I piccoli pescatori della Foce

Loro sono i piccoli pescatori della Foce, se ne stanno là, davanti all’azzurro, mentre i signori del mare si lbrano sull’acqua salmastra e mentre le vele lente trovano il loro destino.

I piccoli pescatori si tengono saldi sulle loro zampette.

E di tanto in tanto uno di loro vola verso levante e magari su posa sul ramo di qualche albero.

I piccoletti, sulla barca, dondolano al ritmo della vita.

Mentre il cormorano si leva in volo sul mare, oltre la scogliera.

E il piccolo pescatore resta ad osservare, scruta lontano, verso l’orizzonte.

Davanti a questo blu, in un pomeriggio quieto di Genova.

Il profumo del mare

Il profumo del mare, in questa stagione incerta, sa essere più intenso e forte.
Intriso di salmastro, inquieto come l’acqua che pare più densa, scuro come la tempesta che arriverà.
E così il profumo del mare ti sembra come quello che respirano i pescatori nei loro viaggi sulle onde, quando le reti scendono nell’acqua.
Il profumo del mare è agitato come quel vento che smuove la bandiera con la croce di San Giorgio.

La luce cade, vira e crea magici riflessi.

Le barche dondolano dolcemente sull’acqua d’autunno.

E il colore del mare assume toni d’argento e metallo.

Il profumo del mare può essere il preludio di un lungo viaggio, un promessa che presto sarà mantenuta.

Il profumo del mare poi si mescola alla vaghezza delle nuvole.
Erano lassù a imperlare il cielo sulle colline, mentre osservavo la grande scritta che ora si trova al Porto Antico.
Poco dopo, con mia grande sorpresa e con loro grande divertimento, ho visto due bimbette di pochi anni passare felici tra quelle lettere più grandi di loro, affacciarsi ridendo tra una vocale e una consonante.
E tutto attorno spirava il profumo del mare.

E ne godevano anche certi piccoletti che svolazzavano di qua e di là, uno si trascinava dietro una grossa briciola di pane e se la beccava con gusto.

Ed è sempre una gioia ritrovare i miei amici del Porto Antico e apprezzare la tenacia della vita.

Là dove si ascolta il sussurro del vento, là dove si sente il profumo del mare.

Merenda tra le barche

E così finalmente ecco il sole di maggio e i colori accesi della primavera davanti al mare di Corso Italia.
Una dolcezza ritrovata che sempre dona quiete al cuore.
Le vele, l’azzurro e quel lento dondolare.

E gli scogli, l’orizzonte da catturare, mentre certe barche restano in attesa di nuove partenze.

Alcun si dedicano alla pesca mentre un remo fende l’acqua e una barchetta turchese come quel mare prende il largo in un questa dolce tranquillità.

E qualcuno ne approfitta per far merenda, tra i ciottoli levigati dal salino e le barche tirate a riva.

Era un bella briciola sostanziosa e invitante, perfetta per un piccoletto così!

Mentre attorno c’era tutto questo azzurro di primavera e di Genova.

E certe candide vele si lasciavano condurre dalla brezza leggera.

E alcuni restavano lì, davanti al muretto, a scrutare le barche, i pescatori, il confine del mare e il cielo limpido.

Tra gli orti e i giardini

Tra gli orti e i giardini si fanno sempre bellissimi incontri qui a Fontanigorda, naturalmente si tratta di quei piccoletti che piacciono a me.
Con il loro cianciare, canticchiare e fischiettare questi tipetti donano alle nostre giornate un fantastico sottofondo sonoro: allegri, spensierati e insostituibili, gli uccellini se la spassano in questi posti.
E dopo aver tanto volato di qua e di là eccone uno che si gode il meritato riposo dondolando tra le rose profumate.

Il codirosso, invece, se ne sta beato tra le foglie, lui cerca sempre qualcosa da mettere nel becco!

E comunque pure a lui piace canticchiare, c’è da dire che riscuote anche un certo successo.

Tra gli orti e i giardini si trova sempre un posticino dove posare le zampette.

E da qualche parte c’è sempre un albero di mele per fermarsi a fare una breve sosta prima di spiccare il volo nel cielo blu della Val Trebbia.

Piccoli marinai

Ed ecco i piccoli e intrepidi marinai genovesi all’opera sul blu di Genova.
Li incontro sempre e anche ieri mattina erano lì, al Porto Antico, se siete capitati da quelle parti magari li avete veduti anche voi.
Dunque, certi piccoletti fanno sfoggio di un certo sussiego, va detto!

E ognuno trova il posto adatto dove posarsi.

Questi simpatici tipetti sono piccini ma tenaci ed attenti, nulla sfugge allo sguardo di coloro che sono abituati a vivere sul mare.

E alcuni guardano lontano, forse immaginano nuove avventure, viaggi spericolati controvento e lidi diversi da scoprire per poi ritornare ancora qui, di nuovo.

E poi può persino capitare di trovare qualcosa di buono da sgranocchiare, nel caso è meglio mettere il bottino al sicuro e andarsene in santa a mangiare su una barca che loccia sull’acqua.

Ovvio che poi, in certi casi, la linea ne risente ma basta fare un po’ di movimento per tornare in forma, ecco!

Sono così i piccoli marinai, loro sanno sempre i trucchi giusti!
Girano in coppia, cianciano, confabulano, salgono sulle barche e tra l’altro viaggiano gratis!
E quando si stancano di navigare si alzano in volo e si fanno accompagnare dall’aria leggera e profumata di sale.

E tornano, tornano sempre davanti al mare azzurro di Genova.

 

Simpatici vicini di casa

La primavera avanza e con mia grande gioia in questi giorni incontro spesso simpatici amici, per lo più si tratta di vicini di casa ai quali dedico volentieri questo mio spazio.
Eccola, guardinga e attentissima, proprio lei, la ghiandaia!

Ghiandaia (2)

Per la cronaca, la signora in questione non si scomoda a vuoto, la ghiandaia ha sempre delle mire precise.

Ghiandaia (3)

E una volta che si è assicurata l’ambito bottino si mette a distanza di sicurezza per non farselo soffiare.

Ghiandaia

Qua attorno alcuni abitano ai piani alti, chissà che vista da lassù!

Gazze

E mi sa che dovrò tornare a dare un’occhiata a quell’albero.
Stai a vedere che le due gazze hanno messo su famiglia e io non ne so niente? Decisamente è il caso di accertarsene.

Gazze (2)

Ci sono poi i piccoletti, morbidi, soffici e tenerissimi.

Pettirosso

Un uccellino ciccione, proprio come piace a me.

Pettirosso (2)

E poi, come sempre, al Porto Antico, taluni si aggiudicano le panchine migliori.

Passero (2)

Niente, ha deciso che quello era il suo il posto e lì è rimasto.

Passero

E poi insomma, lo sapete, io ho un debole per questi tipetti, da sempre.

Passero (3)

E tra tutti loro il premio per la posa migliore oggi lo assegno a un fierissimo merlo, se ne stava lassù, su un filo e la sua figura si stagliava nell’azzurro.
E devo dirvelo, il particolare l’ho notato solo in seguito: ho guardato la fotografia ho visto la striscia bianca dell’aereo che solcava il cielo.
Geometrie di primavera, nel cielo di Genova.

Merlo