Ritratto di giovane dama con la maschera in mano

Ritorna la suggestione di un Carnevale del tempo lontano e ad evocarne l’allegra lievità è un capolavoro dell’arte, un ritratto opera dell’artista Domenico Parodi, pittore vissuto tra la fine del Seicento e prima metà del Settecento.
Il dipinto fa parte della collezione dei Musei di Strada Nuova ed è esposto a Palazzo Doria-Tursi dove potete ammirare la garbata eleganza di lei: questo è il Ritratto di giovane dama con la maschera in mano.
Un abito color carminio, un mantello ocra, i gioielli preziosi, le perle tra i capelli.

La dama regge così il suo fastoso vestito, le maniche rifinite dai pizzi delicati sfiorano la sua pelle diafana.

E poi, con questo gesto dalla delicatezza impareggiabile, la dama tiene tra le dita la mascherina nera.

Ha l’ovale perfetto e una luce nello sguardo, pare anche accennare un sorriso divertito.

Nella quiete silenziosa di un museo genovese lei è la testimone di un secolo distante e di un Carnevale gioioso e spensierato, sembra così rievocare le feste nei palazzi nobiliari alla luce tremula delle candele, la sfrenata allegria delle danze e dei giochi di un tempo diverso.
E ancora oggi lei volge il suo sguardo verso di noi, con la sua grazia di giovane dama con la maschera in mano.

12 pensieri riguardo “Ritratto di giovane dama con la maschera in mano

  1. E che postura, dritta come un fuso! Un abitino così sarà stato anche poco portabile per i nostri parametri ma vuoi mettere la soddisfazione di tutte quelle trine? Baci cara, buona giornata!

  2. Il busto che la sostiene,la rende ritta nella colonna vertebrale per cui una postura impeccabile,e nello stesso tempo spinge in avanti il decortè che non è male.
    Mi ispira per la sua garbatezza Lucrezia Borgia a Venezia in maschera, e nientemeno “un ballo in mascera”Verdi.
    Molto bela:un vero capolavoro.
    Grazie Dear Miss che gioiello!

  3. Ogni volta che ammiro i dipinti conservati nei palazzi di Genova rimango affascinata dalla bravura dell’artista nel riprodurre pizzi e sfumature degli abiti.

  4. La fastosità dell’ abito contrasta con la linearità e semplicità della mascherina…. si direbbe una “moretta” … chissà se era in velluto nero e senza la bocca … si direbbe infatti senza lacci e solo da accostare al viso ……

  5. Il dipinto respira la bellezza e la giovane dama si faceva
    ammirare nel seicento e nel settecento e adesso da noi
    nell’ anno 2024. Grazie Miss Fletcher. Abbiamo bisogno
    di bellezza in questi tempi grigi.

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