Torniamo tra i caruggi, nella bella Piazza Pinelli, uno spazio cittadino che deve il suo nome a una nobile famiglia che diede a Genova dogi e altre personalità di rilievo.
Dopo avervi mostrato il laboratorio di Cavo che si trova in questa piazza, vi avevo promesso che vi avrei portato ancora qui e c’è più di una ragione per scoprire Piazza Pinelli.
E poi, come sempre, guardate in su.
E fermatevi davanti a questo edificio, questo è Palazzo Pinelli Parodi e risale al XVI secolo.
Mi scusi, posso salire per le scale?
Ecco, io dico sempre così, provateci anche voi, vi attende un’inaspettata bellezza, i palazzi dei caruggi racchiudono tesori nascosti.
E si spalanca il pesante portone.
Questa non è ruggine, è la poesia del tempo.
Varcata quella soglia vi troverete qui, salite per quelle antiche scale fino al piano superiore.
Lassù in cima ci sarebbe da sedersi, che dite ci mettiamo ad ammirare l’andirivieni della piazza?
No, a noi interessa questo vano e e quando arriverete qui il vostro sguardo si fermerà sotto a quelle finestre.
Questo è uno dei palazzi dei caruggi dove ancora trovate gli antichi azulejos, piastrelle in ceramica dai colori lucenti.
Ed è davvero una magnifica sorpresa vederli.
Osserviamo da vicino, mentre la luce fa risaltare i colori.
Io mi sono pure seduta sulle scale per poterli fotografare.
Arancio, verde, azzurro.
Una raffinata e antica complessità, un’arte certosina.
Foglie e fiori, la testimonianza di un lontano passato, gli azulejos sono tipici dell’architettura spagnola.
Soffermatevi sui dettagli, sulla loro bellezza e su questa perfezione.
Una delle piastrelle presenta una diversa decorazione, ci sarà sicuramente una storia da raccontare in proposito ed è lì, in quel disegno dai colori vivaci.
E poi ocra, di luce e di sole.
Un tesoro da difendere e da tutelare.
Cose che si vedono nei palazzi dei caruggi, in certe antiche e gloriose dimore.
In una piazza silenziosa e affascinante, dove al di là di certi spessi muri si celano gli splendori della città vecchia.
E che belli gli interni di questo Palazzo… ma è pubblico o sede di abitazioni private? Ti immagini viverci che meraviglia!? Bacioni 🙂
No, è un palazzo privato, ci sono splendide abitazioni.
E sì, dev’essere proprio bello vivere lì.
Un bacione a te Viv, buona giornata.
Quanto armonizza l’ animo vedere tanta bellezza! Bellezza che deriva dal pensiero dell’ uomo, dalla sua personale ricerca di bellezza e poi dal suo lavoro: pensiero che diventa forma. Mi viene spontaneo pensare quanto l’ ambiente in cui si vive possa influenzare la proprie aspirazioni. Affascinante, tutto.
Un’osservazione giustissima, io credo che la bellezza che ci circonda condizioni le nostre vite e penso che la mancanza di bellezza posi un velo cupo sulla nostra quotidianità.
Questa è ovviamente una bellezza particolare, non tanto semplice da trovare e per questo ancor più emozionante. Grazie Dafne, buona giornata.
Che bello l’interno con quelle grandi finestre E bellissime anche le mattonelle.
Stefy
Sono bellissime davvero, bacioni Stefy!
ma nella prima e ultima foto, che succede alla fine? si va a sbattere contro il palazzo o c’è un piccolo pertugio?
Haha, ma no! C’è un caruggio, come al solito non tanto largo, però ci passavano i carretti un tempo e quindi non è neppure troppo stretto 🙂
a me pare stretto stretto. Forse ci passa una ruota del carretto
No, no, ci passava tutto il carretto!
Un’altra magnifica scoperta di profonde e sconosciute bellezze nel cuore della nostra amata Zena! Grazie, Miss! ❤
Grazie a te Anna Maria, un abbraccio!
“Questa non è ruggine, è la poesia del tempo”. Bellissimo Miss. Anche il palazzo.
Grazie carissima, felice che ti sia piaciuto!
Bellissimo, Miss! Le scale mi ricordano i tempi dell’università!
In effetti erano simili, bei tempi!
le azulejos sembrano quelle di palazzo san giorgio!
Mi piacciono moltissimo, che arte raffinata, è vero?
Ciao Miss !! Gli azulejos sono del fine ‘500 ? E’ possibile ? Sono della tradizione Sivigliana e sono eseguiti in tecnica “cuerda Seca” insegnata agli spagnoli dagli arabi che dominarono la Spagna per 700 anni . Se ti chiedi perche’ so queste cose … I miei zii in Spagna sono ceramisti dal 1517 …una tradizione tramandata di padre in figlio .. Se vorrai venirci a trovare siamo nell’Albaicin , quartiere moresco di Granada . Nell’ultimo mio post parlo un po’ della mia citta’ ..se ti va di passare … Grazie !!
http://www.alizarinaart.blogspot.it
Uh, che bello avere una tradizione di famiglia così antica, non sono mai stata a Granada, dev’essere una bella città!
Buona giornata Daniela!
Buongiorno Signora Fletcher, da poco tempo seguo le sue belle informazioni e foto su Genova, grazie ad un amico che me ne ha dato notizie. Da tempo cerco qualcuno che mi porti a conoscere alcuni particolari sul Centro Storico. Si potrebbe creare un gruppo di appassionati per visitare queste antiche meraviglie? Magari!!!. Grazie e cari saluti. Carla.
Non saprei dirti se si possa proprio creare un gruppo però se qualche volta ti fa piacere unirti a me sei benvenuta!
Grazie Carla, buona serata!
Pingback: Gli azulejos di Palazzo Di Negro | Dear Miss Fletcher
Miss, non ho ancora ben capito quale sia la differenza tra ceramica, majolica e azulejos, ma queste piastrelle lucide di Palazzo Pinelli mi piacciono e mi piace anche quello splendido spicchio di cielo blu di Piazza Pinelli…
Una meraviglia, Piazza Pinelli mi piace moltissimo, cercala quando sarai a Genova!
Miss, per la verità, nell’ottobre scorso in Piazza Pinelli devo esserci passato, ma avendo in mente un tuo post che parlava dei solchi lasciati dai carri sul selciato dell’omonimo Vico, guardavo piu per terra che le facciate della Piazza, perdendomi così, in un colpo solo, pure quello splendido spicchio di cielo blu… la prossima volta, senz’altro starò col naso per aria, sperando di non andare a sbattere contro qualche muro, visto che l’imbocco del Vico Pinelli è davvero stretto stretto, come dice Pani…
Sergio, che bella cosa mi dici, quelle tracce dei carri sono una meraviglia! E comunque sì, tornaci e guarda meglio, anche l’edificio di fronte a a Palazzo Pinelli è piuttosto notevole.