Gli affascinanti misteri dei caruggi, io ho iniziato a scoprirli da ragazzina.
Avevo 15 anni e me andavo in giro per la città vecchia in cerca di luoghi mai veduti, uno dei miei posti preferiti era la zona di Ravecca.
Su e giù, per tutte le traverse come faccio ancora adesso.
E poi là, sopra le antiche mura della Superba, le mura del Barbarossa.
Allora quella parte di Genova era diversa, c’erano ancora molti edifici da ristrutturare e il mio ricordo fa riemergere un’impressione di suggestiva decadenza.
Su e giù per le mura poi un brutto giorno, ahimè, sono state chiuse da cancelli e rese inaccessibili.
Ditemi, negli ultimi anni avete per caso visto una tizia seduta per terra lì davanti?
Ecco, si trattava di me, ho passato ore in paziente attesa che il caso mi facesse incontrare qualcuno in possesso delle chiavi per poter entrare.
E orfana della mia passeggiata preferita ho scattato diverse foto da quest’unica prospettiva sulle mura del Barbarossa.
Ora è nuovamente possibile visitarle, purtroppo restano chiuse al libero accesso ma c’è maniera di effettuare un percorso sulle mura e oggi vi porterò proprio là sul camminamento dove i soldati un tempo facevano la ronda per assicurare la tranquillità ai genovesi.
Da Via Ravasco si sale verso Passo delle Murette, su per una scala di ferro, fermatevi ad osservare il muro che la costeggia, ci sono i resti delle antiche tubature in terracotta e non si trovano solo in questo punto ma anche altrove, presto vi mostrerò altre immagini.
Ecco il cancello.
E non sapete la mia gioia di vederlo alle mie spalle!
Le antiche mura di Genova costruite in sua difesa a partire dal 1155 contro un temibile nemico, il Barbarossa con le sue minacciose truppe.
Le mura vengono edificate a ridosso di Porta Soprana che già esisteva nel X secolo, la sua costruzione venne ultimata in quel 1155.
Tutto il popolo accorre in soccorso, si lavora senza sosta, si elevano palizzate e si usano gli alberi delle navi, nel 1159 l’opera è terminata.
Di quelle mura che cingevano la città ne resta una parte, il camminamento si addentra tra le case e non potete dire di aver veduto Genova se non siete stati qui, in una delle sue parti più antiche e ricche di storia.
E guardate in ogni direzione, voltatevi indietro e vedrete il mare e le campate del ponte sotto il quale brulicava di vita la ormai perduta Via Madre di Dio.
Usate la vostra fantasia e allora vedrete la gente di Genova di un altro tempo, sentirete le voci delle popolane e udirete il clangore delle armature di quei temerari soldati che presidiano le mura.
Case alte e svettanti, le potete vedere dai caruggi che salgono da Ravecca da dove si ammirano le mura del Barbarossa da una diversa prospettiva.
Camminate nel vicolo stretto che si snoda tra curve e saliscendi.
E guardate verso la strada che avete già percorso.
E davanti a voi, tra antiche case color ocra e rosa di Liguria.
E poi affacciatevi sulle piazzette e sui caruggi circostanti, su queste ardesie e su questi colori, ho iniziato a innamorarmi di Genova scoprendo questi suoi vicoli nascosti, ora immacolati e rinati a nuova vita.
Un luogo che appartiene a un’altra epoca eppure è in perfetta sincronia con il nostro tempo.
Arancio, giallo e grigio di cielo plumbeo.
Curve, finestre e mura.
Persiane, panni stesi e sfumature della città vecchia.
Guardate ancora indietro, la veduta della città in salita.
E scale e gradini da scendere.
Su e giù per le mura del Barbarossa, tra le case della vecchia Genova.
Qui, in questo tratto, concedetevi una deviazione, alcuni scalini vi porteranno al lavatoio di Salita di Coccagna, ve ne parlai in questo articolo, lo avevo fotografato dal vicolo rimanendo al di là del cancello.
I muri raccontano storie, celano testimonianze di giorni che noi non abbiamo vissuto.
Osservate con attenzione, qui ci sono le derivazioni dell’antico acquedotto.
E ci sono anche piccole targhe in marmo sulle quali sono riportati i numeri degli antichi bronzini.
Il tempo che non abbiamo vissuto è scandito dagli scrosci d’acqua, dal profumo del sapone e dalle chiacchiere delle lavandaie.
