Bambini di Genova

Sono due bambini di Genova e così mi sono giunti i loro visetti dolci e innocenti, sono impressi su due fotografie che conservo insieme ad altre che provengono dal nostro passato.
Sono due piccoletti e hanno negli occhi stupore, meraviglia, incertezza, fragilità.
Lei è la bimbetta con i codini, ha questo vestitino che sembra di velluto con delle leziose finiture in pizzo, è biondina e tenera.

Ha le calzine chiare, le scarpette con i bottoncini e con una sorta di pon-pon sopra, tra le mani stringe un piccolo rastrello, certamente a lei lo ha dato il fotografo Svicher, autore di questa fotografia.

Lui invece è il bambino con gli occhi grandi.
Devono avergli detto di stare lì fermo e paziente, immobile per qualche istante e lui davvero ce l’ha messa proprio tutta ed è rimasto così, con questa espressione assorta e stupefatta.

Tra mani sembra stringere un gioco, credo che sia una specie di trottola.

E poi tiene i piedini così a penzoloni e se ne sta lì, sulla poltroncina, nello Studio di Rossi.

Sono due bimbi di Genova, vissuti in un’epoca in cui il tempo dell’infanzia era differente e anche più fragile e ogni istante della vita aveva un ritmo diverso.
Lui era là, in quella stagione, con i suoi scuri spalancati sul futuro e sulla vita.

E c’era anche lei, con la sua dolcezza e i suoi codini, il rastrello e tutta la vita davanti.

16 pensieri riguardo “Bambini di Genova

  1. Miss, deliziosa la bimbina e assai curioso il modo in cui dispone l’anulare e il mignolo della mano che regge il manico del rastrello (se sono dita e non qualche segno del sottostante vestito)… deliziosi pure gli occhi stupefatti del bimbino, e curioso assai l’aggeggio che ha tra le mani e che tu chiami: specie di trottola…

    1. Sì, è vero, è una posa assai curiosa, ho messo insieme queste due foto che non hanno collegamenti tra loro ma raccontano benissimo la bellezza dell’infanzia, secondo me.
      Grazie Sergio, buon pomeriggio a te!

  2. Buongiorno Miss, il bimbo si rassomiglia a me quando ero piccolo.
    Chi può immortalare due sguardi così gentili e pieni di vita se non un bravo fotografo,che noi non abbiamo conosciuto,ma parla di loro il frutto del loro lavoro,lo attesta il primo biglietto del Sig.Svicher” gran premio medaglia d’oro 1906″. Grazie e buon pomeriggio Dear

  3. Che dolcezza!mia mamma che era un’abilissima sarta cucì un abito simile alla mia primogenita,ma per complicarsi la vita usò stoffa scozzese di cui era molto difficile combinare il quadro. Quando andò da MaryRosa a cercare i bottoni il suo lavoro colpì la titolare di un noto negozio per bambini che le propose di cucire per lei.Mamma rifiutò . Probabilmente chi ha cucito il vestito della bimba in foto ebbe un compito più facile:me lo immagino un morbido velluto rosso

  4. Li ho guardati tanto, questi bambini, non solo perché guardare i bambini fa bene sempre, fa stare bene, ma anche perché questi due sono straordinariamente incantevoli. Ho letto in una tua risposta a un commento che sei tu che hai messo insieme queste due foto che, in realtà, “non hanno collegamenti tra loro”. Questo non me lo sarei immaginato: mi pare che si assomiglino tanto, che ci sia come un’aria di famiglia, qualcosa che hanno in comune, l’aria mite, quello sguardo buono… Che bello che li hai trovati!

    1. Sì, sono due fotografie che fanno parte della mia piccola collezione, una maniera per salvarle. Hai ragione, hanno in comune l’aria mite e quella bontà nello sguardo, sono due piccoletti tenerissimi.
      Grazie cara Fiorenza, buona serata a te!

  5. Il cognome del fotografo Svicher mi diceva molto ieri,e fù perchè,feci un piccolo studio sull’antica via Vittorio Veneto,e trovai un articolo che riportava i nomi dei negozi esistenti all’epoca,e notai che al numero 30 si trovava questo fotografo,che benchè non fosse ligure, Alfredo Svicher immortalò così bene Genova,da essere considerato uno dei migliori fotografi all’epoca.
    Ebbe un figlio Michele che portò avanti l’attività del padre oltre il 1930 ca.Nella foto però c’è una bimba.Chissà Miss.
    Mi incuriosiscono i tuoi post perchè mi stimolano alla ricerca.
    Buon pomeriggio Dear

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