La ragazza dai lunghi capelli

La ragazza dai lunghi capelli, forse, era stata una bambina che amava immergersi nella magia delle fiabe.
E forse una su tutte l’aveva incantata: la fiaba di Raperonzolo che, come narrano i fratelli Grimm, aveva i capelli lunghi e bellissimi, sottili come oro filato.
Vi ricorderete di lei: rinchiusa in una torre da una maga crudele, faceva pendere dalla torre le sue lunghe chiome e il suo principe saliva così da lei tenendosi proprio ai suoi capelli.
Raperonzolo, dopo molte peripezie, ebbe infine la sua felicità e lei e il principe vissero felici e contenti, naturalmente.
La ragazza dai lunghi capelli, invece, aveva sogni e desideri a noi sconosciuti.
Regale come una principessa delle fiabe, con questa sua grazia sublime.
Il suo profilo, l’espressione vaga e assorta, l’abito candido e leggero.

Ritta in piedi, davanti a un pregiato mobiletto dai raffinati motivi liberty.
La fanciulla avrebbe potuto divenire modella per i dipinti di Alfons Mucha, la sua bellezza eterea mi ricorda certi quadri del maestro dell’Art Nouveau.
Con quei capelli che folti le cadono morbidi sulla schiena, con quella delicata venustà.

La ragazza dai lunghi capelli si mise in posa, in un giorno lontano, nello studio del bravo fotografo Achille Testa.
La sua fotografia appartiene ad un caro amico che la custodisce con la cura che le è dovuta e qui lo ringrazio per avermela prestata e per avermi permesso di fantasticare sulla ragazza dai lunghi capelli.
Nella stanza della fanciulla ecco così la spazzola d’argento e lo specchio ovale, i pettini d’avorio e i fermagli, i pizzi francesi e i nastri lucidi, vezzi femminili di un’altra epoca.
E profumo di talco e di violetta, sentori romantici del tempo lontano vissuto dalla ragazza dai lunghi capelli.