Le tracce di Piazza Ponticello

È una piazza che non ho mai veduto ma ci sono stata tante volte e voi siete venuti con me.
Là ho trovato figli del popolo, portavano scarpe scalcagnate e giacchette lise, avevano guance arrossate per l’emozione e occhi ingenui.
Ragazzini vissuti in un tempo distante, tutti riuniti attorno alla fontana di Piazza Ponticello.

Piazza Ponticello 9

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

E poi ho incontrato una donna ciarliera e chiacchierona, quanto mugugnava Madama Cinciallegra per gli schiamazzi della gente del quartiere: casa dopo casa, bottega dopo bottega, lei ha passato in rassegna tutti gli abitanti della piazza ed è stato come proprio come vedere ognuno di loro.
E poi sono entrata in ogni negozio di Vico Dritto, c’erano mercerie e ombrellai, salumerie e friggitorie, tutti i vivaci colori della vita per nulla appannati dallo scorrere del tempo.
Quella piazza è perduta e scomparsa, non so quanti genovesi sappiano dire come davvero fosse, per quanto si provi ad immaginarla credo che sia impossibile esserci davvero, anche se io a volte credo di vivere proprio in quel mondo là che non ho mai veduto.
Cammino per le strade e mi sembra di trovarmi in luoghi che non esistono più, sono nella mia immaginazione e nelle fotografie in bianco e nero di quel tempo ormai svanito.

Vico Dritto di Ponticello

E a volte in un istante scorgi dettagli che in realtà sono sempre stati lì: sei tu che non li hai mai notati.
E questo è ciò che mi è accaduto qualche giorno fa, camminavo in Via Fieschi e andavo verso via XX Settembre.
Ho alzato gli occhi e ho visto quella Piazza e quel palazzo sulla destra, come già vi ho detto in precedenza la parte in ombra era Via Rivotorbido, adesso lì sorgono altri edifici.

Piazza Ponticello (4)

Cartolina appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo

Questa zona ai giorni nostri si presenta in questa maniera.

Via Fieschi

Osserviamo meglio, torniamo indietro nel tempo e incontriamo ancora quella numerosa famiglia della quale ho immaginato la vita, queste persone si sono fatte fotografare davanti alla loro bottega.

Piazza Ponticello (11)

E alzate gli occhi, guardate l’edificio che adesso si trova tra via Fieschi e Via Porta d’Archi.
Abbiamo salvato frammenti del nostro passato e li abbiamo anche dimenticati, non so quanti genovesi conoscano l’originale collocazione di questi marmi.

Via Fieschi (2)

Al centro c’è una lastra in memoria di Antonio Gallo, notaro e cancelliere del Banco di San Giorgio, sodale di Colombo del quale narrò i viaggi, credo che la storia di questo genovese meriti il dovuto approfondimento.

Antonio Gallo

E forse ricorderete, sull’edificio che ospitava la macelleria si vedevano parzialmente un Crocifisso e la Madonna Addolorata raccolta in preghiera.
Quel palazzo ai giorni nostri non esiste più.

Piazza Ponticello (9)

Gesù e Maria, invece, sono ancora nel luogo dove un tempo erano, in quella che in altri anni fu Piazza Ponticello.
Non so proprio descrivervi il mio stupore, per qualche istante mi è davvero sembrato di essere in quella Piazza tante volte immaginata.

Crocifisso

All’estrema destra dell’edificio c’è anche una Madonna con il Bambino, entrambe le statue meriterebbero qualche riguardo e certo se fossero pulite da questa patina scura la loro bellezza risalterebbe maggiormente.

Madonna con il Bambino

C’è un tempo che non abbiamo vissuto e non sappiamo nemmeno ricordarlo, non sappiamo trattenere quel filo che ci unisce a ciò che siamo stati.
Come già vi dissi in un precedente articolo, nelle cartoline d’epoca che ho veduto sull’angolo di Piazza Ponticello si nota quel Crocifisso, il lato del palazzo sul quale era collocata la Madonna con il Bambino non è entrato nelle inquadrature.
Di una cosa sono certa: la gente di Ponticello rivolgeva le sue preghiera alla Madre di Dio e a quel Suo Figlio venuto al mondo per la salvezza del mondo.
Un segno della croce, una preghiera sommessa, una speranza sussurrata davanti a quelle statue che molti di noi non hanno neanche mai veduto.

