Colori di Via San Bernardo

Sono colori di Via San Bernardo, bianco e nero di vetusti edifici sfiorati ancora dalla luce gloriosa.

Sono colori di Via San Bernardo: persiane chiuse e facciate dalle tinte calde.

Dove i raggi del sole cadono così, a segnare il confine netto dell’ombra: è una di quelle bellezze della città vecchia che a me non stancano mai.

Negli atri di questi edifici, aperti e accessibili in occasione degli eventi della design week di Genova, si respira la storia antica della Superba.
Questo palazzo appartenne a Marc’Antonio Sauli, senatore della Repubblica e pronotario apostolico che visse tra il 1523 e il 1618.
La sua dimora ci lascia ancora entusiasti ed ammirati, io ne scrissi molti anni fa in questo post.

E il cielo che la sovrasta ha quell’azzurro impareggiabile che mai smette di affascinare.

Tra il colori di Via San Bernardo ci sono anche i toni allegri della bottega dei Fruttarelli.
E se in autunno queste ceste sono colme dell’uva fragrante, delle zucche e dei funghi profumati con la bella stagione i colori sono più vivaci e accesi.

Ed ecco le diverse sfumature di rosso delle ciliegie, delle fragole e dell’anguria.

Sono i colori della città vecchia, dove trovi l’antico e il moderno, la luce e l’ombra, i contrasti più inattesi e sorprendent e dove ti ammaliano i colori di Via San Bernardo.

I giorni dell’uva

Giungono con l’autunno i giorni dell’uva: dolce, succosa, prodiga di ristoro, l’uva è bontà e ricchezza, mi rammenta lussuosi banchetti e bicchieri colmi di vino per brindare con gioia alla bellezza della vita.
E l’uva magnifica così si offre per essere raccolta e assaporata.

L’ho veduta così a Fontanigorda, all’inizio dell’estate era ancora verde e acerba.

E poi, settimana dopo settimana, i chicchi si sono fatti sempre più scuri e morbidi.

E così è maturata tra i tralci e i pampini l’uva deliziosa.

Ad osservare i suoi grappoli così ricchi mi sono anche tornate alla memoria alcune del poeta Marziale e qui le riporto in latino e nella traduzione presente sul volume Epigrammi a cura di Giuseppe Norcio edito da UTET.

Uvae duracinae
Non habilis cyathis et inutilis uva Lyaeo,
sed non potanti me tibi nectar ero.

Uva dalla buccia dura
Sono uva non adatta alle coppe e non buona per il vino,
ma per te che non mi bevi sarò un nettare.
(Epigrammi XIII – XXII)

Così gustiamo questo frutto zuccherino e soave, così l’autunno ci dona i giorni dell’uva.

Il tempo delle prugne

Fugge via l’estate all’improvviso e quest’anno mi sembra che sia trascorsa in un soffio, già si sente l’ aria fresca che è preludio dell’autunno che verrà, lentamente la natura e il bosco si vestiranno di nuovi colori.
Intanto, negli orti e nei giardini, è ormai giunto il tempo delle prugne.

Maturano su certi alberi generosi e i rami protesi fanno da cornice al panorama di Fontanigorda.

Si nutrono di sole e di luce.

Le prugne dolci tra il fitto delle foglie cambiano lentamente tonalità.

Negli orti e nei giardini gli alberi dai rami contorti donano i loro frutti.

Piccole, scure e deliziose, le prugne mi sono gradite in ogni loro varietà.

E amo vederle sugli alberi, nella bellezza del mutare inesorabile delle stagioni.

Negli ultimi bagliori della bella estate, nel tempo dolce delle prugne.

Niasca Portofino, la freschezza dei profumi di Liguria

Oggi porto qui i profumi e la freschezza della Liguria e vi propongo un prodotto che proviene da un luogo amatissimo in tutto il mondo, Niasca Portofino ha la sua sede nella perla del Tigullio ed è un’azienda che privilegia l’utilizzo di materie prime a chilometro zero.
Sulla collina che si affaccia sul celebre porticciolo del levante ligure ci sono gli alberi e gli orti che forniscono quanto necessario per la produzione.
E la splendida cornice è questa, uno dei più celebri panorami di Liguria.

