Accadde in questo giorno, accadde in questa città, da questo nostro mare partì Giuseppe Garibaldi con le sue Camicie Rosse per l’impresa con la quale si fece l’Italia: era il 5 Maggio 1860.
Ben 50 anni dopo la Superba celebrò l’epica ricorrenza in maniera straordinaria, in quel 1910 si tennero grandi celebrazioni, mi è capitato di leggere gli articoli del tempo e sono rimasta stupefatta da tanto clamore, il 6 Maggio il quotidiano Il Lavoro dedicò due intere pagine alla narrazione di quei festeggiamenti.
Quella giornata, raccontano i cronisti, iniziò con discorsi e memorie, erano presenti diverse personalità cittadine ed è riportato un lunghissimo elenco di associazioni di combattenti giunte a Genova per l’occasione.
Parteciparono 60.000 persone, nel cielo di Genova sventolarono oltre 400 bandiere.
E c’erano certe vecchie glorie alle quali tutti tributarono onori: era presente l’anziano garibaldino Giambattista Tassara e c’era anche Domenico Porro, ultimo superstite della Spedizione di Sapri.
Per la città si snodò un lungo corteo, le strade erano gremite di folla: dall’Acquasola a Corvetto un mare di gente, il corteo giunse di fronte al Monumento di Garibaldi in Piazza De Ferrari.
Non mancarono gli omaggi ai monumenti di Giuseppe Mazzini e a quello di Nino Bixio.
E come sempre si ritrova una certa enfasi negli scritti di quel tempo, i racconti sono permeati della fierezza di narrare quei giorni coraggiosi vissuti da giovani animati da alti ideali.
E poi andando a levante delle città, a Quarto, ci si ritrova ancora nei luoghi che furono scenario di quegli eventi.
Non è poi così mutato il panorama, anzi è piuttosto simile a quello che si vede in una cartolina d’epoca.
Gli scogli, il profilo della costa, la memoria di uno dei luoghi nei quali si fece la storia di questa nazione.
Camminando davanti a questo mare troverete una lapide, è stata affissa in questo luogo, sul muro esterno un tempo di pertinenza di Villa Spinola, luogo dove soggiornò Giuseppe Garibaldi prima della sua partenza.
Le parole che vi si leggono sono di Giuseppe Cesare Abba, scrittore e patriota che narrò in varie maniere quei tempi gloriosi.
Questo è il ricordo di memorabili gesta, memoria di quel 5 Maggio 1860.
Oh… sono incantata da quelle sue foto appaiate! Per una volta il panorama è rimasto si può dire tale e quale… belle queste immagini affiancate che ritrovano il paesaggio così come era (senza enormi condomini a deturpare il panorama, per dire) buona giornata cara! Ma anche da te é nuovamente pieno inverno?
Hai visto? Sì, è quasi tutto uguale, è una bella suggestione.
Cara, non dirmi nulla del tempo, qui si gela e tira vento, lo avevano preannunciato ma è appunto l’inverno a maggio.
Peccato non essere più vicine, altrimenti passerei per una tisana ❤
Baci cara, buona domenica!
Miss, se il 5 maggio 1860 era un giorno come oggi, rimandavano…
Haha, lo sai che stamattina ho pensato la stessa cosa? C’è vento e mare inquieto, lo vedo da qui!
Eh si’ in questo giorno si pensa sempre a due grandi “oriundi” le cui vicende tanto determinarono della nostra storia … Napoleone e Garibaldi …
Sì, infatti, è una data importante.
Carissima Miss Fletcher, ho letto con molta attenzione l’articolo sulla nostra Cappella. Ti sono grata. Penso di aver inoltrato la mia immediata risposta ad un indirizzo diverso da quello che mi hai dato, attendo tue delicidazioni. Anche telefoniche. Grazie Speranza
Carissima, sono io a esserti infinitamente grata, ti chiamo subito e ti mando una mail.
Un abbraccio intanto!
Già, 5 maggio da Quarto.
Nel 1960 ero proprio là.
Che belle foto!
Buon Pomeriggio domenicale.
Quarc
Grazie Quarc, anche a te!
una ricorrenza che hai celebrato alla grande attraverso questo tuo post 😉
Buona settimana 😉
Grazie Max, è una data importante alla quale tengo molto.
Buona settimana a te!