Correva l’anno 1478 e in questa valle viveva un piccolo pastorello: era un bambino sfortunato, muto e sordo, non poteva sentire il rumore dell’acqua che canta sui sassi sotto al ponte di Montebruno.
Un bel giorno, in questo luogo, accadde un fatto miracoloso.
Si narra che al piccolino apparve la Madre di Dio che gli fece doni preziosi: gli ridiede l’udito e la parola.
E allora il bimbetto corse a perdifiato, andò a chiamare la gente del posto e indicò il posto dove egli aveva veduto Maria: là, sul tronco di un faggio, c’era una statua di legno che ritraeva la Vergine.
Alcuni anni dopo, in seguito a un decreto pontificio del 1486, nel luogo dell’avvenuto miracolo, un devoto frate Agostiniano di nome Battista Poggi diede inizio alla costruzione di un grandioso edificio: il Santuario di Nostra Signora di Montebruno.
Nei secoli sono passate di qui migliaia di fedeli in pellegrinaggio, in tanti hanno pregato in questa chiesa ricca e sfarzosa, lo stile segue i dettami del barocco.
E sull’altare c’è proprio quella statua lignea della Madonna che il pastorello trovò ai piedi dell’albero.
Sono numerosi i dettagli che dovrete ammirare camminando nel silenzio di questa chiesa, ci sono anche diversi quadri di artisti liguri.
La luce filtra, rischiara i dipinti sul soffitto del coro.
Grande e bella è la chiesa adagiata sulla riva del Trebbia.
E la sovrasta un volo d’angeli dai toni delicati.
Tanto tempo fa qui giunse qualcuno che scampò ai pericoli delle onde.
Non conosco il suo nome ma so che costui aveva nel cuore un sentimento di sincera gratitudine, la sua salda fede lo aveva sorretto in momenti di grave difficoltà.
Racchiuso sotto un vetro c’è ancora il ricordo di quei giorni duri: queste sono le gomene di una delle galee dell’Ammiraglio Andrea Doria.
Riuscite a immaginare il volto dell’uomo che le portò fin quassù per ringraziare la Madonna di averlo protetto?
Non sono terminate le sorprese di questa chiesa, le troverete in questo luogo dove non ve lo aspettereste mai.
Stupore, varcando questa porta che conduce alla sacrestia.
E forse il vostro sguardo cadrà su certe raffinate opere frutto del talento di artigiani di un tempo lontano.
Guardate altrove, verso queste ante di legno e attendete che si spalanchino davanti ai vostri occhi.
E su uno dei muri vedrete la meraviglia di antichi azulejos, sono uguali a quelli che trovate in certi palazzi dei vicoli, lungo scaloni di marmo dalla storia antica.
E hanno colori vividi e brillanti, abili ceramisti di un altro tempo li hanno lasciati a noi, a noi rimane il compito di preservarli e di valorizzarli.
Gli azulejos del Santuario di Montebruno provengono da Siviglia e risalgono alla prima metà del XVI secolo.
Ed è ocra e verde e un disegno armonioso.
Sono fiori e foglie e tondi turchesi.
Questa è la perfetta bellezza degli azulejos.
Si trovano nella sacrestia di un’antica chiesa sorta in una valle quieta, dove un tempo avvenne un fatto miracoloso.
Un luogo che riserva ancora altri stupori che presto scoprirete insieme a me.
Qui dove l’azzurro si specchia nell’acqua del Trebbia che scorre placido e tranquillo.
Chiaro e celeste, come il cielo che sovrasta il Santuario di Nostra Signora di Montebruno.
Solitamente non amo il barocco ma devo ammettere che questo Santuario pare un vero gioiello. come sempre sei andata a pescare ogni dettaglio per rendergli giustizia. Un bacione cara, buon sabato! Ps. Molto bella la statua lignea della Vergine.
Grazie cara, anch’io penso che sia veramente notevole, gli azulejos sono meravigliosi, da restare a bocca aperta.
Un bacione Viv, buon sabato a te!
Ciao Miss! Che meraviglia questo santuario! Quante cose da vedere con calma! Mi sembra che ovunque ti si posi l’occhio, ci siano dettagli da ammirare. Gli azulejos, mai visti così ben conservati, e gli intagli di quelle porte! Una visita è obbligatoria. Grazie, ci segnali sempre cose speciali! Baci, raf
Gli azulejos sono meravigliosi, cara Raf, per non dire delle gomene della galea, chissà che storia hanno avuto.
Un abbraccio cara, buon sabato a te.
Quante volte sono passata davanti a questo santuario ma , pur essendo per natura curiosa, non sono mai entrata. Diavola di una Miss, ci volevi proprio tu ad invitarmi ad entrare!!!Giuro che appena torno lo farò. Buon ferragosto Miss e che sia soprattutto ….. silenzioso! ahaha
Cara Anna, vale sicuramente una gita anche per altre bellezze che presto vedrai!
