Cippo Viganego: l’angelo e la luce

È un angelo colmo di grazia a custodire l’eterno sonno di Stefano Viganego nel chiarore del Porticato Montino al Cimitero Monumentale di Staglieno.

La creatura celeste così rimane, con le sue grandi ali, i capelli morbidi, gli occhi socchiusi, in questa mistica quiete.

La scultura, opera di Pietro Capurro e risalente al 1930, comprende anche un tondo nel quale si distinguono i tratti del defunto e collocato sopra la figura dell’angelo.

L’angelo, sfiorato dall’ombra e dalla luce, stringe tra le dita un ramoscello d’ulivo.

L’altra mano è invece così posata sulla croce, con fidente e armonioso abbandono.

Nel silenzio, nella quiete.

Nella luce radiosa che così sfiora l’angelo e i suoi dolci tratti.

12 pensieri riguardo “Cippo Viganego: l’angelo e la luce

  1. Bellissima l’ultima foto fra luce e ombra.
    Un pensiero ai nostri cari e a tutti i defunti soprattutto a chi sta perdendo la vita a causa della stupidità umana….

  2. Bellissimo ricordo in questo giorno dei Morti con Staglieno chiuso. Saluti da Monclassico (Val di Sole – TN) sotto la pioggia e con la neve che sta imbiancando le cime!!!

  3. E chi non li ricorda?Terminato il corso non possiamo far nulla se non pregare per loro, e loro solo per noi:questa è la comunione dei santi. Questa scultura oltre a essere eccezionalmente bella,è pure teatrale,cadendo in ginocchio l’angelo,depone l’ulivo e la croce in un estasi eterna,mi pare manchi solo la musica. Molto bello Dear Miss

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