Piazza Ponticello (3)

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri 

41 pensieri riguardo “Le tracce di Piazza Ponticello

  1. BELLISSIMO TUTTO QUESTO ANCHE IO QUANDO VADO NEI CARUGGI MI SENTO AVVOLTA DA QUESTE STORIE E MI SEMBRA DI SENTIRE IL CHIACCHIERICCIO DI QUEI TEMPI LONTANI

  2. La topografia delle città inevitabilmente cambia per far posto al nuovo, le grandi piazze vengono soffocate dagli edifici, la campagna ha ceduto datempo il passo all’urbanizzazione ma è bello ogni tanto ritrovare qualche particolare che ci riporta indietro nel tempo. Un abbraccio 🙂

    1. Davvero, è tutto cambiato e tutto stravolto, è anche inevitabile, ciò che abbiamo conservato però dovrebbe essere valorizzato al meglio, dovremmo conoscere ciò che ci circonda.
      Un abbraccio a te Viv, grazie!

  3. Se le istituzioni volessero dare un minimo di contributo per capire il nostro passato, come nel caso da te citato, sarebbe sufficiente una piccola targa nell’angolo della casa, in modo che tutti possano leggere la storia di questi due reperti e della loro vecchia collocazione.
    Ma probabilmente i nostri amministratori verranno a conoscenza di questi preziosi oggetti soltanto leggendo il tuo blog.
    Eugenio

    1. Carissimo, come sempre hai ragione da vendere.
      E basterebbe proprio poco, sarebbe giusto segnalare ciò che era e ciò che non è più, invece certe testimonianze di altri anni sembrano quasi dimenticate.
      Grazie Eugenio, un grande abbraccio a te.

  4. Carissima Miss sei bravissima e più in questo bellissimo post che ci regali….magnifico preciso coinvolgente vedendo le foto meravigliose sembra proprio di essere lì in quel preciso momento che bello….e purtroppo non abbiamo la macchina del tempo…ma il nostro amore per Pontexellou é tantissimo pur essendo orfani di tanta meravigliosa storia vissuta…..ci rimane la Bedin li si ci sono stato…Grazie grandissima Miss grande abbraccio!!!

    1. Eh caro, ci vorrebbe davvero la macchina del tempo per vedere quella piazza e quelle strade che la circondavano, da una parte davvero a volte mi sembra di averla veduta, credimi.
      E poi ritrovare questo Crocifisso è stata proprio una bella sorpresa, davvero dovrebbe essere messo in risalto.
      Ti abbraccio Pino, buona giornata a te e grazie di cuore!

      1. Si Miss il Crocifisso la Madonna col bambino meritano moltissimo e non essere lasciate a rovinare dallo smog e il barchile sta un po’ meglio a Campetto cmq ci sei Tu nostra Miss che con la tua grandissima bravura ci rendi consci e partecipi di queste bellezze del passato e dimenticate grandissimo e eccezionale lavoro il tuo….grazie di tutto buona serata ti abbraccio 👏👏👏

      2. Anche per me il Barchile ha trovato una giusta sistemazione, sono d’accordo con te.
        E queste antiche tracce di una piazza scomparsa davvero meritano una certa attenzione.
        Grazie delle tue generose parole, sei sempre molto caro! Buona serata Pino!

  5. C’è una grande parte di Genova che è andata perduta, un po’ per la guerra, un po’ per dissennate politiche urbanistiche. Un vero peccato

    1. Credo che molte parti di Genova si potessero salvare, per quelle che ormai sono andate perdute non possiamo far più nulla ma quello che è rimasto dovrebbe essere tenuto con grande cura e segnalato con appositi cartelli.
      E questo vale anche per il Cristo e la Madonna di Via Fieschi, secondo me.
      Grazie Paola, buona serata a te!

  6. Cara Miss, ho letto il tuo articolo stamattina e mi sono ritrovata proiettata in Piazza Ponticello a chiacchierare con la signora col vestito chiaro sulla destra..stava proprio uscendo da quel negozio! Solo tu riesci a fare certe magie… .. baci, raf

  7. Non ho mai notato le due edicole.Dove sono adesso con precisione?dal grattacielo?o nel palazzo di fronte?

    1. Sono sul Palazzo che si vede a destra nella quarta foto e il dettaglio è nella sesta foto, è l’edificio tra Via Fieschi e Via Porta d’Archi, ci si passa sempre eppure non si notano!