Ho avuto occasione di provare alcune loro bevande e ne sono rimasta gradevolmente colpita, così ho deciso di presentarvele.
Deliziosa e particolare è la Limonata del Tigullio, al profumo del limone abbina gli accenti odorosi del sambuco, tra le bevande proposte c’è anche la Mandarinata ed io devo ancora assaggiarla.
La bibita che mi ha letteralmente conquistata ha una piacevolezza particolare, Festivo Portofino è così divenuta in fretta una delle mie bevande preferite.

Amaro, rinfrescante e analcolico, così si legge sulla bottiglietta.
Perfetto per gli aperitivi, è una sinfonia di sapori freschi e deliziosi che si sposano alla perfezione: combina la dolcezza leggera dello zucchero di canna, il succo di mela e il succo di limone, il succo di carota nera, gli estratti di cartamo, cedro e zenzero, l’aroma di bergamotto.
Ho riportato per voi l’elenco degli ingredienti, tutti insieme creano una vera esplosione di freschezza con la giusta dose di bollicine.

Inoltre alla Niasca Portofino curano particolarmente il packaging, come si legge sul sito dell’azienda l’etichetta di Festivo Portofino è la riproduzione di un graziosissimo pizzo realizzato da Luisa De Gasperi Ravera, presidente dell’Associazione Culturale Amici del Tombolo.

Un prodotto della mia terra curato in ogni dettaglio con attenzione per le nostre tradizioni e le nostre tipicità.
E secondo voi potevo buttare via queste bellissime bottiglie?
Certo che no, alcune di esse hanno avuto una seconda vita, le ho riempite con le perline antiche che provengono dal negozio di paramenti sacri della mia bisnonna.
Le bottiglie di Niasca Portofino hanno il tappo a corona con il disegno di un pesciolino, perfetto per rappresentare un prodotto di Liguria, io invece ho usato un piccolo sugheretto.

Adesso le tre bottigliette se ne stanno su un ripiano della cucina e direi che fanno una bella figura.

Niasca Portofino propone anche altri differenti prodotti come il pesto, le olive, l’olio extravergine, le marmellate e i vini, un giorno mi piacerebbe andare a Portofino a scoprire questa bella realtà che valorizza le tipicità del nostro territorio.
Io ho trovato le loro bevande da Eataly, se volete saperne di più intanto vi rimando al loro sito.
Sono i profumi e i sapori della bella stagione, sono le freschezze di questa terra irta protesa sul suo mare generoso, sono i doni del sole e della natura del Tigullio.

Gelateria Galata, tutti i colori della bontà

Le belle giornate di sole che allietano questo inizio di ottobre invitano a piacevoli passeggiate.
E perché non concedersi anche una merenda sfiziosa?
Questa è l’occasione per scoprire una nuova gelateria aperta di recente in Via Galata, imboccando la strada da Via XX Settembre troverete il locale poco dopo l’ingresso del Mercato Orientale.
Questa è la nuova sfida dei fratelli Panizza, Roberto è un caro amico ed è l’apprezzato e raffinato ideatore del Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio, proprietario del Ristorante il Genovese e di Rossi, negozio specializzato in prelibatezze di ogni genere.
E’ colorata, allegra e accogliente la Gelateria Galata, ha le tinte accese che si addicono alle stagioni del sole.

Gelateria Galata

E ha una particolarità, è anche frutteria: qui non troverete soltanto i gelati ma pure altre bontà preparate a regola d’arte con la frutta e la verdura della migliori qualità.

Gelateria Galata (2)

I meloni odorosi, gli agrumi della Riviera, i chinotti di Finale Ligure, sapori e profumi della nostra terra e della nostra regione.

Gelateria Galata (4)

Così nascono le dolci frullate e gli smoothies, salutari alternative per la pausa pranzo, si tratta di frullate di verdure, ad esempio il Bloody Jane è fatto con pomodoro datterino, limone, prezzemolo e basilico.

