Agosto 1915: l’inaugurazione del Ristorante Caffè Olimpia

Fu un evento tanto atteso, vi partecipò infatti il fior fiore della buona società.
La notizia è riportata in poche esaurienti righe sul quotidiano Il Lavoro del 18 Agosto 1915 e l’affabile cronista fornisce al lettore alcuni interessanti particolari.
Dunque, all’inaugurazione del Ristorante Caffè Olimpia presero parte graziose dame e garbati gentiluomini, con le consuete eleganze riservate a queste occasioni in questa Genova di inizio secolo.
Il Ristorante Caffè Olimpia, scrive il giornalista, si trova nei locali sotto la Borsa e si distingue per fasto ed eleganza.
C’è un ampio salone dall’aspetto a dir poco regale e riccamente addobbato, scintillano le artistiche lampade di Murano, luccicano le cristallerie e le pietanze sono proposte in servizi di gran pregio.
Per non parlare poi della serra di piante verdi e fiori, un incanto e un vero stupore!
Così i genovesi convenuti al fastoso evento hanno modo di mostrare il loro gradimento per la raffinata novità e il cronista chiosa che tutti nutrono fiduciosa speranza in un duraturo successo per questo nuovo locale genovese situato in una zona centralissima della città e in posizione decisamente favorevole.
Io per parte mia mi appresto a indossare guanti e cappello e vi mando i miei saluti: mi attendono al Ristorante Caffè Olimpia, in un lontano giorno di Genova.

Lettere al direttore e mugugni del passato

Cosa fanno i poveri cittadini quando si presenta un problema e non sanno a chi rivolgersi?
Ci sarà pure qualcuno disposto a dar retta alle lamentele della gente!
Qui ci vuole una bella lettera al direttore!
Cari amici, oggi apriremo insieme i giornali del secolo scorso e leggeremo alcuni mugugni dei genovesi dei passato, sfogliando diversi numeri del quotidiano Il Lavoro ho raccolto alcune piccole perle.
Di cosa si lamentano i genovesi?
Della sicurezza, della pulizia e di certe pessime abitudini.
Con cautela però, molti di essi evitano di render pubblica la propria identità e per firmarsi scrivono: un assiduo.
E’ l’anno 1911 e un commerciante di Via Tommaso Reggio prende carta e penna e scrive appunto al Direttore.
Ha molto da ridire, poveretto!
Pare che si sia beccato una multa per aver versato un po’ d’acqua sui gradini del suo negozio e intanto lì di fronte cosa succedeva?
Due massaie svuotavano le cassette di rumenta – leggasi spazzatura per i foresti – proprio sotto le sue finestre, davanti ai vigili che però non hanno battuto ciglio!
Più tardi mentre il poveretto stava chiudendo il negozio da uno dei piani alti qualcuno ha fatto volare di sotto due sacchetti di rifiuti, roba da matti!

Via T. Reggio

Siamo ancora nel 1911 ed ecco un gruppo di genovesi che scrive con solerzia al Direttore per segnalare la chiusura dei Portici sotto al nuovo Palazzo della Borsa.
Ecco lì, si è costretti a passare per Via XX Settembre tra le pietre e tra nuvole di polvere, ovvio, stanno lastricando la strada, un bel disagio!
E oltre al danno la beffa, i portici sono fastosamente illuminati però non ci si passa, ci rendiamo conto?
Cari assidui, ieri mi trovavo a De Ferrari e mi sono domandata se la fontana con l’acqua colorata sarebbe di vostro gradimento.
Sotto ai portici, per fortuna, noi ci passiamo!

Piazza De Ferrari

Un altro genovese invece ha delle rimostranze da fare a proposito della manutenzione di una certa creuza, Salita San Rocco.
Siamo alla fine degli anni ’20 e questo concittadino lamenta le cattive condizioni di quella strada, scrive che una donna è pure caduta e c’è sempre gente che finisce a gambe all’aria, dovreste sentire l’irripetibile sequela di improperi che escono dalla bocca dei cittadini in circostanze come questa!
E come si firma l’autore della missiva? Tuo vecchio assiduo che abita lassù sulla montagna.
Però che vista dalle alture, impagabile!
Basta non rotolare giù per le creuze!

Genova

Quartiere che vai, mugugno che trovi!
C’è un cittadino che scrive dalla zona di Marassi, parla di certe case di recente costruzione tra Corso Galliera e Via Monticelli, dice che lì c’è una piazza e nessuno ha pensato di spianarla.
Che si riferisca a Piazza Carloforte? Credo di sì!
E comunque non c’è neppure il marciapiede e quando piove ci si inzacchera in maniera indicibile, per non dire del fatto che manca pure l’illuminazione!
E conclude puntualizzando che anche quelli di Corso Galliera sono contribuenti tanto quanto i signori di Via XX Settembre e di Via Roma.
E ha ragione, caspita!

