I colori della vita nel bosco

I colori della vita nel bosco sono intensi, vibranti, carichi di bellezza.
Così, nel verde e tra le rocce, palpitano i misteriosi ritmi della natura.

E ai margini del bosco la vita ha i toni del blu scuro sui rami che si protendono verso la luce.

Nel bosco, sempre, cerco le magnifiche felci, una di esse pareva aprirsi per accogliere il tepore del sole.

Nel bosco, i colori della vita, in questa stagione, sono quelli dei funghi.
Spuntano, timidi tra le foglie, in una perfetta sinfonia di sfumature.

La natura non lascia nulla al caso, spiccano le tinte più vivaci.

E ogni foglia accartocciata, ogni filo d’erba, ogni minima parte di vita pare posata ad arte dalle mani sottili di qualche leggera fata dei boschi.

E così ecco una leggera pennellata di rosso.

E verde intenso, come i muschi madidi di rugiada.

Il bosco è incanto, scoperta, stupore e meraviglia, lo si osserva ammutoliti, è l’opera di un artista dal talento inarrivabile.

Così si stagliano i piccoli funghi tra verdi foglioline.

E mi sono accorta solo più tardi che su uno di essi passeggiava un’operosa formichina, la potete vedere anche voi osservando con attenzione il primo funghetto sulla sinistra.

Così è la vita, sorprendente e irripetibile, in ogni sua manifestazione.

E così freme, nella sua intensità, la vita nel bosco di Fontanigorda.

La disavventura di Gio Batta

Questa è la disavventura di Gio Batta che se ne venne a Genova da Masone.
Accadde nel mese di settembre del lontano 1914 e provate a immaginare il nostro Gio Batta: lui doveva essere un uomo laborioso e instancabile, onesto e genuino, uno che a Masone probabilmente c’era nato e secondo me amava pure rimanerci.
Sapete, alcuni non son fatti per il frastuono e il trambusto della città, taluni amano il silenzio dei boschi e la quiete dei prati ed io ci giurerei, il nostro Gio Batta era uno di questi.
Inoltre da buon contadino egli conosceva certi segreti che mai avrebbe svelato ad orecchie indiscrete, ad esempio sapeva bene dove raccogliere i funghi.
E così, in un bel giorno di settembre, il nostro se ne arrivò a Genova di buon mattino con la sua cesta colma di profumati funghi da vendere.

E con sua grande soddisfazione Gio Batta riuscì nell’impresa, la vendita dei funghi gli fruttò un bel gruzzoletto.
In cuor suo davvero non vedeva l’ora di tornarsene nella sua Masone ma purtroppo la stanchezza del viaggio lo tradì!
Gio Batta pensò così di riposarsi un po’ prima di tornare al suo paesello e si appisolò nei giardini che all’epoca c’erano a Caricamento.
Eh, poverino, la notizia finì persino sul giornale ed è pubblicata su Il Lavoro del 16 Settembre del 1914.
E il giornalista scrive, con un certo rammarico, che il povero Gio Batta si addormentò proprio là a Caricamento e uno sconosciuto gli sottrasse il portafoglio dove erano riposte ben 55 Lire.
Immaginate l’amarezza di Gio Batta al suo risveglio!
E così finì la brutta disavventura di Gio Batta che se ne tornò sconsolato al suo paese senza i funghi e senza i soldi, lui che era arrivato in città e, come scrive il cronista, credeva che Genova fosse come Masone dove si dice che siano tutti galantuomini.

Cartolina appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo

Dell’autunno

Dell’autunno amo i colori, i toni caldi del primo albero ad ingiallire mentre i suoi rami sono scossi dal vento inquieto.

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E amo le foglie tenaci che arrossano i muri, abbarbicate come speranze eterne.

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E le foglie cadute, piccole meraviglie avventurose.

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E quelle leggere che intatte si posano sulla strada e si lasciano sollevare dal soffio del destino.

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Dell’autunno amo i profumi e i sapori, una passeggiata al Mercato Orientale dona tutte le preziosità di questa stagione dai toni dorati.
E sono pannocchie gialle e lucenti.

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E zucche screziate di verde e d’arancio.

