La Funicolare Sant’Anna

Molti genovesi che abitano sulle alture di Circonvallazione a Monte sono utenti affezionati delle funicolari, tutti i visitatori che passano nella Superba dovrebbero concedersi un viaggio su questi particolari mezzi di trasporto.
Nel mio quartiere non c’è soltanto la Funicolare Zecca Righi della quale mi servo abitualmente, tra Via Bertani e Portello è in servizio anche la gloriosa Funicolare Sant’Anna.


Venne inaugurata nel lontano 1891 su iniziativa di alcuni imprenditori genovesi tra i quali i Dufour, la sua storia viene persino menzionata nel Volume Genova Nuova edito nel 1902.
Gli autori ne parlano con autentico entusiasmo sottolineandole l’utilità, già all’epoca la funicolare Sant’Anna trasportava ben mezzo milione di passeggeri all’anno.

Due vetture, un binario e uno scambio al centro.
Ed era ben diversa ai suoi inizi, funzionava sfruttando la gravità e la forza motrice dell’acqua, la vettura in discesa veniva zavorrata ad un cassone colmo d’acqua e così condotta a destinazione mentre la fune trascinava in alto l’altra vettura.
La piccola stazione d’arrivo in Via Bertani era un tempo un grazioso chalet in legno purtroppo ormai perduto, venne distrutto in anni recenti da un incendio.
Queste erano le antiche vetture, queste era l’antica stazione.

Immagine tratta da Genova Nuova – volume di mia proprietà

Al capolinea di Via Bertani c’era l’Antica Vaccheria dove si trovava latte fresco appena munto, anche questo posto vive oggi una seconda vita.

Ovviamente ai giorni nostri la funicolare funziona con un impianto elettrico e ha mutato aspetto, è una briosa scatoletta rosso fiammante che va su e giù con il suo carico di passeggeri.

E allora saliamo a bordo, davanti a noi il binario che scende e ancora oltre il confine del mare.

Al centro lo scambio dove si incontreranno le due vetture.

Uno sguardo alle nostre spalle, verso la stazione.
E uno specchio e un magnifico riflesso, quelle cose di Genova che piacciono tanto a me.

Si parte e il viaggio sarà breve!

Sulla funicolare i bambini si divertono sempre, aspettano proprio quel momento lì, l’istante in cui le due vetture si incrociano.

Una sale e l’altra scende.

E se avete la fortuna di veder passare la funicolare da uno degli edifici che si affacciano sui binari potrete anche notare la pendenza dell’impianto.

Queste sono le storie della città in salita, vedute consuete per noi che abitiamo a Genova.

Il viaggio è comodo e veloce su questi binari.

E torno ancora agli autori di Genova Nuova citando parole tratte dal loro scritto del 1902.
Sono anni di grande fermento e di cambiamenti, sebbene la rete dei tram sia stata ampliata e i collegamenti siano più agevoli, in quel 1902 la Funicolare Sant’Anna “continua a godere le simpatie del pubblico per la regolarità del suo servizio che comincia alle 7.30 del mattino e termina con orario continuato alle 24”.
E ancora è così, cari scrittori di un altro tempo, gli affezionati utenti della Funicolare Sant’Anna si servono volentieri del loro piccolo e amatissimo mezzo.
E si scende, mentre l’altra vettura sale pimpante verso la Circonvallazione.

Il viaggio termina qui, a Portello: nel centro della Superba, a due passi da Via Garibaldi e dalla città vecchia.
Un viaggio breve che ha tutto il fascino della genovesità.

32 pensieri riguardo “La Funicolare Sant’Anna

  1. Grazie per aver messo a disposizione queste belle fotografie. Come saprà Genova condivide con Lisbona un buon numero di funicolari. sarebbe bello realizzare un articolo “comparativo2 tra le due città sotto questo aspetto!!

  2. Che bell’articolo! Se capisco bene, la forza motrice sfruttata in passato era energia pulita e a costo zero? Fa riflettere su certo “progresso” 🙂
    Buona giornata.

  3. Che bella la funicolare Miss Fletcher. Fantastico lo scambio e l’incontro delle due vetture che si salutano.
    Oggi se stessi lì sopra, penso farei corse all’infinito, non scenderei mai e potrei godere di quel bel panorama o di una sosta per un buon caffè a quel bar.
    Un abbraccio Susanna

  4. Peccato per lo chalet ,non lo avevo saputo….ma quanti gelati e cappuccini alla vaccheria quando si scappava dal Colombo durante le assemblee…

  5. È inutile….Le funi sono le funi!
    E guardare Genova, dall’alto al basso e viceversa.. è sempre meravigliosamente nuovo!
    Emanuela

  6. Se non vado errando, ai tempi c’erano tre funicolari “ad acqua”, questa, quella di Orvieto e quella di Lugano.
    Ho conosciuto solo questa e quella di Lugano.
    E poi, Via Bertani… e la Clinica! Ci lavorai e ci furono ricoverati alcuni miei parenti.
    Hai fatto un bel resoconto e ci hai fatto vedere delle belle fotografie.
    Brava.
    Buon pomeriggio.
    Quarc

  7. la ricchezza della nostra città, angoli spesso dimenticati, soprattutto da chi visita frettolosamente la nostra Genova.
    Bellissimo servizio, complimenti.

  8. Ed ecco un altro “consiglio” per visitare Genova da un altro punto di vista: grazie!
    Che bella la foto di quel palazzo sulla destra, con quei romantici gazebo e terrazze che fanno pensare ai palazzi del Rajastan.
    E’ vero : Lisbona e Genova hanno molto in comune. Per ragioni di famiglia andavo spesso a Lisbona in passato ed ogni volta mi commuovevo perchè avvertivo un’aria quasi genovese camminando per la città. Non sono uguali, questo no! Ma c’è qualcosa che le accomuna. Forse città dalle quali si partiva alla “descubierta” del mondo? Città di commercio ? Dialetto genovese e lingua portoghese con tante similitudini? Mah….

  9. Bellissima la funicolare rossa anche se quella di quando andava ad acqua aveva il suo grande fascino.Talvolta al ritorno dal Liceo Colombo la prendevo,quando avevo le dieci lire che servivano per il passaggio! Il percorso poi della funicolare di S.Anna è un peana al gusto liberty che a Genova ha lasciato importanti testimonianze.Nicla

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