David Bowie, un giorno di gennaio

E tu, tu dov’eri?
Quel giorno di gennaio resterà una delle date che non si possono dimenticare e anche tu ricorderai esattamente dove ti trovavi in quell’istante e come lo hai saputo.
E bisognerebbe saper trovare le parole.
E crederci, credere che sia proprio tutto vero.
Io quel giorno ho aperto Twitter e ho veduto una foto di David Bowie e una riga che annunciava la sua fine.
E tu? Tu dov’eri?
Io lì, davanti allo schermo.
Mi ha colto un senso di attonita incredulità, un amaro stupore al quale non ero affatto preparata.
Come è possibile che un giorno ti svegli in un mondo dove non c’è più David Bowie?
Io da qualche parte ho un libretto con i testi delle sue canzoni, è una di quelle chicche che compravamo noi che eravamo adolescenti negli anni ’80.
E ho ancora le sue musicassette e conservo diverse riviste, ho anche la copia del mensile Moda che uscì al tempo del suo matrimonio con Iman.
Io nel ’72 avevo sei anni, lui nel ’72 era Ziggy Stardust.
E poi, dopo, sono arrivati altri che hanno tentato di essere come lui ma David è inimitabile e David c’è sempre stato, tra il resto, così io non ho neanche mai contemplato l’ipotesi che potesse andarsene.
Come è possibile che un giorno ti svegli in un mondo dove non c’è più David Bowie?
E no, non sarò io a scrivere il tributo indimenticabile sulla sua musica e sul suo patrimonio artistico, non ne sarei capace.
Sapete, giusto un paio di giorni prima mi ero goduta lo spettacolo di quel suo concerto tenutosi a Londra nel ’73: Ziggy Stardust and The Spiders from Mars.

E c’era lui sul palco, diafano, sensuale, bellissimo.
Travolgente e angelico, con quei suoi lineamenti perfetti marcati dal trucco pesante e con quella presenza scenica così unica.
E ogni tanto la telecamera inquadrava il pubblico e io pensavo: quelle ragazze adesso saranno nonne, chissà quante volte avranno ripensato a quella sera, a quella musica, al sorriso dell’imperscrutabile Ziggy.
E ancora nessuno ha saputo spiegarmi come sia possibile che una mattina ti svegli in un mondo dove non c’è più David Bowie.
E poi.
E poi sono andata a ripescare questo articolo, i cento libri da leggere secondo David Bowie, penso che sia un buona idea seguire i suoi consigli di lettura.
Io in questi giorni mi sono anche detta che avrei voluto essere altrove, a Brixton magari.
O forse a New York, dove lui abitava.
Nei suoi luoghi, davanti alla sua casa, dove tutti vanno a salutarlo e a rendere omaggio al suo genio.
La musica però va oltre i confini dello spazio e del tempo e tu puoi essere ovunque.
E ovunque è anche lui, con la sua musica e la sua voce.
E allora, guardate, a me non servono neanche più le spiegazioni, tenetevele pure, non è che una mattina ti svegli e in questo mondo non c’è più David Bowie.
No, non è così.
Ciao David, just for one day.

34 pensieri su “David Bowie, un giorno di gennaio

  1. un uomo, un artista certo si… ma con mille limiti, una vita di eccessi tra droga e passione per la magia e l’occulto, era tanto paranoico che durante le interviste se dimenticava di raccogliere i mozziconi di sigaretta, tornava indietro e li prendeva per timore che qualcuno potesse fargli del male… come anche quando si tagliava i capelli…….guai a lasciare la possibilità di lasciarne traccia. ha certamente fatto molto, ma sempre sul filo del rasoio… capisco che non sia facile essere quando si è una star di quel calibro, ma se è vero che si interessava – come ho letto -anche di magia… bè allora mi scade un pò…. ciao miss, buonissima giornata

    • Credo che da quel grande eclettico che era si sia interessato a tutto letteralmente. Chi l’ha conosciuto personalmente ne parlava come di un uomo coltissimo con grandissime conoscenze anche nell’arte figurativa minore e la moglie ha sempre detto che acquistava centinaia di libri ed ogni volta che si appassionava ad un argomento ne studiava ogni minimo aspetto. Una personalità sicuramente non conforme ai molti, soggetta a numerosi eccessi anche di tipo fisico in gioventù e di tipo intellettuale in età più matura.

  2. vero ognuno di noi che lo abbiamo amato ricorderemo sempre ” dove eravamo”.
    come ricordo dov’ero qyel giorno di gennaio – sempre gennaio – del 1999, quando volò via faber……
    un abbraccio
    Emanuela

  3. Grazie Miss!
    Anche io sono rimasta attonita e ho subito riascoltato le sue canzoni che mi hanno fatto tornare indietro nel tempo e ho visto il suo ultimo video e non mi ricordavo di quanto fosse bello, diafano, effeminato, elegante, da palcoscenico!
    Un altro grande ci ha lasciati ma con la sua musica è sempre con noi!

  4. La sua musica l’ho ascoltata poco, non mi ha mai attratta particolarmente, eppure alcuni brani più lenti li ho amati tanto, così come ho amato lui, lui che ha liberato tutti i diversi sdoganandone i relativi diritti, che ha rispettato tutti senza distinzioni, una mente geniale ed un uomo bellissimo, dandy prima e gentleman poi… mi farà compagnia ancora.
    Grazie per questo post, lo ricorda degnamente.