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E fichi d’India succosi e densi di sole, si assaporano già sul finire dell’estate ma l’autunno è il loro trionfo.

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E poi i funghi odorosi e deliziosi.

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Io non ho l’abitudine di acquistarli, mi piace trovarli così, nel bosco.

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Aroma di autunno, profumo inconfondibile ed impagabile.

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Dell’autunno amo le castagne.
E quando ero ragazzina mi piaceva comprarmi un cartoccio di caldarroste, poi per sbucciarle mi ritrovavo con le mani tutte nere ma la questione, nel complesso, era poesia pura.
Una delle gioie vere della vita, a dir poco.

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L’autunno è uva dolce e pampini.

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E in certi quartieri questa stagione veste le piazze e le vie con i suoi colori intensi, al Carmine è il tempo del giuggiolo e dei suoi piccoli doni.

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Ed è anche il tempo del melograno proteso verso l’azzurro.

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Questo albero temerario si affaccia da un giardino, dondola sulla creuza con i suoi rami carichi di frutti.
In tono con le case, una magia.

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E un altro melograno ravviva un tratto di Via Pagano Doria, sono rimasta a guardare a lungo la sua prepotente bellezza.

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Dell’autunno amo le sfumature delicate ed intense.
E una porta.
E una persiana e i vasetti di coccio.
E un cestino appeso ad una corda.

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E un rampicante avvinghiato alla ringhiera.
Le foglie ingiallite, il mare sullo sfondo, il cielo terso.

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Dell’autunno amo profumi, colori e atmosfere.
E il cielo che si veste di oro e d’arancio, nell’intensità delle sere d’autunno.

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I colori dell’Expo dell’Alta Val Trebbia

In questo weekend da queste parti c’è un appuntamento da non perdere, è l’evento che promuove le tipicità di questo territorio, le sue bellezze e le tante opportunità offerte a coloro che trascorrono i giorni d’estate nei paesini di questa bella valle.
L’Expo dell’Alta Val Trebbia si svolge a Loco, sulle rive del corso d’acqua che regala il nome alla valle.

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E quest’anno il Trebbia scorre lucente e generoso.

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Per noi che frequentiamo abitualmente questi posti la manifestazione è una piacevole consuetudine, ritroviamo sapori e profumi che conosciamo bene.
E ritroviamo le bontà che amiamo gustare in questi luoghi di vacanza, primi tra tutti i sovrani dei bosco, i funghi preparati ad arte da Isola, lo splendido negozio di Loco.

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E le torte della Pasticceria Biasotti di Rovegno.

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E i dolci dell’Antico Forno da Carlo di Montebruno.

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Sane abitudini che amiamo conservare, tipiche bontà di questa valle.
Ci sono anche artigiani ed espositori provenienti da altre regioni ma il fiore all’occhiello dell’Expo sono i prodotti del territorio: dal miele alle conserve, dai vini ai salumi dei colli piacentini.
E naturalmente sono passata a trovare gli amici, questo è lo stand di Poggi Arredamenti, il negozio e lo spazio espositivo si trovano in località Beinaschi, sulla Statale 45.

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E poi ci sono numerose ceste con i doni della terra, la vera bellezza.

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E potrebbero mancare i canestrelli di Torriglia? Certo che no!

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Ho trovato qui anche le delizie di Maria Giulia Scolaro, la sua azienda agricola si trova a Savignone.
E questi vasetti sono pura poesia, hanno tutti i profumi dei frutti e dei fiori.
Tra le tante bontà troverete la confettura di petali di rosa, quella di petali di glicine e quella di viole, una meraviglia!

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E poi sciroppi di ogni genere, celebre è il suo sciroppo di rose.

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Un territorio e le sue bellezze, all’Expo troverete materiale informativo sulle strutture ricettive e sulle escursioni che potrete fare nelle varie località del Parco dell’Antola.

Lago del Brugneto

Ci sono diverse sono proposte di svago, giochi per i bambini e iniziative di vario genere riguardanti l’ambiente e la fauna.
Quest’anno poi ci sono anche i falconieri e così si incontrano tipi particolari che non è così semplice vedere nei boschi.
Sono i rapaci, a volte si librano alti nel cielo, con lo sguardo si segue il loro volo armonioso.

