E poi viene la pioggia e con lei il tuono e gli scrosci.
Ed eccomi scendere le scale di casa, ho in mente di passeggiare un po’ con l’ombrello aperto e sentire le gocce che fanno tic tac sulla ringhiera.
Apro il portone e mi accorgo della luce sfolgorante del sole e penso tra me e me che potrebbe spuntare un arcobaleno.
Con mio stupore, davanti ai miei occhi meravigliati, così radioso e smagliante è apparso all’improvviso tra le nuvole.
Un doppio arcobaleno, non ne avevo mai veduto uno simile.
Un gioco di luci, pioggia e contrasti.
Un incanto effimero sopra i tetti di Fontanigorda.
Là, tra le cime degli alberi cariche dei profumi della pioggia.
Contro il grigiore di certe nuvole inquiete.
Tra le case delle nostre vacanze, alcune di esse hanno già tutte le finestre chiuse.
Brillante, radioso, con queste tonalità così vivaci e definite, la magia dell’arcobaleno è durata per un tempo neppure così breve.
Con questa bellezza gloriosa, nel tempo di una stagione che sfuma lentamente.
Così si posa, tra i colori freschi della campagna, sovrasta i tetti di tegole rosse, il truogolo e lo steccato.
Brilla, mistero incantevole della natura e del creato.
Un dono magnifico e speciale, nel cuore porterò il ricordo di questo giorno in cui aprii il portone di casa e vidi un doppio arcobaleno nel cielo della mia Fontanigorda.