Il tempo che non abbiamo vissuto resiste con protervia, è l’immagine di una giovane donna curva sul lavatoio, sfrega con energia i suoi panni, ha il volto affaticato, arrossato e stanco eppure sorride.
Abita qui, nei dintorni.
E il suo tempo vissuto è per noi soltanto immaginato ma ha una cifra di realtà e la leggi sul muro, incisa nel marmo.
Anche i secoli si coprono di ruggine ma se guardi con occhi nuovi tutto sembrerà vero e presente.
Scale, finestre, Genova: da un lato c’è Via del Colle e dall’altro c’è Via Ravecca.
E ancora uno sguardo indietro verso le splendide angustie della Superba, in una giornata di sole qui la luce rimbalza sui muri rossi.
E si incontra ancora un altro cancello, al di là di esso prosegue la camminata sulle mura del Barbarossa.
E sopra c’è una lapide dove si leggono parole in latino: ad beneplacitum patrum communis che significa con il beneplacito dei padri del Comune.
Varcherete questo cancello e vi troverete nel tratto che conduce alle torri di Porta Soprana.
Sono a breve distanza da voi, ancora pochi passi e potrete salire sulle torri da dove si domina il magnifico scenario della Superba vista dall’alto.
Diverse epoche di una città convivono fianco a fianco.
Case dai tetti spioventi si affacciano sulle mura e le sovrastano.
Termina qui il percorso sulla mura del Barbarossa, un’esperienza che consiglio a genovesi e visitatori, vi calerete in un’atmosfera dalle suggestioni intense.
E come vi ho detto all’inizio questo post l’accesso alle mura è reso ora possibile da una cooperativa che ha in gestione alcune interessanti realtà cittadine.
Le mura sono visitabili nel contesto di un pacchetto che comprende la visita al Museo di Sant’Agostino, alle torri di Porta Soprana e alla Casa di Colombo, per tutte le informazioni e i dettagli guardate qui.
Io sono tornata nel luogo delle mie prime emozionanti esplorazioni.
Ho un ricordo preciso di me, ho lo zainetto sulle spalle e corro su per Salita della Fava Greca, mi guardo intorno e tutto è stupore e meraviglia.
Io sono rimasta uguale, Genova è rimasta uguale, tutta da scoprire.
Che magnificenza stamani carissima Miss oggi mi hai stupito di nuovo e di più!!! Che bei angoli di Genova antica,grazie anche al Barbarossa, sembra di stare in una città incantata bello,molto bello,bellissimo!!! Qualche scorcio me lo ricordo e ci sono passato pochi anni fa, e ricordo anche il cancello ma il resto va solo visitato, se si può,perché è magnifico!!!:))) Ciao magica Miss un abbraccio e buona settimana!!!:)))
Carissimo Pino, sono finalmente tornata a camminare sulle “mie” mura dopo essermi fermata tante volte davanti a quel cancello.
Credo che questi scorci di Genova siano assolutamente impagabili, non si può rinunciare a questa visita, ha un fascino a dir poco unico.
Grazie carissimo, sei sempre generoso con me, un abbraccio grande!
Strano come le mura abbiano un fascino tutto loro. Sia che si vedano come protezione o come assedio. Immagino la sensazione che si possa avere percorrendole godendo della vista che si presenta. Con te di nuovo un viaggio nella tua bellissima città. Buona giornata
Bellissimo per me, averle scoperte da ragazzina ed essere di nuovo là, dopo tanto tempo, tra i caruggi e i tetti.
Un abbraccio Monica, grazie di cuore.
un percorso che non conoscevo affatto, molto interessante. spesso mi sono chiesto quale fosse il cammino dei condannati che dalla Malapaga venivano portati verso la ghigliottina e forse percorrevano proprio questa strada
Meritano, cerca di visitarle, ne vale davvero la pena!
Sulle Mura della Malapaga ho già scritto un articolo, eccolo qua
https://dearmissfletcher.wordpress.com/2012/03/14/le-mura-della-malapaga-le-pietre-del-passato/
Buon pomeriggio a te Pier!
Belli questi camminamenti sulle mura! Ma come mai erano stati chiusi? Per garantire un po’ di privacy a chi abita in quelle deliziose casette? Comunque secondo me in molti genovesi hanno visto una fanciulla con lunga chioma e macchina fotografica aggirarsi con fare furtivo qua e là… 🙂
Ci sono anche alcuni vicoli chiusi da cancelli, in questo caso per la salvaguardia delle mura, a me dispace molto che sia così, puoi immaginarlo.
