà mantenuta.
Il profumo del mare poi si mescola alla vaghezza delle nuvole.
Erano lassù a imperlare il cielo sulle colline, mentre osservavo la grande scritta che ora si trova al Porto Antico.
Poco dopo, con mia grande sorpresa e con loro grande divertimento, ho visto due bimbette di pochi anni passare felici tra quelle lettere più grandi di loro, affacciarsi ridendo tra una vocale e una consonante.
E tutto attorno spirava il profumo del mare.
E ne godevano anche certi piccoletti che svolazzavano di qua e di là, uno si trascinava dietro una grossa briciola di pane e se la beccava con gusto.
Ed è sempre una gioia ritrovare i miei amici del Porto Antico e apprezzare la tenacia della vita.
Là dove si ascolta il sussurro del vento, là dove si sente il profumo del mare.