A cavallo al Bois de Boulogne

“Le carrozze non si muovevano ancora. In mezzo alla lunga fila di coupé, numerosissimi al Bois, in quel dolce pomeriggio autunnale, scintillava di tanto in tanto il morso di un cavallo, l’impugnatura d’argento di una lanterna, i galloni di un lacchè seduto a cassetta. Qua e là, in qualche landò scoperto, spiccavano abiti femminili di seta o di velluto.”

Emile Zola – La Preda (1871)

Con le evocative parole di uno scrittore a me tanto caro vi porto nella Parigi di un altro secolo, al Bois de Boulogne, vasto parco situato nel XVI Arrondissement della capitale francese.
Là, lungo quei viali, si trovò un giorno anche una giovane donna: cappello, giacca, abito da perfetta cavallerizza, lei stringe le redini e sorride al fotografo che la ritrae.

E ritorniamo ancora al massimo rappresentante del naturalismo francese e ad un brano di un altro suo celebre romanzo che qui voglio riportare.
È una gioiosa baraonda, un fremito vitale, una tela dipinta con talento e pazienza:

“Quella domenica, sotto un cielo gonfio dei primi temporali di giugno, si correva, al Bois de Boulogne, il Gran Premio di Parigi.

Arrivavano carrozzini con ruote immense che al sole mandavano lampi di acciaio, cabriolet leggerissimi, delicati come strumenti di orologeria, che filavano tra un tintinnio di sonagli. Ogni tanto, passava un cavaliere e un’onda di pedoni correva spaventata in mezzo agli equipaggi. Il lontano rotolio delle carrozze, proveniente dai viali del Bois de Boulogne, si smorzava in un fruscio attutito; si sentiva soltanto il rumore crescente della folla: l’aria era piena di grida, di richiami, di schiocchi di frusta.”

Emile Zola – Nanà (1880)

Vita, voci e suoni, come sempre Zolà è un impeccabile ritrattista e sa restituirci l’atmosfera di quella Parigi che lui conosceva bene.
Ho scelto i suoi brani per accompagnare il racconto di questa fotografia che ho di recente acquistato: da sempre mi affascina Parigi e naturalmente la giovane cavallerizza ha subito attirato la mia attenzione.
Il ritratto è opera di Delton, fotografo parigino che si dedicava alle “photographie hippique” proprio al Bois de Boulogne, come si legge nell’angolo in basso a destra della mia fotografia e come ho poi avuto anche modo di verificare con alcune mie ricerche.
E così, in sella al suo elegante destriero, ecco Mademoiselle con i suo stivali, i piedi nelle staffe, la posa sicura e il sorriso luminoso.
Era un giorno di un tempo distante al Bois de Boulogne.

10 pensieri riguardo “A cavallo al Bois de Boulogne

  1. Miss, a proposito di Zola, ben altri pesi era costretto a subire, il bianco Bataille… e non esattamente in un parco…

  2. Molto elegante questa foto Miss,tenere a bada un cavallo di quella portata penso sia stata brava questa ragazza,e ha un aspetto aventuriero.
    Buon fine settimana Dear

  3. Ti considero una maestra di vita, che riesce a guardare tutto (tutto quello che c’è: nel mondo, nell’arte, nelle strade, nelle città, nelle parole dei libri, nelle immagini di oggi e di ieri…) con un sguardo puro che tutto purifica e che in tutto scopre e ci mostra il bello e il buono che, nel fondo, c’è. E ti ringrazio.

  4. Ma che splendida foto! E azzeccatissima l’idea di commentarla a due voci insieme a Zola. Direi che anche se non è una fotografia genovese non potevi proprio lasciarla lì! Un bacione!

    1. Come sai, ogni tanto faccio qualche eccezione e in questo caso mi pareva proprio il caso. Zola mi è venuto in mente mentre guardavo la foto, mi sono ricordata le citazioni sul Bois de Boulogne e le ho trovate perfette. Un bacione cara, grazie!

  5. Che bella questa foto!
    E il cavallo anche è un bel signorino! Sembrerebbe un baio, di una qualche razza tedesca, forse.
    Di che epoca è? Non riesco a capirlo… Lei non monta all’amazzone, quindi porta i pantaloni… 🤔

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.