E comunque fino a poco tempo fa il cancello restava sempre chiuso, ora c’è questa splendida possibilità di visitarle e ne sono molto felice.
Immaginami seduta per terra Viv, sapessi quante volte mi sono piazzata invano lì davanti!
Bacioni cara, grazie a te.
Che bella passeggiata virtuale sulle “antiche mura”! Per fortuna la passeggiata può ora essere fatta da tutti e tutti possono ammirare la magia nascosta di Zena!
Magnifica e da non perdere, finalmente ho potuto condividere con voi questi scorci così suggestivi della nostra Genova.
Un abbraccio Anna, buon pomeriggio!
Quanta invidia per chi può dire di abitare lungo le antiche mura del Barbarossa! Dalle mie parti si vantano di averlo scacciato per sempre dall’Italia, con la storica battaglia di Legnano del 1176, anche se, a dirla tutta, i legnanesi vinsero soprattutto grazie alle condizioni in cui l’esercito dell’imperatore si trovava dopo le varie discese in Italia…
Andando al lavoro percorro la S.S. 13 nel tratto denominato “degli Umiliati”, ma più avanti la strada cambia nome in “S.S. 13 del Barbarossa”, in quanto attraversa i luoghi della storica vittoria. Inoltre pare che all’imperatore sia stata dedicata anche una rotonda, che andrò a cercare: avendolo sconfitto e tenendolo così in spregio più che una rotonda non gli si poteva dedicare!! 😉
Haha, brava Tiptoe, vai a documentare e poi raccontaci quello che vedi!
Un bacione cara, buona giornata e grazie!
Come sai condivido perfettamente ,anche che, un vero genovese dovrebbe,almeno una volta, fare la stessa passeggiata lungo le mura,per ammirare e memorizzare questi magnifici scorci della nostra bellissima e grandissima Città!!! Ciao e grazie ancora, un caro saluto!:)
Sì, Pino, dovremmo andarci tutti almeno una volta, è un posto unico, di una bellezza rara e dal grande fascino.
Grazie a te carissimo, passa una bella serata.
Davvero, quanta vita potrebbero raccontare queste mura! Era un pò che non venivo a Zena ma mi hai fatto fare una splendida passeggiata!
Grazie Topina, felice che ti sia piaciuta questa passeggiata!
conosco bene la zona, sai che sono anche io una grande amante dei vicoli. E per quante volte uno ci vada e li percorra….ogni volta sono nuovi! Meravigliose le mura. meravigliosi i colori del centro storico che, se uno non c’è mai stato, se lo immagina come un susseguirsi di grigi……
Grazie, carissima Miss Emanuela
PS .altro luogo dove adoro andare è Campopisano
Sì, Campopisano è una meraviglia ed è un luogo di forti suggestioni!
Lo sai, Emanuela, hai detto una grande verità, chi non conosce il centro storico lo immagina come una successione di grigi e invece è luce, ombra e tanti colori diversi e sempre in armonia.
Grazie a te cara, un forte abbraccio!
Bellissima e ihteressante passeggiata,grazie cara Miss che ci sveli sempre gli angoli più suggestivi della nostra Superba. Buona serata!
Orietta, finalmente sulle mura, una gioia grande per me!
Grazie a te cara amica, buona serata.
Ma che meraviglia questi vicoli. Mi hai fatto fare una bellissima passeggiata.
Stefy
Questa è poprio una parte di rara bellezza e così nascosta, grazie Stefy, sei sempre gentile!
Ma grazie, grazie, grazie per aver fatto questo post!
Anni fa avevo quasi sfiorato l’occasione di percorrere le mura, ma a causa di un imprevisto era saltato tutto… mi è sempre rimasta la curiosità di vedere e grazie alle tue foto è un po’ come se fossi stata lì a passeggiare con te lassù…
Ora non mi rimane che riuscire a trovare modo e tempo di fare “quest’avventura” nel passato della nostra Genova!
Un abbraccio virtuale Miss! ❤ 🙂
Cara Kiki, che bello sono felice che tu sia così entusiasta, le mura sono un luogo unico e speciale, devi assolutamente andarci!
E mi raccomando, quando ci andrai fammi sapere le tue impressioni.
Un bacione a te, grazie delle tue belle parole!
Non sapevo esistessero le mura a Genova. Un percorso bellissimo. Perchè chiuse? Suppongo non siano sicure. Per fortuna esistono associazioni che si occupano della città. A Bologna grazie ad un’associazione si può visitare la città sotterranea
Sì, ci sono anche i Forti, un giorno spero di riuscire a scriverne.