Rapaci

Alcuni sono buffi e anche un po’ impertinenti!

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Altri maestosi e severi.

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E santo cielo, non avrei mai pensato di incontrare un tipo del genere a Loco, ecco!

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Non ho assistito alle loro prodezze ma li ho osservati bene da vicino.
Mi correggo, scusate: ci siamo reciprocamente osservati!

Rapaci (5)

E che carattere, caspiterina!

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L’Expo dell’Alta Val Trebbia attira sempre tanti visitatori: si va a far compere, a passeggiare, si cammina sulla riva del fiume.
E tanti fanno il bagno in queste acque fresche e rigeneranti.

Trebbia

Chiare, trasparenti, limpide.

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Gorgoglianti e tumultuose sui sassi levigati.

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Sono le acque del Trebbia, un luogo del cuore che rappresenta un’identità, l’anima di una valle e della sua gente.

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Autunno, un bambino dispettoso

Autunno.
Autunno è bambino dispettoso.
Autunno è impaziente, entusiasta, irrequieto come tutti i ragazzini.
Autunno ha un nonno bonario e giocherellone: Inverno è vecchio, saggio e paziente ma quando si infuria squarcia le nuvole e rovescia pioggia ghiacciata sulla terra, scatena la neve e fa turbinare i venti.
Autunno ha due sorelle: Primavera è timida e ritrosa, taciturna e schiva, arrossisce per un nonnulla.
E poi c’è lei, Estate, la fanciulla dalla carnagione ambrata, scherzosa e allegra, vivace e briosa, la sua risata risuona nei prati e sui sentieri.
Corre l’Estate, non si ferma mai, profuma di rose e ha un passo lieve e leggiadro.
E Autunno l’attende, si apposta su un albero, fa dondolare le foglie e le fa cadere giù.

Foglie (2)

Soffia sui rami, nel bosco fitto.
Soffia ancora con maggior vigore e fa ingiallire le foglie.

Foglie

Lei, Estate, non se cura.
Corre come una gazzella, ritorna là dove lui è già stato, ancora, ancora e ancora.
E lui la insegue, non perde terreno l’impavido ragazzino e lascia il segno del suo passaggio.
Nel tempo dell’Estate, Autunno è in certi rami spogli.

Uccellino

Autunno è nei rovi secchi e riarsi e i piccoli amici di sua sorella Estate si posano comunque là, sugli sterpi bruniti.

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Autunno è nelle pozze di acqua piovana, nei riflessi e nelle sfumature.

Foglie (3)

Sui sassi, nei colori della vita che popola il  bosco.

Grillo

Nel profumo del legno e nell’aria umida.

Foglie (4)

Autunno, bambino dispettoso, gioca e si diverte e ride forte, non concede tregua all’Estate e sotto ai castagni sparge i suoi doni.

Funghi

E lei, Estate corre, corre a perdifiato e poi, stanca, si ferma.
Là, nel bosco.
Nella quiete silenziosa, sotto a un albero.
Chiude gli occhi e si perde in un sogno incantato, nel calore di un tempo che sta per svanire.
Dorme.

Albero

Autunno le bacia la guancia, tenero fratello dispettoso.
E’ venuto il suo tempo, il tempo delle foglie cadute.

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Le bontà e le bellezze dell’Expo dell’Alta Val Trebbia

Oggi questo blog è ad alto contenuto di bontà e di bellezza, oggi vi porto con me all’Expo dell’Alta Val Trebbia che si è tenuta lo scorso weekend a Loco, il piccolo paesino adagiato tra il verde della valle lungo il fiume Trebbia.

Loco

Una bella manifestazione che comprende eventi di vario genere ed è volta a promuovere e a valorizzare le tipicità del territorio ben note a tutti coloro che nel periodo estivo frequentano con assiduità le località della valle.
E c’erano anche degli stand provenienti da diverse regioni, ad esempio un’azienda agricola piemontese esponeva dolci, conserve e profumate nocciole.

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E i deliziosi mirtilli, quanta fatica per raccoglierne così tanti.

