L’Oratorio di Santa Maria, San Bernardo e Santi Re Magi

L’Oratorio di Santa Maria, San Bernardo e Santi Re Magi si trovava nel cuore antico della città, alle spalle della Chiesa di Santa Maria di Castello e il suo nome deriva dalle diverse confraternite che vi confluirono.
La prima di queste Confraternite ebbe origine nel 1309 e nel 1344 si trasferì da Morcento al Chiostro di Santa Maria di Castello e prese appunto il nome di Confraternita di Santa Maria, i suoi membri si occupavano in particolare di assistere i poveri lebbrosi così bisognosi di aiuto.
Sul finire del ‘600 ad essa si unì la Confraternita di N. S. Della Misericordia, in seguito nel 1723 si aggiunse la Confraternita di San Bernardo e nel 1802 quella dei Santi Re Magi.
Tutte queste interessanti notizie sono riportate nel volume Gli Oratori di Genova – Un manoscritto del 1912 di Paolo Novella edito da Compagnia dei Librai nel 2002, da queste pagine scopriamo anche che l’antico oratorio era ricco di opere d’arte.

La storia dell’Oratorio si intreccia inesorabilmente alla storia della città.
Quando Genova venne bombardata dalla flotta francese del Re Sole nel lontano 1684 anche l’Oratorio subì molti danni venendo devastato da un incendio e diverse opere d’arte furono così distrutte dalle fiamme che si alzarono verso il cielo mandando in cenere statue e dipinti.

Novella ci racconta ancora dell’Oratorio risalente al ‘600 e alla sua epoca ancora esistente, narra dei magnifici affreschi di Lazzaro Tavarone che adornavano la volta e racconta poi dei dipinti ed opere d’arte qui condotti dall’Oratorio della Foce, erano opere di Mulinaretto, Bernardo Castello e Giovanni da Passano.
Lungo è l’elenco delle meraviglie che non possiamo più ammirare, qui c’era anche un dipinto di Luca Cambiaso intitolato Il martirio di San Bartolomeo.

Le pagine cupe della nostra storia ci conducono poi ai giorni tragici dei bombardamenti subiti durante la II Guerra Mondiale, questa zona fu pesantemente colpita e l’Oratorio con le sue ricchezze venne distrutto durante un bombardamento aereo nel 1944.
Questa zona del resto fu particolarmente colpita in quegli anni bui, ancora si conservano i ruderi dell’antica Chiesa di Santa Maria in Passione attigua all’oratorio e della quale ebbi modo di scrivere tempo fa in questo articolo.

Dall’antico Oratorio di Santa Maria, San Bernardo e Santi Re Magi proviene il Crocifisso di Giambattista Bissone sito sull’altare maggiore della Chiesa della Santissima Annunziata di Portoria o anche nota come Chiesa di Santa Caterina da Genova.

La testimonianza dell’antico Oratorio resta poi anche nella targa marmorea nella quale sono incisi il nome della Confraternita e la data 1309 che ne segna così l’origine.

La targa è collocata sul civico 37 di Via di Santa Maria di Castello e così, percorrendo queste antiche strade di Genova, ancora oggi lo sguardo ancora trova la traccia di una lontana devozione e del perduto Oratorio di Santa Maria, San Bernardo e Santi Re Magi.

8 pensieri riguardo “L’Oratorio di Santa Maria, San Bernardo e Santi Re Magi

  1. Ambedue gli articoli Dear Miss sono affascinanti,e vedo che anche tu sei nostalgica come me!Abbiamo amore anche per i sassi,ma qui vi è di più.
    Concentradomi bene sulle foto con storia annessa,e il tuo racconto,mi pare di udire ancora il coro delle monache che cantavano il mattutino non appena la campanella suonava l’ora stabilita dalla badessa.
    Ma come si può dimenticare,o peggio calpestare il passato!La storia che è stata cultura per molti che oggi non ci sono più.Il presente con il benessere euforico,ci ha resi insensibili.Speriamo in un avenir migliore (la Traviata G.Verdi: ultimo atto)
    Grazie, ho visto anche l’articolo del 30/08/2012 bellissimo anche questo.
    Grazie infinite Dear Miss Fletcher e….continua mauro

    1. Mio caro, davvero non è solo amore per le pietre, luoghi come questo sono per me ricchi di emozioni diverse e suscitano molte sensazioni.
      Sono contenta che tu abbia letto il mio articolo su Santa Maria in Passione, è un luogo a me particolarmente caro.
      Grazie di cuore a te, Mauro, buon pomeriggio!

  2. Miss, il termine “Oratorio”, non rende bene l’idea di quali e quante opere d’arte possa contenere… ma Zena è Zena e mi viene in mente, quello di San Giacomo della Marina…

  3. Chissà quante opere di pregio sono andate perse coi bombardamenti e con il semplice passare del tempo. Fortunatamente esistono testimonianze scritte e blogger curiose che vanno a ricercare l’origine delle targhe superstiti. Genova ti sarà grata per il tuo grande lavoro e non lo dico tanto per dire… ❤️ bacioni!

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