Gelateria Galata (5)

La scelta è davvero ampia, si può anche optare per le centrifughe o gli estratti, queste preparazioni esaltano al massimo i sapori e preservano le caratteristiche nutritive degli ingredienti.

Gelateria Galata (5a)

Ci sono le cassette con le mele del nostro entroterra.

Gelateria Galata (6)

Le arance, l’uva, la frutta di stagione.

Gelateria Galata (7)

Sul bancone, accanto al contenitore con i cucchiaini colorati, certi attrezzi del mestiere.

Gelateria Galata (8)

Gelateria Galata (9)

Vi serviranno le macedonie in un capiente bicchiere, c’è uno splendido assortimento e una varietà di colori e di sapori invitanti.

Gelateria Galata (10)

Nelle vaschette c’è la verdura a pezzetti per abbinamenti estrosi e saporiti.

Gelateria Galata (11)

E naturalmente l’originalità non manca: canestrelli, yogurt, fragole e altre delizie.
Buono, bello e sano, non vi sembra?

Gelateria Galata (12)

E poi tutti i colori dei frutti di bosco, dal ribes alle more.

Gelateria Galata (13)

E naturalmente i gelati, trovate tutti i gusti classici e diverse variazioni di cioccolato.
E poi altri sapori tutti da provare: dattero, mela verde, chinotto, pistacchio di Bronte DOP, Nocciola Tonda Gentile DOP, Moscato d’Asti e Rossese di Dolceacqua.

Gelateria Galata (15)

E poi pinoli, noci, marrons glacés.
Naturalmente non manca un gelato al profumo di basilico, è accompagnato alla dolcezza dell’ananas.

Gelateria Galata (16)

Insomma, la scelta non manca.

Gelateria Galata (14)

La mia coppetta?
Eccola qua, ho optato per il cioccolato fondente, una delle mie debolezze!
E devo dirvi che era davvero fondente, non troppo dolce e piacevolmente intenso come il vero cioccolato di ottima qualità.
E poi ho voluto assaggiare un abbinamento a mio parere ardito: arancia e zenzero, credo che a me non sarebbe mai venuto in mente di accostare questi due gusti.
Fresco, particolare e buonissimo.

Gelateria Galata (17)

Ero certa che la Gelateria dei fratelli Panizza sarebbe stata speciale ed è proprio così.
Non vi resta che provare: in Via Galata, nel centro di Genova, ci sono tutti i colori della bontà.

Gelateria Galata (18)

Piazza dei Macelli di Soziglia e i profumi di Genova

Vi porto con me, in uno dei luoghi più vivi e vivaci del centro storico.
Uno di quei posti dove porterei i genovesi che se ne escono con quella frase per me incomprensibile: io non vado mai nei vicoli.
E mi ripeto, vi perdete la vera Genova.
E sapete? Voi che leggete questo blog da diverso tempo in parte  conoscete i luoghi che sto per mostrarvi, infatti qui ci sono diversi negozi che già avete avuto modo di apprezzare.
Oh, uno di questi  molto presto sarà preso d’assalto, è la Botteghetta Magica di Via della Maddalena dove trovate tutto il necessario per il vostro presepe, ve ne ricordate?

Botteghetta Magica

E poco distante, in Via dei Macelli di Soziglia,  un altro splendido negozio, Le tele della Casana.
Eh, resto sempre con il naso appiccicato alle vetrine!

Tele della Casana - Natale

Nello spazio di pochi metri ci sono le mie botteghe preferite.
C’è il negozio di pasta fresca, c’è quello che vende caramelle, tè e marmellate, c’è il corniciaio e molto altro ancora.
E poi c’è l’ Antica Polleria Aresu della quale ho scritto di recente.

Aresu  (2)

E poi si scende, si percorre questo caruggio e ci si trova sotto ad una bella edicola.
Sì, nei vicoli si incontra sempre qualche immagine sacra, questa è  la Madonna Regina di Genova.
Qui, in nel cuore vivo dei caruggi.