Corso Galliera

Corso Galliera – 1920
Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

Non va meglio in Via Porta d’Archi, un altro lettore segnala che la strada sarebbe da pulire, lì c’è pieno di osterie e macellerie, va lavata con una certa costanza quella strada!
E Via Vallechiara?  Dimenticata da tutti, scrive un abbonato nel 1925, quella strada proprio non viene mai lavata!
C’è quello che si lamenta delle code in posta: solo due addetti allo sportello e mezz’ore di attesa per fare un telegramma.
Un altro pover’uomo racconta le sue odissee per andare in visita ai malati all’Ospedale San Martino.
I mezzi sono affollati, non si respira e si soffoca dal caldo, tutti pigiati come sardine, non si può far questa vita!

Il tram

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

E da ultimo vorrei ricordare il Signor Parodi, anche lui scrive nell’anno 1925.
In quel periodo sono allo studio diversi progetti urbanistici e lui ricorda una delle proposte avanzate da Luigi Arnaldo Vassallo, Gandolin, un tempo direttore del Secolo XIX: l’apertura  al pubblico dei giardini di Tursi.
Tutta la cittadinanza ne sarebbe più che felice, il Signor Parodi ne è certissimo!
Caro Signor Parodi, anch’io spero da tempo che questi giardini vengano restituiti alla comunità in modo che genovesi e turisti possano visitarli e godere di tanta bellezza.
Porti pazienza, vedrà che prima o poi ce la faremo!

Via Garibaldi

IIT si racconta, l’avventura della tecnologia

Un hashtag che gira su twitter: #iitsiracconta.
Un hashtag per diffondere e presentare un evento che si terrà nella giornata di domani, alle 18.00 nella Sala delle Grida del Palazzo della Borsa di Genova, in Via XX Settembre 44.
Vieni ad ascoltare, ti racconto la scienza.
Vieni, siediti tra il pubblico e ascolta.
Ti racconto.
Ti racconto la tecnologia che può migliorare la tua vita, le scoperte e le innovazioni che possono curare certe malattie, le meraviglie delle cellule e delle molecole.
Vieni, ti racconto.
Questo l’invito a tutta la cittadinanza, ai genovesi che non conoscono questa bella realtà nota come Istituto Italiano di Tecnologia, fondazione che ha lo scopo di promuovere la ricerca scientifica.
A Genova l’IIT è una realtà di eccellenza, in forte crescita, assolutamente in controtendenza rispetto alla staticità nella quale sembrano immerse altre realtà.
Sviluppo e ricerca, a Morego.
Ricercatori, scienziati, fisici.
Tra le varie materie oggetto dei loro studi ne cito alcune, tratte dal comunicato stampa che riguarda l’evento: Robotica, cervello e scienze cognitive, Nanofisica e Neuroscienze, Nanochimica e Scoperta e sviluppo dei farmaci.
Visitate il loro sito , lo trovate qui.
E già che ci siete date uno sguardo ai profili dei ricercatori che prestano la propria opera e il proprio ingegno all’IIT.
Sono tutti giovani, sono persone che hanno scelto di vivere la sfida del futuro, con risultati sorprendenti che meritano di essere resi noti e condivisi.
Sono giovani, che oltre a lavorare per migliorare il nostro quotidiano, vivono la città, questa città, che a volte sembra  così ferma e immobile.
Vieni, ti racconto la scienza.
Questo accadrà domani, al Palazzo della Borsa e non c’è scenario più adatto, in quanto in quelle stanze, da anni ormai, si svolge il Meeting degli animatori del Festival della Scienza.
IIT si racconta è un’iniziativa promossa dal Gruppo Giovani di Ascom – Confcommercio di Genova ed è un bel momento di incontro al quale tutti sono invitati a partecipare.
Ed è solo il primo di molti eventi.
Domani, ad accogliere coloro che sono interessati a scoprire questa bella realtà genovese, ci sarà Roberto Cingolani, Direttore Scientifico di IIT.
Nei mesi a seguire, poi, al pubblico verrà offerta la possibilità di partecipare a un ciclo di caffè scientifici, che si svolgeranno alla Pasticceria Liquoreria Marescotti di Cavo, in Via di Fossatello e a Mentelocale Cafè di Palazzo Ducale.
Qui trovate il collegamento al sito della Camera di Commercio con i link al programma , sotto trovate il flyer della manifestazione.
Si inizia domani: non mancate, IIT si racconta e parla anche a voi.