Torniamo tra i caruggi, nella bella Piazza Pinelli, uno spazio cittadino che deve il suo nome a una nobile famiglia che diede a Genova dogi e altre personalità di rilievo.
Dopo avervi mostrato il laboratorio di Cavo che si trova in questa piazza, vi avevo promesso che vi avrei portato ancora qui e c’è più di una ragione per scoprire Piazza Pinelli.
E poi, come sempre, guardate in su.
E fermatevi davanti a questo edificio, questo è Palazzo Pinelli Parodi e risale al XVI secolo.
Mi scusi, posso salire per le scale?
Ecco, io dico sempre così, provateci anche voi, vi attende un’inaspettata bellezza, i palazzi dei caruggi racchiudono tesori nascosti.
E si spalanca il pesante portone.
Questa non è ruggine, è la poesia del tempo.
Varcata quella soglia vi troverete qui, salite per quelle antiche scale fino al piano superiore.
Lassù in cima ci sarebbe da sedersi, che dite ci mettiamo ad ammirare l’andirivieni della piazza?
No, a noi interessa questo vano e e quando arriverete qui il vostro sguardo si fermerà sotto a quelle finestre.
Questo è uno dei palazzi dei caruggi dove ancora trovate gli antichi azulejos, piastrelle in ceramica dai colori lucenti.
Ed è davvero una magnifica sorpresa vederli.
Osserviamo da vicino, mentre la luce fa risaltare i colori.
Io mi sono pure seduta sulle scale per poterli fotografare.
Arancio, verde, azzurro.
Una raffinata e antica complessità, un’arte certosina.
Foglie e fiori, la testimonianza di un lontano passato, gli azulejos sono tipici dell’architettura spagnola.
Soffermatevi sui dettagli, sulla loro bellezza e su questa perfezione.
Una delle piastrelle presenta una diversa decorazione, ci sarà sicuramente una storia da raccontare in proposito ed è lì, in quel disegno dai colori vivaci.
E poi ocra, di luce e di sole.
Un tesoro da difendere e da tutelare.
Cose che si vedono nei palazzi dei caruggi, in certe antiche e gloriose dimore.
In una piazza silenziosa e affascinante, dove al di là di certi spessi muri si celano gli splendori della città vecchia.