Le tre sorelline volgono a noi i loro sguardi vivaci da un tempo distante, dai giorni teneri della loro infanzia.
Loro tre hanno colpito la mia attenzione per una ragione particolare a mio parere non così comune nei ritratti d’epoca.
A osservare i loro visetti infatti mi è parso di cogliere una sorta di straordinaria modernità che forse deriva dai loro modi all’apparenza rilassati, dalle capigliature lasciate quasi libere senza trecce o complicate acconciature.
Le tre sorelline sembrano tre bambine dei tempi presenti: la più piccina ha l’aria un po’ timida ma anche sfrontata, quella di mezzo sed sembra saggia e indipendente e la più grande, ritta al centro, spicca per quel raro sorrisetto dotato di spontaneità e per quella luce che brilla nei suoi occhi.
Sono dolci le tre sorelline, sono intelligenti e allegre e doveva essere proprio facile affezionarsi a loro.
Mano nella mano, una vicina all’altra.
Con le gonne lunghe e candide, gli stivaletti con i lacci, la leggerezza della gioventù.
In posa davanti allo sguardo sapiente del bravo fotografo Achille Testa, in un giorno lontano della Superba.
Le chiome morbide, i piccoli orecchini preziosi, i sorrisi ingenui, le collanine sottili e una spilla appuntata sul bavero della giacca: tre sorelline di Genova con tutta la vita davanti.
Bellissima foto! Le bimbe si somigliano e hanno tutte un’aria molto “per benino” anche se la più piccina secondo me dietro quello sguardo tranquillo cova qualche marachella. Baci cara!
Vero? Anche per me è così, ha l’espressione vivacissima! Un bacione, cara, grazie.
Miss, che fosse facile affezionarsi a loro, lo dimostra il fatto di essere finite nel tuo blog…
Eh caro, è una gioia averle incontrate!