Questa è la città che diede a lui i natali, questa è la città dove si passa sotto la casa in cui egli nacque e che ora ospita il Museo del Risorgimento.
E a Giuseppe Mazzini, figlio di Genova, fu dedicato un monumento che tutti i genovesi conoscono, si trova in posizione predominante e sovrasta Piazza Corvetto, la fiera figura di Mazzini si staglia contro il cielo della città che egli dovette abbandonare.
A Giuseppe Mazzini, amato dai suoi concittadini e da coloro che vissero nel senso delle sue parole e delle sue idee.
Il monumento fu inaugurato il 22 giugno 1882 e provate a immaginare Genova in quel giorno.
Narrano le cronache che La Superba era gremita di gente e un solenne corteo la attraversò, ovunque nelle strade della città sventolava il tricolore, sui muri delle case vennero affissi manifesti con frasi di Giuseppe Mazzini.
Si suonarono inni patriottici, presenziarono alla cerimonia gli amici fraterni di colui che lasciò il suo segno nella storia di questa nazione, c’erano Aurelio Saffi, Alberto Mario e Federico Campanella.
La pregiata scultura è opera di Pietro Costa e con le sue allegorie rappresenta i cardini del pensiero mazziniano.
Due sono le figure poste alla base della colonna sulla quale si erge il patriota e personificano Pensiero e Azione.
Ho una predilezione per questo monumento, ritrae una persona che ha dato lustro a questa città e a tratti pare davvero viva la figura del nostro Mazzini.
Ecco ai suoi piedi la statua fiera dell’Azione: sguardo saldo e indomito, si mostra possente, forte e coraggiosa.
Con una mano regge un gonfalone sul quale sono incise parole che contraddistinguono il pensiero mazziniano: Dio e il Popolo.
Accanto, seduta e assorta, l’altra figura che rappresenta il Pensiero, mentre sullo sfondo sventola il vessillo con la Croce di San Giorgio, simbolo di questa città.
E là, nell’azzurro splendente del nostro cielo, il celebre genovese.
Pensieroso e carismatico, ritratto nella sua bella fierezza di vero patriota e padre di questa nostra Italia.
A Giuseppe Mazzini, figlio di Genova: così la sua città lo ricordò e così volle onorare la sua grandezza.
Hai scelto un cielo perfetto affinché la composizione scultorea si stagliasse al suo meglio sullo sfondo. Spero che oggi ci sia lo stesso cielo azzurro. 😊 bacioni!
Ho fotografato questo monumento con ogni tempo e in momenti diversi, certo l’azzurro lo fa risaltare.
Un bacione Viv, buona giornata a te!
Me lo aspettavo un tuo ricordo di Mazzini vista la grave dimenticanza della scorsa settimana…brava miss!E visitare la sua casa in via Lomellini é un invito a riflettere sulla libertà e la democrazia:sarebbe da pubblicizzare vivamente,altro che Acquario!!!!❤❤
Domani a Staglieno ci sarà la consueta cerimonia che si tiene tutti gli anni perché il 17 Marzo è il giorno del funerale di Mazzini, mi auguro che il cielo sia azzurro e sereno proprio per lui.
Grazie Eliana, un abbraccio.
Anni fa, il monumento, che era in cattive condizioni, fu sottoposto a lavori di restauro, al termine dei quali si tenne una breve cerimonia. Nell’occasione, ebbi modo di parlare con la curatrice degli stessi, facendole notare che il motto sul gonfalone era rimasto pressoché illeggibile, ed anche uno dei puntali pencolava penosamente (vedi foto 6). Ella mi assicurò il suo intervento, ma a quanto pare poi non se ne fece nulla. E lo scalone d’accesso al monumento è perennemente invaso da alte erbacce (come peraltro accade purtroppo un po’ dappertutto, in città…).
Sì, la scritta sul gonfalone si legge solo da vicino ed è un peccato, chiaramente l’artista l’ha pensata perché si vedesse.
Amo molto questo monumento, sono contenta che sia stato restaurato.
Miss, c’era qualche prete all’inaugurazione?
Non mi risulta proprio, caro Sergio.
Che strana posa. Chiusa, quasi un po’ stizzito. Insolito come monumento
Secondo me è una posa proprio sua, a ricordare certe fotografie che lo ritraggono io lo riconosco.
Sicuramente
La giornata ideale per fotografarlo 😉
Eh sì!
Ed è veramente bello questo monumento che si staglia sul cielo terso.
Ed ecco la storica che è in te che ci ammalia con il suo amore per Mazzini.
Un abbraccio Susanna
Grazie Susanna, un abbraccio grande a te.
Il restauro è avvenuto in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, e presentava delle grosse criticità, sopratutto per il dilavamento dovuto dalle piogge e anche dall’inquinamento.
Lo stendardo aveva problemi anche nelle parti dei puntali uno era completamente staccato, sono stati messi a posto attraverso perni di acciaio inox, e fissati con resine particolari, anche la doratura venne rifatta.
E’ chiaro che i danni del tempo ci sono e continueranno inesorabilmente ad andare avanti.
Bisognerebbe che le istituzioni si ricordassero che esiste la manutenzione e solo così si possono evitare danni maggiori, ma purtroppo sappiamo come funziona il sistema, bisogna accontensarsi di quello che passa il convento.
Il restauro venne affidato alla ditta ARS RESTAURI DI TRIBBIA SRL.,come si legge sul sito Internet, dove si trovano tutti i restauri fatti in Italia per quella occasione.
Eugenio
Hai ragione Eugenio, i restauri vanno mantenuti nel corso del tempo, devo dire che questo monumento in particolare a me sembra ben restaurato e spero che chi di dovere ne abbia sempre cura come merita.
Un abbraccio a te carissimo, grazie.
come sempre sai cogliere al meglio le bellezze artistiche della nostra amata Genova, ottime immagini!! 😉
Grazie Max!
… che guarda piazza Corvetto …