  8. con l’omino giallo di google maps sono andato in via Fieschi, angolo via degli Archi per confrontare il passato con l’oggi… quanta Poesia che si è persa!
    unici testimoni dello scempio: un Crocifisso, una Lapide e una Madonna…
    un tempo il Crocifisso proteggeva la numerosa famiglia di un macellaio… Miss, dici che oggi protegga con lo stesso impegno pure la Deutsche Bank?

    1. Eh, quindi hai visto, è tutto diverso ed è inimmaginabile che prima fosse così.
      Era ben diversa Ponticello, anche se non l’ho mai veduta poco a poco riesco a immaginarla. Caro Sergio, comunque io sono contenta di aver portato qui anche la famiglia del macellaio e parte di quel mondo, è quasi come farlo rivivere, in un certo senso. Grazie a te, buona serata!

  9. Cara Miss Fletcher, pur non essendo di Genova e non abitando nei paraggi, ho…la curiosa, insolita, strana sensazione di aver vissuto anche io quella piazza, grazie alle tue dettagliate e coinvolgenti narrazioni.
    E di questo ti sono davvero grata.
    Un abbraccio ed un baciotto
    Susanna

  10. Cara Miss Fletcher,grazie a lei scopriamo sempre qualcosa sulla nostra città.Non avevo mai notato i due bassorilievi e non ne conoscevo la storia.Ho l’impressione però che si sia un po’ esagerato nel buttare giù tutto e rifare.Genova ha perduto così buona parte della sua storia e del suo fascino immediatamente fruibile e riconoscibile che praticamente si è conservato solo nei “carruggi”.Forse in passato c’era meno rispetto per le testimonianze della nostra tradizione che lei fa riemergere nei suoi post.Grazie Nicla

    1. Cara Nicla, anche io ho la sensazione che si sia esagerato.
      Certo, non tutto può restare come era un tempo e Via XX Settembre, ad esempio, è oggettivamente bella, credo che sia un valore aggiunto per la città e all’epoca ottemperava alla reale necessità di un’ampia arteria cittadina.
      Altri luoghi, come Ponticello, hanno subito una fine non meritata, secondo me abbiamo perso una parte importante della nostra città e possiamo solo cercare di immaginarla come meglio possiamo.
      Grazie per le belle parole, buona serata a lei!

  11. Finalmente ho capito la collocazione della piazza Ponticello, giuro che ci ho studiato,ma non l’avevo collocata giustamente ,grazie per la spiegazione esaustiva, non ho mai fatto caso alle edicole,come sono distratta,ma è anche colpa della città che è piena di sorprese. Ciao buona serata

    1. Grazie Ottavia! Hai capito dove si trovava? Si nomina sempre la zona di Piazza Dante ma in effetti era un po’ più in giù, abbiamo anche le tracce e non davvero la città è piena di sorprese, proprio così.

  12. Quando passo in Campetto,tocco la fontana e penso a Ponticello e a tutte quelle persone che bevvero e toccarono quella fontana,per incontrarli al di là del tempo,le pietre di questa città ci mettono in comunicazione con loro.Ciao Miss Fletcher

  13. Grazie !
    Anch’io, con voi, ho fatto un tuffo nel passato.
    Di più: mi sono ritrovata a pensare a quell’angolo perduto della nostra Genova con tanta intensità ed emozione…davvero, come ha detto qualcuno più sopra, ho “vissuto” in quel posto, per qualche attimo, insieme alla gente che appare nelle vecchie cartoline.
    Poi, mi sono chiesta il perchè di tanto coinvolgimento e mi ha sfiorato il pensiero di un possibile ricordo ancestrale. Ma la mia famiglia non ha origini genovesi e neppure liguri.
    Di un’altra vita, forse?
    O, più semplicemente e più realisticamente, una correlazione ad un quartiere che frequentavo da bambina: Portoria, con la statua di Balilla e il fantastico palazzo Pammattone, dove lavorava mio padre e dove mi aggiravo come una principessa nel suo castello.
    Erano i primi anni 50.
    Amo Genova, il suo presente e il suo passato.
    Grazie, dear Miss Fletcher !

      1. Buongiorno, cara Miss Fletcher !
        Buongiorno a tutti.
        Mi scuso per non avervi salutato prima, ma, quando mi immergo in certe letture, perdo la nozione del tempo …e delle buone maniere 😦
        Grazie per la tua approvazione.
        A presto 🙂

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.