È un angelo colmo di grazia a custodire l’eterno sonno di Stefano Viganego nel chiarore del Porticato Montino al Cimitero Monumentale di Staglieno.
La creatura celeste così rimane, con le sue grandi ali, i capelli morbidi, gli occhi socchiusi, in questa mistica quiete.
La scultura, opera di Pietro Capurro e risalente al 1930, comprende anche un tondo nel quale si distinguono i tratti del defunto e collocato sopra la figura dell’angelo.
L’angelo, sfiorato dall’ombra e dalla luce, stringe tra le dita un ramoscello d’ulivo.
L’altra mano è invece così posata sulla croce, con fidente e armonioso abbandono.
Nel silenzio, nella quiete.
Nella luce radiosa che così sfiora l’angelo e i suoi dolci tratti.
Bellissima l’ultima foto fra luce e ombra.
Un pensiero ai nostri cari e a tutti i defunti soprattutto a chi sta perdendo la vita a causa della stupidità umana….
Scelgo sempre un’opera di Staglieno per questo giorno. Grazie, cara Giuseppina.
Bellissimo ricordo in questo giorno dei Morti con Staglieno chiuso. Saluti da Monclassico (Val di Sole – TN) sotto la pioggia e con la neve che sta imbiancando le cime!!!
Grazie Pierantonio, buona giornata a te!
complimenti al sole, Miss, ma anche a te per avere mirabilmente inquadrato la mano sulla croce…
Grazie Sergio, il sole dona questi incanti.
La tua missione dovrebbe essere scrivere un libro su Staglieno! Itinerari guidati tra luci e ombre! Baci cara 😘
Grazie amica mia, sei troppo buona!
Sono d’accordo con Stravagaria!
Grazie cara!
E chi non li ricorda?Terminato il corso non possiamo far nulla se non pregare per loro, e loro solo per noi:questa è la comunione dei santi. Questa scultura oltre a essere eccezionalmente bella,è pure teatrale,cadendo in ginocchio l’angelo,depone l’ulivo e la croce in un estasi eterna,mi pare manchi solo la musica. Molto bello Dear Miss
Grazie Mauro, che bel commento hai scritto, le tue riflessioni non sono mai banali, davvero. Buona giornata a te, caro.