E poi te li ricordi i primi giorni sulla spiaggia?
Là, seduta sui sassi, sullo sfondo una fila di cabine, non so indovinare di quale luogo si tratti ma potrei immaginare che sia il ponente genovese o forse qualche località nella provincia di Savona.
Ed erano davvero i primi giorni e c’eravate voi tre.
Ecco il tuo fratellino con i suoi riccioli ribelli, le guance arrossate come piccole pesche mature, le fossette e la sua faccetta buffa.
La mamma, con il suo abito leggero e semplice, il sorriso limpido e solare.
E tu.
Tu hai i capelli chiari, la riga in mezzo e le treccine raccolte sul capo, sorridi spensierata e allegra.
E strizzi gli occhi anche, hai il sole davanti e tutta la vita che ti attende.
Porti il costume intero, stai così seduta su quei sassi, su una spiaggia quasi deserta, tra le barche tirate a riva.
Ti sei tolta i sandaletti e te ne stai a piedi scalzi e questa ti sembra una bellissima libertà.
Ti guardo e penso che, in altri anni e in epoche diverse dalla tua, siamo tutte state la bambina che eri tu.
Senza pensieri, felice solo del suono del mare, dei giochi nell’acqua, delle corse a perdifiato, delle piccole conchiglie che stringevi tra le mani.
Un’immagine, a volte, racconta una felicità comune, un sentimento di gioia già provato.
E tu eri là seduta sui sassi ed erano i primi giorni sulla spiaggia.
Eh gia’… questa semplicità mi fa davvero ricordare la bambina che c’ era in noi …quando il quotidiano si viveva dentro una inconsapevole semplicità e altrettanto inconsapevole contentezza …. Non ricordo a quell’ eta’ un altro orizzonte in testa se non quello stesso attimo di vita …
Eh davvero, che meraviglia la spensieratezza dell’infanzia!
Che dolcezza in questi ricordi che condividiamo un po’ tutti… e che voglia di camminare sulla battigia e di sentire le dita libere dai sandaletti. Un bacione cara!
Davvero, sono simili per tutti noi, un bacione Viv, grazie.
Miss, anche la mia prima spiaggia era a ponente… un ponente però molto distante da quello ligure: si chiamava Mar de Ajò, era il febbraio del 1951 e il costume di lana me lo aveva sferruzzato la mia mamma, completo di bretelle perchè non lo perdessi… ah, era color verde bottiglia,,,
Ah caspita, quei costumi di lana però dovevano essere un po’ faticosi da portare, eh!
Che bello rivivere, con le tue parole e questa immagine, quelle sensazioni leggere ma profonde nei ricordi che tanto ci sono mancate e ci mancano in riva al mare, ma sapremo riassaporare quella libertà senza sandali!
Eh sì, le immaginazioni nostalgiche sono sempre un bel gioco, cara Angelica. Grazie delle tue belle parole!
mi colpiscono sempre molto i costumi dell’epoca, al giorno d’oggi vestiti così ci andiamo in giro. Ad ogni modo l’atmosfera che si respira attraverso l’immagine è quella di una grande serenità, a dispetto della vita di allora, che non doveva essere per niente serena, per come la intendiamo noi oggi….
Buona domenica 😉
Eh sì, hai ragione! Buona domenica caro Max!
Irene
Mi riccordo molto bene la prima volta che i miei genitori mi hanno portato sulla spiaggia del mare del Nord, molto tempo fa ….. Oggi le cabine non ci sono piu e neppure la serenita che vi mostra su questa cartolina. Un abbraccio nostalgico per te, cara Miss Fletcher.
Che teneri ricordi, mia cara Irene! Un abbraccio grande a te, grazie amica mia.