Un abbraccio cara, grazie!
Miss, mica male il Santuarietto di Montebruno e piuttosto gradevoli le decorazioni interne… e quelle gomene devono averne viste di cotte e di crude, gli azulejos invece devono averne viste soprattutto di cotte, dato che occorre farli cuocere a una temperatura parecchio superiore a quella della fugassa…
Vero, caro Sergio, hai ragione in entrambi i casi, queste testimonianze del passato sono a dir poco preziose.
Grazie, buona serata a te!
Rivedo con piacere il Santuario attraverso la tua bellissima descrizione e le foto stupende…
Grazie delle belle parole, mi fa piacere che tu abbia apprezzato, il mio benvenuto a te!
Per chi soffre la macchina (come per esempio mia mamma) però le curve intorno a Montebruno sono quanto di peggio le strade liguri possano offrire!
La Statale 45 è tutta curve, si sa.
Grazie al cielo credo che esistano validi rimedi per chi soffre la macchina.
Montebruno è un gran bel posto secondo me, non solo per il santuario.
Sono qrgentina figlia d’italiano. nato a Montebruno, Ho saputo che il mio nonno, molto tempo fa, aveva intagliato mobili della chiesa. Se chiamaba Andrea Garbarino. Puó dirmi qualcosa si é vero Guardo sempre notizia del posto. Scusi miei errori. Grazie e buona vita
Buongiorno Olinda! Io non ho notizie sui mobili della chiesa ma tra i miei lettori ci sono persone che conoscono molto bene Montebruno, dirò ad alcuni di loro di venire a leggere il suo commento con la speranza che sappiano darle una risposta. Grazie a lei!
Bellissimo questo santuario celato nel verde del Val Trebbia ricco di magnifiche decorazioni di ogni genere e di colori che trasmettono gioia e serenità.Non ne conoscevo l’esistenza.Grazie di avercelo presentato.Buon Ferragosto! Nicla
Grazie Nicla, sono contenta che abbia apprezzato, è veramente un gioiello che merita di essere valorizzato!
Cari auguri anche a lei!
Pensare che da bambina andavo spesso a Montebruno, chissà quante volte sono entrata in questo santuario meraviglioso … senza capire nulla! Grazie per averlo proposto 🙂
E non ho ancora terminato di raccontare, cara. Gli azulejos mi hanno lasciata stupefatta, cara!
Grazie a te Paola, un bacione.
Magnifico!!!…se fossi il Sindaco di Montebruno ti darei la cittadinanza onoraria e di più Sindaco onoris causa….che bellissimo e interessantissimo post su questo Santuario Mariano montano…questi capolavori riescono a esaltare la tua bravura al massimo del possibile…grazie cara Miss un saluto e un abbraccio!!!
Che fortunati a a seguirti!!! 👏😊
Carissimo, sei sempre generoso tu!
Grazie di cuore davvero, ci sono ancora tante meraviglie che devo mostrarvi di questo posto e credo davvero che meriti di essere più conosciuto.
Un grande abbraccio a te Pino, buon Ferragosto!
Grazie Miss Buon Ferragosto carissima un forte abbraccio!!!
Grazie carissimo, un abbraccio a te!
Grazie Miss Buon Ferragosto carissima grande abbraccio!!!
Anche a te caro, grazie!
I miti fondativi della costruzione dei santuari sono sempre suggestivi, come suggestivi sono i luoghi in cui vengono edificati. Questo mi sembra particolarmente bello e ricco di decorazioni. Dev’essere bello stare lì ad ammirarlo
Che mâvegge inte ’na valadda dove pâ che no ghe segge ninte!
Che meraviglie in una valle dove sembra che non ci sia niente!
Eh sì, proprio una meraviglia cara Isabella!
Buongiorno a te!
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Mi incuriosiscono le leggende intorno ai santuari in Liguria…una storia simile riguarda la chiesa di Apparizione a Genova. Riporto da un articolo del Secolo XIX del 20-05-2015: Genova, quartiere in festa per un miracolo lungo 700 anni – La Marietta non sente e non parla ma ugualmente immagina lo scrosciare della fonte dove tuffa il secchio da riempire. Quello è il suo compito, bambina del Medioevo, e quello sa fare. Tra prati e cascine della campagna sopra la Genova delle galee. La Marietta, però questa volta ha un tesoro da mostrare, e di corsa, ai genitori contadini: una statuetta della Madonna che, apparsa su una pietra, di certo è un giocattolo da conservare. E invece: «Marietta Rissotto, trovò la statua della Madonna ed iniziò ad udire e parlare. Era il 17 maggio 1315».
Grazie Luisa, buona serata a te!
Grazie Miss per ricordarci le bellezze che….ci circondano un abbraccio affettuoso e buona Pasqua a te alla tua mamma
Grazie Mamma Orsa, un bacione a te e cari auguri di buona Pasqua da noi!