È un angelo bellissimo e nel suo mistico silenzio custodisce l’eterno sonno della famiglia Oneto.
L’opera pregiata dello scultore Antonio Rota risale al lontano 1879 e rappresenta l’Angelo della Redenzione, come ben specifica lo studioso Ferdinando Resasco.
Questo candido marmo sa trasmettere intense e variegate emozioni: si colgono in quella gestualità viva e armoniosa, nella vibrante bellezza di quello sguardo portatore di serenità, questa figura celeste sa davvero suscitare una varietà di sensazioni diverse.
L’angelo indossa una candida tunica orlata di lucente oro e sapientemente drappeggiata, i toni dorati illuminano anche la grande croce che l’angelo regge con la sua mano sinistra.
Le ali ampie sono aperte e sembrano quasi fremere leggere nell’aria.
L’angelo ha il viso dai tratti regolari così incorniciato da boccoli composti, i capelli cadono poi sul suo collo.
Tiene le labbra serrate ma sembra parlare con la bellezza assoluta del suo sguardo.
I suoi occhi trasmettono amore, cura, accudimento, pace e serenità.
I suoi occhi narrano di un viaggio che si compie sotto la sua protezione, nell’abbraccio sicuro che difende e conduce alla salvezza.
È un angelo protettivo, fraterno e rassicurante, porge la sua mano e nel compiere questo gesto pare davvero pronunciare certe parole.
Vieni con me, vieni e non avere paura.
Abbi fiducia, speranza e fede in Dio.
Posa le tue dita sulle mie, non avere timore.
Nel perfetto equilibrio delle sue fattezze, forte, temerario ed immortale, l’angelo si erge maestoso nella sua gloriosa beltà.
Con questo fremito, con questa straordinaria armonia.
E resta, custode del mistero e dell’eternità, magnifico angelo celeste scolpito da Antonio Rota.
Splendido.
Trasmette davvero fiducia
Vero? Anche per me, mi lascia un senso di pace e serenità.
Miss, della Famiglia Oneto è anche l’Angelo di Monteverde, no?
Esatto, caro, vedo che sei ormai esperto anche tu, bisognerà che un giorno facciamo un giro insieme a Staglieno.
Hai ragione nel dire che suscita molte diverse sensazioni, a me per esempio pare un angelo “severo”. E comunque bello…
buona giornata, qui nebbione! 😘
Davvero? Ecco, vedi, ognuno di noi ha sensazioni diverse, a me questo angelo suscita un senso di vera pace.
Qui oggi è una bella giornata, speriamo che duri e che il sereno arrivi anche da te.
Un bacione cara, grazie.
Andiamo ad ammirare quell’angelo superbo dearest miss Fletcher? Le valigie sone pronte. Non vediamo l’ora di rivedervi e di sentire il sole genovese sulla pelle.
Un abbraccio stretto, stretto (ancora) dall’Olanda.
Els e Irene
Carissime, ma certo, anche io non vedo l’ora di riabbracciarvi, a presto care amiche!
Un bacio grande da qui!
La mano destra andrebbe però restaurata…
Eh sì, lo so.
Allora non sono l’unica a vedere questo angelo solenne e austero. Ma splendido, come tutte le statue di Staglieno che ho imparato a conoscere grazie a te, cara Miss Fletcher.
Un abbraccio Susanna
Invece a me sembra così accogliente e rasserenante, non tutti gli angeli mi danno questa sensazione.
Grazie Susanna, un abbraccio a te!
Il tuo sguardo sull’angelo e le tue parole hanno colto l’essenza dell’opera… hanno colto ciò che pensava lo scultore quando creava. Grazie per quest’altra perla. 😊🌹🌹🌹
Grazie di cuore Domenico, felice che tu abbia apprezzato.
Buona serata a te!
Io vedo nelle labbra serrate di quest’ angelo la speranza inespressa ma auspicata da quella mano protesa che ci sara’ un’ altra vita, un’ altra possibilita’ dopo il silenzio della morte …
Quante sensazioni diverse!