Piazza dei Macelli di Soziglia (3)

E questa è la nostra meta, Piazza dei Macelli di Soziglia.
Un nome antico che denota chiaramente la sua destinazione, all’incirca a metà del 1200 si stabilì che qui fossero collocati i macelli e  i banchi dei macellai e ancora adesso questa è una zona di grande commercio.

Piazza dei Macelli di Soziglia (2)

C’è il fornaio, la macelleria e la rosticceria.
E vorrei poter portare qui i profumi e rumori di una zona sempre così piacevolmente frequentata dai genovesi.
Una piazza.
O meglio, forse dovrei dire una piazza di caruggi.
Non così ampia a dire il vero, ma sinceramente neppure tanto angusta!
Da un lato si trovano i bei banchi di frutta e verdura.

Piazza dei Macelli di Soziglia (4)

E qui non vengo solo a comprare, vengo anche a guardare sapete?

Piazza dei Macelli di Soziglia (5)

E sì, a volte mi perdo nel regno dell’abbondanza, tra zucchini, pomodori e verdure di stagione.
E penso che anche questa sia arte che trova il suo scenario perfetto nei caruggi.

Piazza dei Macelli di Soziglia (6)

Vengo qua, scatto qualche foto, osservo e ascolto.

Piazza dei Macelli di Soziglia (6a)

E ogni stagione ha i suoi colori, sì.
Quanto mi piacciono i mazzi di asparagi, sembrano fiori pronti a sbocciare!

Piazza dei Macelli di Soziglia (8)

E ora è tempo di pere, cachi, uva e funghi.

Piazza dei Macelli di Soziglia (9)

E a Genova è sempre tempo per alzare lo sguardo e per ammirare i terrazzini con le cascate di fiori e foglie.

Piazza dei Macelli di Soziglia (10)

Là, tra le case alte dei caruggi.

Piazza dei Macelli di Soziglia

E sì, vengo qua anche solo per guardare.
E ci sono anche i banchi del pescivendolo, che meraviglia!

Piazza dei Macelli di Soziglia (11)

E non potete immaginare quante volte mi soffermi a scattare qualche foto, a dire il vero questo suscita una certa curiosità.
Si chiederanno perché mai fotografo le acciughe!

Piazza dei Macelli di Soziglia (13)

E perché no?
Mica solo quelle oltre tutto!

Piazza dei Macelli di Soziglia (14)

Una passeggiata in Soziglia è un vero piacere per gli occhi.

Piazza dei Macelli di Soziglia (12)

E poi ancora si scende lungo la Via dei Macelli e c’è voluta tutta la mia costanza per questo scatto, questo vicolo è sempre affollato di gente, sapete?

Via dei Macelli di Soziglia

E no, certo non è finita.
Lungo questa strada altri altri odori, altri profumi di Genova.
E’ tutto qui, nello spazio di pochi metri, è la bellezza e l‘immenso fascino dei caruggi.

Via dei Macelli di Soziglia (2)

E’ tutto qui, nella Genova vera.
E questa è un’altra storia ancora da raccontare.

Via dei Macelli di Soziglia (3)

Tra i banchi del Mercato Orientale

Negozi di lusso, piccole botteghe, bei locali dove gustare una deliziosa merenda.
Ancora non vi ho portato al Mercato Orientale: signori, prendete le vostre borse delle spesa, oggi si va a far compere!
Che dite? Siete perplessi? In qualunque città c’è un mercato, questo è vero, avete ragione.
Il Mercato Orientale è una sorta di pietra miliare della storia di Genova, venne inaugurato nel lontano 1899, venivano qui le nostre nonne con le loro ceste per comprare le cose buone da mettere sulla tavola.
Guardate, c’era un certo viavai nella parte alta di Via XX Settembre, il mercato è poco distante!
Chissà quante di queste massaie erano dirette laggiù!

Via XX Settembre

Cartolina appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo

E in luminoso giorno di maggio, nell’entusiasmo generale, ci fu l’inaugurazione.
Oh, avreste dovuto esserci!
Alla presenza delle fiere autorità cittadine si tenne l’esposizione di Fiori, Ortaggi, Avicoltura e concimi chimici come si legge su questa bella cartolina commemorativa che appartiene al mio caro amico Eugenio Terzo.