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Io oggi vi mostrerò alcune delle realtà presenti a questa Expo, ho trovato qui l’esposizione di Poggi Arredamenti, loro si trovano a Fascia, ci seguiamo sui social e durante l’inverno mi fanno sognare con le foto della neve che imbianca la Statale 45.
E questi sono i loro mobili di caldo legno.

Expo Valtrebbia (4)

E poi fieno, profumo di boschi ed ecco Isola, ve ne ho già ampiamente parlato lo scorso anno in questo articolo, è un’azienda di Loco a conduzione famigliare che produce funghi sott’olio e conserve di vario tipo.

Expo Valtrebbia (5)

E quando dici Val Trebbia dici funghi porcini, questo si sa.

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Anche secchi, profumati e deliziosi.

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Un altro presidio d’eccellenza conosciuto da tutti in queste zone è la Pasticceria Biasotti di Rovegno.

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Hanno portato le loro crostate e i baci di dama, i canestrelli e i quadrelli.

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E le crostatine con la marmellata e altri dolcetti che non hanno nulla da invidiare a quelli di blasonate pasticcerie cittadine.

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C’era il delizioso miele delle valli genovesi, anch’esso molto apprezzato e gradito.

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E naturalmente ho trovato qui le bontà dell’Antico Forno da Carlo di Montebruno che ho già avuto modo di mostrarvi qui.

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La Val Trebbia si snoda tra due regioni, insieme al corso d’acqua dal quale prende il nome.
E’ Liguria ed è anche Emilia, così da queste parti trovate le tipiche bontà di entrambe le terre.

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E se non siete tipi che amano i dolci niente paura, vi va un panino con il salame?

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Erano diversi anche gli espositori di vini provenienti dai colli piacentini.

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Azienda Agricola Ganaghello – Castel San Giovanni PC

E signore e signori, applausi a scena aperta per la coppa piacentina, uno dei salumi più deliziosi che esista sulla faccia della terra.

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E altrettanto giubilo accolga il salame di Sant’Olcese, tra tutti il mio preferito.

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Ancora dolci, questi canestrelli provengono dall’Antico Mulino di Ottone.

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Oltre a tutto questo sono state offerte diverse occasioni d’intrattenimento e giochi per bambini, per loro una rappresentanza del Corpo dei Vigili del Fuoco ha allestito un percorso con diverse prove con le quali misurarsi.
E così c’erano questi piccolini con addosso un elmetto rosso e una pettorina con su scritto Pompieropoli condotti per mano da uomini grandi e grossi e infinitamente pazienti.
Bello a vedersi, secondo me i bambini si sono divertiti tantissimo.

Expo Valtrebbia

E poi c’erano i doni della terra frutto della fatica dell’uomo.

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E un mercato di fiori e piante aromatiche.

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Ciò che avete veduto è una piccola parte di quello che le località del Parco dell’Antola hanno da offrire, tra i verdi boschi e le svettanti montagne generose.
Sono posti che amo, sono sapori di casa, sono luoghi da scoprire e ho voluto così  presentarli anche a voi.

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Qui, lungo le acque calme e placide del Trebbia.

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Qui, dove c’è anche un osservatorio astronomico per ammirare il cielo e le sue meraviglie.
I prati, i monti e i freschi boschi sono di tutti, appartengono a tutti coloro che li hanno nel cuore e li sanno rispettare.
E sopra di essi c’è un firmamento trapunto di stelle, nelle notti d’estate scintillano luminose per tutti coloro che amano questi luoghi.

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Isola, i funghi dell’Alta Val Trebbia

I sapori e i profumi di queste terre saranno i protagonisti di questo articolo, oggi vi porto a scoprire un posto che mi è caro.
Io vengo in Val Trebbia da tutta la vita e quando ero bambina la mia famiglia osservava sempre il solito rituale, prima di salire a Fontanigorda ci si fermava a Loco a far scorta di cose buone.
Durante le vacanze si scendeva giù a far la spesa e al nostro ritorno a Genova la sosta da Isola era garantita, poi si ripartiva con un carico di delizie di vario genere.
E allora se verrete a fare una gita in Val Trebbia, quando vi trovate all’inizio di Loco fate attenzione a questo edificio, è qui che dovrete fermarvi.

