Le scatole dei bottoni

In ogni famiglia, custodite in qualche luogo della casa, si conserva con cura la scatola dei bottoni.
A dire il vero io ne ho diverse, oltre a queste che vi mostrerò ne ho anche una più piccina dove ho sistemato tutta una serie di bottoncini colorati acquistati in anni recenti da me.
Nelle scatole dei bottoni si custodiscono poi anche i giorni d’infanzia e i sorrisi delle persone care, il rumore della macchina da cucire Singer della nonna, le merende con pane, burro e zucchero e molte altre dolci memorie.
Nelle scatole dei bottoni, inoltre, si tengono anche i bottoni, naturalmente.
E non sappiamo se li useremo mai: intanto li teniamo.
Le scatole dei bottoni di casa mia, quindi, sono queste due.
La scatola sulla sinistra credo sia nota a molti di voi, sono certa che molte altre mamme degli anni ‘70 l’abbiano usata a questo scopo ed è perfetta come scatola dei bottoni.
La scatola blu sulla destra, invece, è stata dipinta e decorata da me con la tecnica del decoupage.

E, come dicevo, le scatole dei bottoni celano un’infinità di ricordi e frammenti di vissuto comuni a molti di noi.
Era il tempo dei sandalini con gli occhietti e delle calzine bianche, era il tempo di Carosello e poi subito a letto, era il tempo del formaggino sciolto nella minestrina e della mela grattugiata che ci sembrava chissà quale delizia.
Era il tempo dei jeans al ginocchio, delle mani sporche di mirtillo nei pomeriggi d’estate trascorsi nel bosco, dei maglioncini in vita quando si andava in bicicletta.
E non saprei enumerare quanti bottoni abbiamo sfiorato nei tempi diversi delle nostre vite.
Alcuni si conservano in certe scatole, in quella blu teniamo in prevalenza quelli chiari e di tutte le misure, adatti alle camicie e ai maglioncini.

I bottoni delle giacche, dei cappotti e dei tailleur venivano scuciti con attenzione e poi erano tenuti insieme con un nastrino o con un filo molto resistente.
Non si sa mai: potrebbero servire.
E comunque c’è la scatola dei bottoni.
E là ci sono anche le memorie delle prime comunioni, dei pranzi di Natale e delle foto di famiglia, dei giorni in cui ti facevano i codini o le trecce, il ricordo del tempo delle ginocchia sbucciate.
E dei bottoni rossi, blu, color rame, argentati, verdi e neri, quadrati o rotondi, di ogni forma e misura.
Sono racchiusi nella scatola dei bottoni e quando la si apre, se si presta attenzione, pare di sentire in lontananza il cigolio della macchina da cucire della nonna.

20 pensieri riguardo “Le scatole dei bottoni

  1. Dear Miss,nei pomeriggi d’infanzia ricordo ancora bene le donne sedute all’ombra con in mano il cerchio ago e ditale intente al lavoro.
    Tenevano presso di loro un cestino e dentro mi ricordo c’era il metro,fili di vari colori.
    Oggi grazie a te rivivo questi momenti.
    La tua desrizione non è un commento ma poesia.Grazie Dear Miss,che belle cose che hai

  2. Cara, hai proprio ragione! Ci sono bottoni che so perfettamente che non userò mai e sono lì solo perché mi ricordano il cappotto della mamma quando era giovane, la camicetta della nonna o il maglioncino dell’infanzia. I ricordi sono tutti lì insieme ai bottoni e l’immagine mi piace tantissimo, sembra quasi prendano vita e si tengano compagnia. Comunque anche il formaggino nella minestrina è un’immagine potentissima ☺️ un bacione!

  3. Anche io conservo un sacco di bottoni.. sono piccoli e divertenti quindi continuo a tenerli e qualche volta mi capita anche di riutilizzarli. Alcuni fanno parte del passato, altri li ho trovati per strada e altri li ho comprati perché mi hanno irresistibilmente attratta! :p

  4. Mi trascini in ricordi dolcissimi e mi obblighi ad “attaccarti un bottone”….. la zia che mi cuci’ moltissimi capi nella mia giovinezza non mancava mai di rovistare nelle scatole dei bottoni prima di recarsi in merceria ad acquistarne di nuovi di foggia o colore adeguati al capo …. mai però erano cosi belli e ricercati come quelli più antichi …. conobbi anche un tempo in cui si preferivano pulsanti, cerniere lampo, strisce di velcro ma nulla aveva il fascino del bottone o dell’alamaro …. non potrei resistere senza avere in casa almeno una tonda scatola di latta piena di bottoni …. ne ho anche alcuni particolarissimi e spaiati raccolti da terra provando a rincorrere con l’ immaginazione il capo che li aveva smarriti …

  5. Miss, questo post è una sorta di Ode al bottone… quindi consentimi di rivolgere un pensiero alle umili asole, che quando un indumento giunge a fine corsa, pur essendo state di pari utilità dei bottoni, hanno scarse probabilità di finire in sì belle scatole, cioè non se le fila nessuno…

    1. Ah Sergio, hai giustamente reso onore alle signore asole, senza di loro qualsiasi bottone sarebbe splendidamente inutile. In più ricorderei il celebre gassetta e pomello, gassetta e pomello del nostro caro Gilberto Govi: non c’è pomello senza gassetta!

    2. D’ altronde le compari del bottone si chiamano “a-sole” e non possono certo recriminare nulla se staccato il bottone restano li’ sole e dimenticate ! 😂😂😂

  6. Bellissime le scatole! E bellissimi i ricordi che combaciano con i miei.
    La prima è per caso un famoso cofanetto Sperlari?
    Con la seconda hai fatto un bellissimo lavoro.
    Ode ai bottoni, che ovviamente ho anch’io in varie scatole, compresa quella che era di mia suocera e alle asole dimenticate e sempre grande Govi!

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