Cartolina Commemorativa

Cartolina appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo

L’antico Mercato costruito laddove era il Chiostro della Chiesa della Consolazione, queste immagini sono la memoria storica del nostro passato, ci ricordano chi eravamo e cosa siamo diventati.
Una bimba con il vestito di pizzo si guarda attorno, forse fra quelle signore c’è la sua mamma.
Uno scatto dal passato che appartiene al collezionista Stefano Finauri.

Mercato Orientale (11)

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

Il Mercato Orientale ancora oggi è una meta cara ai genovesi: si viene qui per rifornire la dispensa, non c’è nulla che non possiate trovate qui.
Ci sono macellai e trippai, fruttivendoli e fornai, mercerie e fiorai.

Via XX Settembre Mercato Orientale

Rucola e origano, lavanda e timo, abbondano i vasetti di piante aromatiche.

Erbe aromatiche

E allora entriamo, credetemi non è stato semplice scattare queste immagini, c’è sempre tanta gente tra i banchi del mercato coperto che si trova nel cuore della città.

Mercato Orientale

E facciamo tutto il giro, è una piacevole passeggiata.

Mercato Orientale (2)

C’è un piano terra e un piano superiore.

Mercato Orientale (3)

Profumi, colori e abbondanza.
I banchi del Mercato Orientale offrono veramente ogni ben di Dio, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Mercato Orientale (4)

Attendete il vostro turno, mi raccomando!

Mercato Orientale (6)

E se per caso avete scordato a casa la lista della spesa forse guardandovi intorno vi verrà in mente cosa avete dimenticato.

Mercato Orientale (7)

Qui si trovano noci, spezie e funghi secchi ed anche certa frutta esotica abbastanza particolare.

Mercato Orientale (5)

E tutti fanno la spesa, cercano la frutta migliore, il pesce più fresco, la carne più tenera.
Io vengo qui a guardare i banchi, a volte.
Osservo, scatto qualche foto, mi perdo a osservare le esposizioni che sono sempre belle e scenografiche.

Mercato Orientale (8)

Eh, c’è chi si incanta davanti alle gioiellerie ma volete mettere la meraviglia delle cassette di frutta? I meloni tondi e succosi, arriverà il caldo e verrà il tempo di portarli in tavola insieme a delle belle fette di prosciutto crudo.

Meloni

Le carote e i finocchi, i peperoni rossi e gialli, le insalate di ogni genere, un tripudio di colori e un’esplosione di inimitabile bellezza per un pinzimonio fresco e gustoso.

Verdura (2)

E ricca e generosa è la natura, i frutti della terra sono numerosi e tutti diversi.
Gironzolando per il Mercato Orientale, tra le primizie e le tante bontà.

Verdura

Le ceste ricolme di aglio.

Aglio

L’aneto, l’anice, il girasole, il cumino, il sesamo, il coriandolo e il prezzemolo.

Spezie

La noce moscata, il garofano, il pepe nero e rosa.

Pepe (2)

I colori caldi delle spezie.

Pepe

A spasso per il Mercato Orientale, le orate e i branzini sono esposti su un letto di ghiaccio.

Orate e Branzini

E qui si trovano anche certe delizie per le serate speciali!

Banco del pesce

E poi ancora i pomodori sodi e maturi da mettere nelle insalate.

Pomodori

Verde, arancio, bianco, colore ed allegria.

Verdura (4)

Ceste con i mazzi di asparagi che paiono fiori,  lo splendore del Mercato Orientale è nella sua varietà e nell’abbondanza.

Verdura (3)

I fiori di primavera, come le margherite da mettere sui terrazzi e sui balconi.

Margherite

Veniamo ancora qui a fare la spesa.
Veniamo ancora qui, tra le cassette di frutta e i banchi del pesce.
In altri tempi e in altri anni qui c’erano le nostre nonne, portavano gonnelloni pesanti e spessi grembiali.
Era il 1899, anno nel quale venne inagurato il nostro glorioso Mercato Orientale.

Mercato Orientale (10)

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri