Oggi torniamo nei caruggi, in quel palazzo che ospita un melograno che si affaccia su Campetto.
Questa è stata una dimora nobiliare, realizzata per volere di Ottavio Sauli e poi passata ad altri proprietari come già ebbi modo di scrivere nell’articolo dedicato all’albero dai frutti rossi e alle sue leggende.
E come tutti i genovesi sanno, questo edificio ospita un grande magazzino, al suo interno ancora si può ammirare il fasto e la grandezza dei secoli passati.
Al piano terra la vostra attenzione verrà suscitata da una statua di pregio, la figura che sovrasta la fontana rappresenta Ercole ed è stata scolpita da Filippo Parodi, artista vissuto nella seconda metà del ‘600.
Accanto all’opera un cartello spiega che questa è una delle celebri fatiche del figlio di Giove effigiato dopo aver abbattuto la mostruosa Idra di Lerna.
Ercole vittorioso la tiene sotto ai suoi piedi.
E poi , facendo appello alle mie memorie risalenti all’epoca di liceo classico, ho osservato meglio e ho notato altri dettagli: il temibile Ercole tiene sulla spalla la pelle di un leone, se ne riconoscono le fauci spalancate prive dell’afflato della vita.
E questo dovrebbe essere il leone di Nemea.
E poi ancora, guardando la mano che egli protende verso l’alto, si nota che non è vuota: tra le dita vigorose di Ercole ci sono i pomi delle Esperidi, a queste ninfe aggraziate dedicai un articolo tempo fa, la mitologia ha per me un fascino imperituro.
Chissà, forse il possente Ercole cela altre sorprese che ancora non ho notato.
Un palazzo nobiliare, come è giusto che sia, ha un ampio scalone che conduce al piano superiore.
Eh, io ho pensato a certe dame che un tempo posarono le loro candide dita su questa balaustra, chissà se si aggirano non viste nel grande magazzino, mi sono domandata cosa ne pensino della nostra moda, dico davvero!
E anche al primo piano non mancano gli stupori.
Alzate gli occhi verso i soffitti settecenteschi, sono stati restaurati e si mostrano nel loro originario splendore.
Ci sono stucchi che paiono trine preziose e delicate.
Colori candidi e polverosi.
Tinte pastello e decori armoniosi.
Alzate gli occhi, a Genova, ovunque voi siate.
E poi guardate giù, verso l’immagine dell’eroe.
E ancora, sopra di voi ci sono sorprendenti geometrie.
E certo, si dirà che è anomalo che tutto questo sia lo scenario di un grande magazzino.
Riflettendoci, tuttavia, ho fatto un pensiero che desidero condividere con voi lettori: in ogni caso, tutto questo patrimonio di bellezza è perfettamente conservato e restaurato, quanto meno questo palazzo è curato e difeso dalle ingiurie del tempo.
Eh lo so, Ottavio Sauli e i suoi successori saranno perplessi ma io trovo giusto che certi edifici siano accessibile a tutti, in questo caso è proprio così.
Cosi quando passate da quelle parti fate caso ai dettagli, c’è anche un piccolo altare che naturalmente è protetto da un vetro, difficile fotografarlo integralmente, io ho fatto questa foto avvalendomi di uno specchio.
Qui, in questa antica dimora, c’è una splendida Madonnetta, chiara e leggiadra, avrà udito spesso le preghiere dei padroni di casa.
È una delle meraviglie di un palazzo dei caruggi che prende il nome da un albero di melograno, nel luogo dove certi soffitti hanno il colore del cielo di primavera.
Non so se dispiacermi perché un palazzo così bello sia ora sede di un grande magazzino o esserne contenta, almeno così la sua bellezza è sotto gli occhi di tutti. Certamente fare acquisti in una cornice piacevole è un valore aggiunto, penso a Liberty a Londra per esempio… Bacioni cara, oggi un bel venerdì soleggiato!
Hai centrato il punto Viv, quando ho scritto che le bellezze di questo palazzo sono bene conservate ho pensato a un edificio che è ridotto piuttosto male… e davvero, ogni volta che ci passo davanti me ne dispiaccio e anche parecchio.
Almeno questo palazzo vive una seconda vita, ecco.
Un bacione cara, buona gionata di sole, brilla anche qui!
Veramente splendido, tutti quegli stucchi pregiati, l’architettura…una meraviglia!
Un abbraccio cara amica e buon fine settimana
Susanna
Un abbraccio a te, cara Susanna, grazie!
Splendido!! Un saluto.
Un caro saluto, Orietta, grazie!
In visita a Genova mi ha colpito molto vedere questa meraviglia “ridotta” a grande magazzino. L’unico lato positivo è che tutti ci possono entrare e ammirarla
Ed è in perfetto stato, davvero fruibile a tutti e questo mi piace!
Sono ammirata della bellezza degli interni di questo palazzo offerto all’ammirazione di tutti.Immagino che questo sia un merito dei titolari del grande magazzino.Dove si trova il palazzo rispetto a dove era il vecchio UPIM che tante volte ho frequentato da ragazza? Non riesco a ricordarmi del palazzo del melograno,pur essendo passata in Campetto centinaia di volte.Forse all’epoca non guardavo con la dovuta attenzione. Mi sembra di cominciare a conoscere veramente la mia città solo da quando leggo il suo blog e i post di Stefano Finauri e Mauro Salucci.Le sono grata per queste preziose notizie che mi fanno vedere con altri occhi una parte della mia vita.Affettuosamente Nicla
Grazie Nicla, lei è sempre gentile! Si tratta proprio del palazzo della Upim di Campetto che ora ospita Oviesse, penso anch’io che il restauro sia merito dei proprietari, hanno fatto uno splendido lavoro.
Buona serata e un saluto affettuoso a lei!
Grazie ,per aver postato il Palazzo del melograno è stupendo ed ora lai statua di Ercole è ben visibile……….Io sono andata con una guida di Genova a visitare il piano nobile .é privato ma a richiesta viene aperto al pubblico Bellissimo Carmen Pastorelli
Grazie a te Carmen, era da tanto che volevo scriverne e finalmente ho fatto tutte le foto, quindi ecco qua il post.
Ti ringrazio anche per la preziosa informazione, buona serata a te!
È veramente bellissimo! Ma la sua funzione più consona non sarebbe forse quella di essere un museo?
Presumo che sia di loro proprietà e direi che comunque, per fortuna di tutti, è tenuto davvero bene in ogni sua parte.
Alzate gli occhi a Genova, ovunque voi siate …
Sì, vale sempre!
Mi rallegro che palazzi del genere vengano restaurati e non per forza resi a museo, dove rischiano di bloccare il tempo, di togliere l’aria per continuare a vivere quasi fossero in coma. Così, anche se questo ora è sede di un grande magazzino, lo stabile conosce nuove sensazioni, nuovi fasti e può lasciare che venga ammirato nell’incontro tra il tempo di allora e il tempo odierno. E forse grazie a questo è stato possibile un recupero e restauro delle opere visibili.
Di preciso è tenuto proprio bene e io ne sono molto contenta!
Buona giornata Londarmonica, grazie.
accidenti, e tu vai a pensare alle dame che posarono le candide dita sulla balaustra?
Hahaha, non posso farne a meno! Pensa magari cercano i ventagli e gli ombrellini e non li trovano… ecco.
Io quando scendo gli scaloni mi immagino di essere una dama di quei tempi, con un bel vestito sontuoso ,hai capito proprio una Dama, che bello sognare
Ciao buona giornata
E fai molto bene a sognare cara Ottavia! Buon pomeriggio!
Miss, visto il nome del Palazzo, è ancora buona che non vi abbiano insediato i Mercati Generali di Frutta e Verdura… davvero stupendo, senza alcun dubbio è meglio andare all’Oviesse che all’Acquario…
Hahaha, grande Sergio, visto il nome sarebbe perfetto per il mercato della frutta, già!
E comunque merita un giro, è proprio bello!