I cancelli sono stati messi per tutela del patrimonio, in questo caso, però fino a poco tempo fa non si poteva entrare in nessun modo adesso per fortuna la situazione è cambiata.
Grazie Katia, buona giornata a te!
E benedetta la tenacia di quella ragazzina: tanta determinazione per farsi aprire portoni ed inoltrarsi per caruggi e vicoli e strade ed ora…mura!
Grazie ragazzina volitiva, per tutto quello che ci insegni, per l’amore verso le cose belle, che riesci a trasmetterci.
Bacetti Susanna
Susanna, questo posto per me è proprio unico, tornarci è stata una grande emozione.
E finalmente le immagini delle mura sono qui, tra le pagine del mio blog.
Un bacino amica, grazie delle tue parole sempre gentili!
Bellissima l’espressione “splendide angustie”! Brava!
Grazie Isabella, sei sempre cara!
Le mura, che meraviglia unica, un posto davvero speciale.
Un abbraccio, spero di vederti presto!
Cara Miss,il mio compagno di una vita mi ha lasciata circa due anni fa, noi amavamo tanto vagabondare per la città, però,non abbiamo mai visto tanti posti che ora scopro grazie a lei. Andarci da sola mi fa troppo male…..
Mi dispiace Carla, capisco la tua malinconia. Un caro saluto!
che dirti ancora se non grazie, grazie, grazie : a te e alla nostra Genova così restia a mostrarsi, ma quando lo fa lascia dentro al cuore e alla mente immagini indelebili. Alla prossima storia!!!!
Grazie a te Anna, una passeggiata sulle Mura è un’esperienza bellissima, spero di tornarci presto anch’io!
Buona serata cara!
Passaggi impensabili e con la caratteristica dei colori della Liguria così vivaci e unici grazie anche ai tetti d’ardesia.Mi accorgo di essere una genovese da quattro soldi.Non sono mai stata in questi luoghi così suggestivi e ne ignoravo l’esistenza,.Per me oltre Porta soprana non c’era nulla o qualcosa che non dovevo vedere.Grazie a lei scopro una città nascosta ,medievale bellissima.Grazie.Nicla
Carissima Nicla, oltre Porta Soprana c’è questa meraviglia che si snoda tra bellissimi caruggi, uno posto antico e affascinante al quale sono molto affezionata.
Grazie come sempre per le belle parole!
Ciao Miss, sono andato a visitare le mura e le torri ieri mattina , grazie al link che hai gentilmente lasciato a disposizione ! Davvero un emozione unica , sia per il passaggio sulle mura e sia per la vista della città che si può ammirare da sopra le torri . ti ringrazio per pubblicare sempre articoli molto affascinanti e agevolare in questo modo la comunicazione in una città come la nostra, dove invece di promuovere , sembra venga fatto il possibile per nascondere! servirebbero più persone come te in questo mondo ! un abbraccio Maurizio
Benvenuto qui, Maurizio, sono felice che tu abbia scoperto le Mura del Barbarossa e me meraviglie di quei caruggi.
E grazie infinite per le bellissime parole, questo è un commento da incorniciare per me.
Buon inizio di settimana e a presto!
Stupendo percorso grazie
Merita! Grazie Gianfranco, benvenuto su queste pagine!
Miss, altamente suggestivo il tracciato di queste mura, soprattutto dove le case lo fanno sembrare una specie di “tunnel a cielo aperto” (lo avrà mai saputo il Barbarossa che le definiranno “sue”?)… ah, volevo darti un incarico… se per caso un giorno ti capitasse di vedere, seduta davanti al cancello, la stessa ragazzina con lo zainetto, prima, salutamela e poi pronosticale che diventerà impareggiabile nel raccontare Genova…
Quella ragazzina con lo zainetto mi sembra di vederla spesso, sai? Sempre in giro per caruggi, non mancherò di portarle il tuo messaggio.
E tu segna questo percorso da fare durante la tua prossima visita, per me è davvero imperdibile.
Grazie infinite Sergio, anche da parte della ragazzina con lo zainetto 🙂
Proprio bello questo percorso! A me piace tanto questa zona; a volte faccio una bella passeggiata ma “sotto” le mura, vorrei farla anche sulle mura e salire sulle torri, sicuramente durante le mie prossime visite ☺
Bellissimo post, Miss!
Io anche lo amo, è una vera meraviglia!
Un….Semplice.. grazie.Ti seguirò sempre.
Lucia
Grazie Lucia, benvenuta su queste pagine!