  5. Io ho letteralmente consumato Hunky dory quando ero ragazzina…il bello degli artisti è che rimangono per sempre in nostra compagnia e li ritroviamo immutati ed eterni. Per me non sarà meno vivo di quanto lo sia stato negli ultimi trent’anni. 🙂 bacioni

  6. Come confessare di fronte a questa sterminata ovazione al genio di David Bowie,che consapevolmente non ho mai sentito una sua canzone e non me ne sento minimamente menomata,anzi.Equivale ad ammettere che gli eccessi di questi grandi protagonisti della scena mi infastidiscono( eufemismo) che la gente che si maschera sotto un pesante trucco per le proprie esibizioni non mi piace, che amo il classico,la misura,i comportamenti corretti e pazienza se così mi perdo qualcosa.Mi piace Mozart,Vivaldi,Albinoni, De Andre’ Paoli,nsomma quelli che mi comunicano emozione.Spiacente di essere fuori dal coro.Anziche’ ricordarmi di quando si è diffusa la notizia della sua morte( con tutto il rispetto che si deve a chi ha lasciato questo mondo)preferisco attendere che sia finita questa lamentazione collettiva in memoria.Spero che mi perdoni Nicla

    • Beh, quando si parla di un artista di questo calibro credo che almeno bisognerebbe ascoltare qualche suo pezzo, il lutto planetario per Bowie è dovuto alla sua grandezza e all’aver lasciato un segno indelebile, anticipando e precedendo tutte le mode e tutti gli stili.
      Tutto quello che è venuto dopo di lui Bowie lo aveva già pensato e immaginato per questo la mia generazione, e non solo la mia, sente un forte senso di perdita.
      E poi, sai, in quanto a genio e sregolatezza, solo per citare uno degli esempi che hai portato, Mozart non era certo un tipo misurato, tra il resto non so se hai mai letto le sue lettere, abbondano di parolacce anche abbastanza grevi. E tuttavia sono anche divertenti e non tolgono nulla alla genialità di Mozart.
      Detto ciò, naturalmente io rispetto le opinioni di tutti, ci mancherebbe.
      Buon giornata a lei, cara Nicla!

  7. Nonostante l’origine in un quartiere “da poco”… uno dei cantanti più colti della storia.
    La sua musica può piacere o meno – questione di gusti – ma la sua cultura e influenza sono indubitabili.

  8. Mi pareva strano di non aver ancora sentito la tua voce su Bowie, è stato un gran personaggio , la sua sregolatezza a me piaceva, faceva parte del gioco,
    certo una persona molto intelligente che ha lasciato un bel ricordo di se,anche con la sua ambiguità è stato un precursore dei nostri tempi.
    Ciao buona serata, ascoltiamoci una bella canzone, visto ci ha lasciato un ultimo CD.

  9. Incappare in questo post è stato come ritornate ragazzina ai tempi dei ragazzi dello zoo di Berlino, insieme ad altre fan: voi. Come se stessimo li ad attendere e parlare. Attendere che La stella nera salga sul palco. David è stato sublime, sino alla fine.
    Questo post bellissimo lo devo condividere su FB! ❤

  10. Come con la morte di Lennon tutti ci ricorderemo dove eravamo e ci ricorderemo sempre questa uscita di scena a suo modo unica e teatrale.
    Sfido chiunque a vedere il video di Lazarus, con quel testo e quella musica sublime e non piangere.
    Musicalmente almeno per tre decenni la musica pop rock è stata la musica classica della nostra epoca senza alcun dubbio e spesso ha toccato vette paragonabili.
    In questo senso Bowie è il Picasso del genere, con i suoi periodi, gli stili sempre cangianti e un livello qualitativo mostruoso.
    Quando penso alla grande musica moderna penso alla trilogia berlinese, ad esempio.
    Sul palco, e l’ho potuto verificare anche con i miei occhi varie volte, non ho mai visto nessuno neanche lontanamente con lo stesso senso teatrale, estetico, musicale.
    Controllo totale, quasi disumano.
    Consiglio di rivedere il video del “Serious Moonlight Tour”.
    Qualcosa di ultraterreno.
    Grande post, miss Fletcher.

    • Hai scritto cose splendide, il paragone con Picasso è perfetto e spiega molto dell’eclettica creatività di Bowie.
      Vero, era proprio così come tu dici.
      E poi sì, anche a me è venuta in mente la morte di Lennon, allora ero una ragazzina ma adesso mi ha colto proprio il medesimo sbigottimento e non ero preparata.
      Grazie infinte del tuo apprezzamento, davvero!

  11. Un mondo in cui non c’è più David Bowie… non si può immaginare. Io ero in cucina, davanti al mio portatile, ed è arrivato il mio compagno, sconvolto, e me l’ha detto. Non ci credevamo.
    Angelico, come hai scritto tu. Angelico a modo suo, come nessun angelo.
    😦

  12. pure io nei miei polverosi archivi ho libri e riviste che parlano di lui. Però, come ben sai, i miei miti ed eroi li ho demoliti da molto tempo. Lui non rientrava fra questi, anche se di striscio ci è entrato e lo scorso anno sono perfino andato a bologna a vedere una mostra di fotografia dedicata a lui

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