Ritornando nel passato di Corso Firenze

E ritorniamo ancora nel passato, ancora con la suggestione di una cartolina che restituisce un panorama a me caro e assai famigliare.
È il mio quartiere, sono i miei luoghi, i posti nei quali sono cresciuta.
In questa prospettiva in bianco e nero si nota così il Santuario della Madonnetta in primo piano e laggiù il porto, sulla destra ecco poi le case di Corso Firenze.

Uno sguardo sul presente svelerà chiaramente le nuove costruzioni sorte sulle alture e all’epoca non ancora esistenti.
E inoltre, in questo nostro tempo, sono presenti due civici di Corso Firenze che allora non erano ancora stati edificati.

Al loro posto una grande vuoto e una realtà ancora da immaginare.

Devo dirvi che mi ha fatto un po’ impressione vedere questa immagine, proprio perché quelli sono i miei luoghi e sono anche legati a persone che hanno un posto speciale nel mio cuore.

Ecco i due palazzi mancanti, in uno dei due abitava una mia cara amica al tempo della scuola.
E così mi è parso strano immaginare un tempo nel quale non esisteva la sua cameretta, i posters appesi alle pareti, la musica che ascoltavamo e tutto ciò che mi rende cari questi posti, compresa la nostalgia dei nostri sogni, di quelle risate sincere e di quella stagione per me indimenticabile.

Ora osservando verso Genova e verso il suo mare ritrovo ancora il mondo al quale appartengo.
E rivedo anche il tempo della foto in bianco e nero e poi una casa che ho tanto frequentato, un’amica che non ho dimenticato e una città che racchiude, in qualche modo, tutto ciò che amo.

10 pensieri riguardo “Ritornando nel passato di Corso Firenze

  1. La cartolina più vecchia ha un fascino maggiore ma la foto recente evoca ricordi che risuonano con più forza. Per una volta vince la modernità 😉 un bacione cara, buon lunedì!

  2. E pensare che l’ho fatta tutta questa via,ma in questo momento non mi so orientare.La prima e la terza foto sembrano state fatte in posizioni diverse,nella prima si vede il santuario, nella seconda no.Quelli che si vedono in fondo:sono i magazzini del cotone?Mi ricordo di aver chiesto un’ informazione a un signore seduto su una panchina,riguardante un edificio a ridosso di una vallata(non ricordo bene)lui mi rispose che era l’Albergo dei Poveri:possibile Miss Fletcher?E poi soggiunse con un velo di tristezza:quando hanno rimodernato la città,alcuni di noi sono morti di infarto vedersi togliere sotto agli occhi le loro case,le fontanelle,i vicoli,e tante altre cose.Coraggio my Dear ti comprendo,però vi è un Dio che in sua clemenza,legge nel cuore dei suoi figli anche le piccole cose,come un papà ci sorride.Certo, tu mi dirai, in questi tempi così brutti?E io ti dico:si in questi tempi e in tutti i tempi.

    Sei contenta?Ti sono vicino,quieta la tua nostalgia. Mauro

    1. Caro Mauro, è la parte finale di Corso Firenze e l’Albergo dei Poveri, benemerita istituzione del passato, è proprio lì sotto.
      I magazzini del cotone non si vedono nella foto d’epoca ma li vedi a sinistra nell’ultima foto, poco sotto le gru.
      Che suggestione le antiche foto, caro Mauro, è vero che veder cambiare la città deve essere stato complesso e a volte doloroso, sono d’accordo con te.
      Buon pomeriggio, grazie!

  3. Miss, il “vuoto” in bianco e nero di corso Firenze, oltre ai teneri ricordi che ti suscita, fa anche capire quanto terreno da asportare richieda il costruire case sulle alture di Genova…

  4. Genova per noi … che abbiamo panorami umani impressi nel cuore non e’ mai solo una città… gli edifici hanno sguardi e anime impressi… le strade hanno incluso passanti di epoche diverse … il porto poi ha l’ intercalare dei rumori delle sue molteplici attività ….non mi crederai ma quando mi trovo tra vecchi moli sento le voci rudi dei suoi “camalli” sospinte dall’ aria densa del salino …

    1. Cara Brunattola, hai espresso perfettamente il mio sentire, certi panorami non solo “città”… e ti capisco bene quando parli delle voci degli antichi genovesi tra i vecchi moli, sono le suggestioni delle antiche pietre della Superba.
      Grazie di cuore a te, buon pomeriggio.

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