Isola

Sul verdissimo prato ci sono piacevoli indizi.

Isola (2)
Eccolo il negozio di Isola, qui si trovano ottimi formaggi e salumi, il loro profumo è uno dei ricordi olfattivi della mia infanzia.
E qui troverete i prodotti tipici di questa azienda di famiglia, deliziosi funghi per la gioia del palato, quando è la loro stagione li potrete acquistare freschi.
Dal padre ai figli, dagli anni ’60 ai giorni nostri, le bontà dell’Alta Val Trebbia.

Isola (3)
Un’antica bilancia, un quadro, il rustico calore di questo luogo.

Isola (4)

E antiche immagini in bianco e nero di Loco.

Isola (5)

Ed eccolo qua lo scaffale delle meraviglie con i vasetti allineati uno dietro l’altro.

Isola (6)

Ceste ricolme di profumatissimi funghi secchi, serviranno per i sughi e i risotti.

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Al muro c’è un poster, lo si trova in tutte le case dei fungaioli, anch’io ne ho uno simile che  risale agli anni ’70, è preziosissimo!

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E poi, signore e signori, ecco a voi sua maestà il porcino dell’Alta Val Trebbia.

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Lassù, sullo scaffale, le scorte, come mi piacerebbe averle nella mia dispensa!

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I porcini tagliati e il misto di funghi esposti accanto alla Trebbia Beer.

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Sodi e profumati porcini in olio d’oliva.
E dovrete venire in queste valli per poterli assaggiare, nei negozi di Genova non si trovano ma vi assicuro che questi funghi valgono una gita, per me sono i migliori che abbia mai mangiato.

Isola (12)
In primo piano i porcini testa nera, la qualità più pregiata.

Isola (13)
Vasi di tutte le misure, sono una vera bellezza!

Isola (14)
I sapori del Parco Antola e i doni di questi boschi.

Isola (15)
Un vezzoso centrino all’uncinetto per presentare la bontà, meraviglia!

Isola (16)
Ecco, per le mie modeste necessità penso che potrei accontentarmi di questa arbanella con tutti i funghetti della stessa dimensione.

Isola (17)
E non è finita, ci sono anche altri generi di conforto come le cipolline sott’olio.

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E poi i pomodori secchi.

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Qui trovate il Caffè Isola, anche questa torrefazione si trova in queste zone.

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E siccome il bosco è generoso, ecco le castagne.

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E le dolci confetture di lamponi.

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Sovrano indiscusso resta lui, sua maestà il porcino, se volete saperne di più di questo bel negozio qui trovate il link al sito di Isola.

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Come quando ero piccola, ho fatto la mia piccola scorta per l’inverno che verrà, sulla mia tavola ci sono sempre questi funghi, i funghi dell’Alta Val Trebbia.

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Galletti, porcini e incontri a sorpresa

I fungaioli veri si alzano di buon mattino per essere nel bosco molto presto.
E poi ci sono quelli come me, noi semplicemente ci dilettiamo a camminare tra gli alberi, senza inerpicarsi chissà dove, andiamo per funghi in qualche boschetto vicino e facilmente raggiungibile.
E spesso solo per il piacere di vedere i funghi nel bosco, io mi fermo a guardare anche quelli che non sono da raccogliere.
E poi mi distraggo, guardo gli uccelli, ascolto i rumori, i suoni del bosco.
E certo, quando trovo i funghi, sono felicissima!
Quest’anno sul mio cammino mi sono imbattuta nel principe dei galletti, era veramente grande!

Galletti

E poi che bellezza vedere quel bel giallo spiccare tra le foglie e i rami caduti.
Quanti sono? Ci mettiamo lì con calma a raccoglierli, i galletti mi piacciono moltissimo.

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Ed è ovvio, quando si parla di funghi tutti noi pensiamo ai preziosi e profumati boleti e se mi capita di trovarli l’ultimo dei miei pensieri è tirare fuori la digitale, finisco persino per dimenticarmi di fotografarli, è esattamente quel che mi è successo con i primi che ho trovato quest’anno.
I porcini vanno subito messi in salvo, per carità!
Solo che non è mica la stessa cosa fotografarli nel cestino oppure in bella mostra su un piatto, i porcini vanno immortalati nel bosco.
E allora tiro un profondo sospiro e trattengo l’istinto di metterci le mani sopra e per qualche istante li lascio ancora tra l’erba verde e umida, tra le foglie degli alberi cadute al suolo.

