Un viaggio in bianco e nero sulla Funicolare Sant’Anna

Scendendo giù da Via Bertani può capitare di vederla passare.
Rossa si staglia la funicolare Sant’Anna, passa oltre gli alberi fitti che quasi celano il percorso dei suoi binari.

E se non ci fossero quei rami ricchi di foglie si potrebbe vedere la piccola vettura che gagliarda sale verso Circonvallazione a Monte e questo sarebbe un viaggio in bianco e nero.
Mettiamo indietro la mia macchina del tempo e saliamo a bordo della funicolare, è un mezzo molto gradito da certi passeggeri abituali che da sempre se ne servono, queste invenzioni della modernità piacciono molto alla borghesia genovese.
La usano il giovane avvocato rampante, l’austero notaio e la sua signora, spesso se ne serve anche Angioletta, fanciulla di buona famiglia che va sempre a passeggio con le sue zie.
Non bisogna che si sappia in giro ma la ragazza ha un corteggiatore.
Lui è un dottorino pallido e allampanato, Giovanni appartiene a certa antica nobiltà e ha avuto un’educazione rigorosa, ogni volta che vede passare Angioletta il cuore prende a battergli forte ma sa appena sorriderle e salutare con garbata educazione lei e le sue austere zie.
E sapeste quante volte si sono incrociati proprio là, sulla funicolare Sant’Anna!

A volte i due giovani si sono persino scambiati qualche complice e timido sguardo, bisognerebbe avere una macchina magica per sapere se poi un giorno il dottorino abbia finalmente deciso di dichiararsi al padre di lei.
E vissero felici e contenti, si dice così, vero?
Chissà, magari andarono a vivere proprio in quell’elegante palazzo che si affaccia sul percorso della funicolare.
Lassù, a un piano alto.

Potrebbe essere accaduto davvero, ne sono certa.
In un altro tempo, quando gli alberi non coprivano quei binari e già c’era il lussuoso edificio di Circonvallazione a Monte.
E se poteste guardare meglio e più da vicino ad una di quelle finestre potreste vedere due figure sottili ed eleganti.
Difficile a dirsi, eppure io lo so che sono proprio loro, Giovanni e Angioletta, quando vedono passare la funicolare entrambi ricordano quel tempo in cui non si conoscevano.
Era un tempo in bianco e nero, sulla funicolare Sant’Anna.

19 pensieri su “Un viaggio in bianco e nero sulla Funicolare Sant’Anna

  1. Mrs, che meraviglioso viaggio nel tempo ci fai fare di domenica mattina…. Genova, dal lungomare alla circonvallazione a monte .. Un percorso in elevazione, per mezzo di antiche funicolari e ascensori liberty…. Urbe dalla geometria irregolare, tortuose asperità che hanno modellato anche la natura umana dei suoi abitanti…

  2. Eh sì cara, credo che sia proprio andata così! Sai che anche mia mamma e mio papà si conobbero su un tram che li portava nei rispettivi luoghi di lavoro? All’inizio per caso, poi si “aspettavano” senza darlo a vedere e poi, poi si sono sposati 😁 Buona giornata!

  3. Le scrivo per chiederle un favore. Mi chiamo Angela, abito a Granarolo splendido Borgo, da sempre servito dalla cremagliera. Purtroppo da mesi non funziona . Mi piacerebbe che lei con la sua magia scrivesse qualcosa in merito. Grazie.

    • Piacerebbe anche a me scriverne, ci penso da un pezzo. Io mi servo sempre della funicolare Zecca Righi, per voi lassù senza la cremagliera deve essere una faccenda complicata muoversi, lo capisco bene.
      Grazie Angela delle sue belle parole!

  4. La mitica funicolare di S. Anna… quante volte me ne sono servito, da ragazzo (allora abitavo in via Acquarone)! E siccome sono “diversamente giovane” ricordo benissimo quando funzionava ad acqua, ed ero affascinato dai getti impetuosi che riempivano il cassone della vettura nella stazione a monte, e lo scoscio dello scarico di quella nella stazione a valle. Per non parlare del freno “automatico”, costituito da una ruota dentata che ingranava nella cremagliera posta tra le rotaie, e prima della partenza veniva sollevata dal manovratore, e tenuta in posizione da una barra di ferro che faceva contrasto tra una razza del volantino d’azionamento e la “console” su cui questo era inserito… roba che oggidì farebbe accapponare la pelle a qualsiasi esperto della sicurezza! Eppure, non accadde mai il minimo incidente. Un peccato, anzi un delitto, la conversione alla trazione elettrica. Se almeno una vettura fosse stata conservata in qualche museo dei trasporti…

    https://it.wikipedia.org/wiki/Funicolare_Sant%27Anna

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