Porcini
I più belli a vedersi sono quelli piccoli e panciuti, perfetti per essere gustati crudi con un pizzico di sale, un filo d’olio, qualche goccia di limone e scaglie di parmigiano.
Le splendide sfumature del bosco in un porcino giovane e sodo.

Porcini (2)

Ed ero così intenta ad ammirarlo che quasi mi sfuggiva il suo fratello maggiore che si trovava poco più in là, che meraviglia!

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Come vi dicevo, io nel bosco mi distraggo facilmente.
Un rapido movimento, un fruscio leggero, chi mai sarà?
Mi avvicino piano, a dirvi il vero credevo che si trattasse di una rana.
E invece osservando con attenzione, oh, che sorpresa! Un topino di campagna!
Da quanto non ne vedevo uno!

Topino

Ecco, è rimasto un po’ lì ma questi sono personaggi che hanno sempre un gran da fare e non hanno tempo da perdere con i villeggianti di città, mi pare logico!
E quindi in un battibaleno si è dileguato tra l’erba e tanti saluti.
E così è terminato il mio pomeriggio di ieri, con un graditissimo incontro a sorpresa.

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Al Passo del Fregarolo

Vi porto con me, in un luogo ben noto ai frequentatori di queste zone.
Si sale, curva dopo curva, da Fontanigorda oltre Casoni si va verso la Val D’Aveto e si giunge al passo del Fregarolo.

Passo del Fregarolo

Qui la natura è bella e generosa e grandi alberi svettano contro il cielo azzurro.

Passo del Fregarolo (2)

E il sottobosco è un tripudio di piccoli dolci frutti, questa è la loro stagione.

Passo del Fregarolo (3)

Ed è la stagione che regala semplici e spontanei fiori di campo, amo la loro allegra confusione.

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Qui, al Fregarolo, tra l’erba lucida ai margini del bosco, sorge una piccola cappella.

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E alcuni si ricordano di portare fiori alla Madre di Gesù.

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Tra le montagne, nel silenzio e nella pace.

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Ancora pochi metri e raggiungeremo  la nostra meta, il Passo del Fregarolo, qui  termina l’Alta Val Trebbia e inizia la Val D’Aveto.

Passo del Fregarolo (8)

Altezze di Liguria, 1203 metri sul livello del mare.

Passo del Fregarolo (9)

E vedute incredibili, davanti a voi si apre l’orizzonte e lo sguardo segue il profilo delle montagne.

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Respira, senti l’aria che ti sfiora la pelle ed entra in ogni tua fibra.

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Respira, il profumo del bosco regala un senso di quiete.

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E tutto attorno la vita si manifesta.

Passo del Fregarolo (13)

Guarda oltre le cime degli alberi, verso le nuvole, tra la terra e il cielo.

Passo del Fregarolo (14)

C’è anche una panchina, per sedersi ad ammirare il panorama, si potrebbe quasi fare un spuntino, seduti qui, al fresco.

Passo del Fregarolo (15)

Respira, guarda tra gli alberi, al di là di essi.

Passo del Fregarolo (16)

E qui una lapide ricorda coloro che combatterono tra queste montagne e che mai verranno dimenticati.

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Profumo di erba, di muschi e di legna tagliata.

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E il bosco, una salita e le sue meraviglie, questi sono posti da fungaioli, stivali, cestino e bastone e ci si mette in cerca.
Se anche voi vorrete andar per funghi ricordatevi che in Val D’Aveto dovrete munirvi di tesserino.

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E poi  le foglie, un fruscio, un battito d’ali, il ronzio di un insetto e un volo improvviso, gli uccelli si nascondono tra i rami e cinguettano allegri, è semplice e complessa la vita del bosco.

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Ha tante forme, tante maniere di manifestarsi.

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La vita è alberi imponenti sotto ai quali ti senti un piccolo puntino in un universo di perfezione.

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 La vita ha toni di cipria, è aerea, leggera, impalpabile, incomprensibile.

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La vita si posa per un istante sulla corolla di una margherita dai petali scompigliati.

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E’ piccoli fiorellini e violette.

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 E ancora violette e ancora fragole, la vita è spontaneamente armoniosa.

Passo del Fregarolo (26)

 E’ un fiore rosa che cresce ebbro di sole accanto alla pietra calda.

Passo del Fregarolo (27)

E così se verrete al Passo del Fregarolo incontrerete tutta questa bellezza che è un balsamo per lo spirito.
Respira, apri le braccia, guarda verso l’orizzonte.
E qui c’è anche un luogo splendido dove ristorarsi dopo una bella camminata nei boschi, è la Trattoria al Valico, dove potrete gustare pietanze davvero deliziose.
Piatti ridondanti ottimi salumi, ravioli e taglierini, diversi secondi a base di selvaggina.
E quando è la stagione dei funghi, potete starne certi, qui ve ne leverete la voglia!

Passo del Fregarolo (28)

 E anche voi guarderete le montagne al di à della staccionata.

Passo del Fregarolo (29)

Qui, al Passo del Fregarolo, dove si incontrano due valli di Liguria.

Passo del Fregarolo (30)

Pioggia, sole e poi…

E’ un’estate bizzosa questa, il bel tempo dura poco ed è continuamente minacciato da nuvole cupe.
Poi giunge il tuono, si scatena un temporale e torna di nuovo il sereno, un clima altalenante e quasi anomalo per questo mese di luglio.
E tuttavia, anche la pioggia d’estate presenta i suoi lati positivi.
Ad, esempio dopo il fragore dell’acqua spesso compare l’arcobaleno e nel luogo delle mie vacanze io so precisamente in quale porzione di cielo si manifesterà, così appena smette di piovere scendo in piazza, mi siedo sul muretto e aspetto.
Sì, attendo lo spettacolo, non sempre si verifica ma io sono ottimista e così prenoto un posto in prima fila.
E quando piove in questo periodo si inizia a fare il conto alla rovescia.
Sì, magari ci sarà qualche giorno di maltempo e poi giungerà il solleone, bisogna aspettare almeno quindici giorni.
E niente vento, per carità!
Solo un caldo e piacevole tepore estivo.
Sì, occorre che si realizzino una serie di fortunate coincidenze e poi il bosco regalerà i suoi doni.

Funghi

Vi vedo già con gli occhi sbarrati per la meraviglia!
E prima che me lo chiediate vi tolgo ogni dubbio: quel cestino pieno di funghi, ahimé, non è mio!
Eh no, quello era il prezioso bottino di un fontanigordese DOC, posso anche scordarmi che mi dica dove  ha presi i funghi, neanche sotto tortura mi svelerebbe dove li ha trovati!
Eh, però qualche anno fa c’è stata una stagione davvero prolifica, trovavamo porcini stupendi persino nel boschetto sotto casa.
Speriamo che sia di nuovo così, non vedo l’ora di infilarmi tra gli alberi!
E comunque io mi accontento anche delle mazze di tamburo e dei galletti, il bello di andar per funghi è vederli tra le foglie!
E se poi dovesse proprio andar male, potrò consolarmi comunque.

Funghi (2)

Sodi, saporiti, profumati, i funghi dell’Alta Val Trebbia della Ditta Isola di Loco sono semplicemente sublimi.
E quindi basta fare un passo al negozio di alimentare e voilà, ecco una delizia da mettere in tavola!
Ancor meglio è camminare tra gli alberi, scorgere una roccia, un muschio, un mucchietto di foglie.
E lì accanto, un fungo.
E poi due, tre e quattro.
Che bellezza, poi si passa il pomeriggio a trafficare per metterli sott’olio!
E poi i porcini sono buoni in qualunque maniera, crudi, fritti o in padella, per chi l’avesse persa qui c’è la ricetta del sugo di funghi bianco di Fontanigorda, una vera bontà!
Così io attendo il caldo, persistente e duraturo.
E spero che l’estate sia generosa e che il bosco mi regali un cestino pieno di funghi.

Funghi (3)