I sospiri di Carlotta non si sanno raccontare, risuonarono in certe antiche stanze illuminate da tremule fiammelle, nella casa dove lei visse i suoi giorni di sposa felice e giovane madre.
E così l’ho immaginata affranta, inconsolabile, smarrita e avvinta in un dolore per il quale forse le fu difficile trovare conforto.
Eppure Carlotta aveva forse questa forza nascosta che le donne spesso portano in dote senza neppure saperlo.
E forse lei usava recarsi al Cimitero Monumentale di Staglieno insieme ai suoi bimbi, proprio così è ritratta nel monumento dedicato al suo compianto marito Francesco Giuseppe Casella e opera dello scultore Giuseppe Benetti.
Con i suoi piccini condivide gli istanti di raccoglimento e il saluto frequente a lui che se ne è andato troppo presto.
Solleva con modi afettuosi il suo bimbo piccino verso l’immagine dell’amato padre.
I suoi bimbi sono vestiti con gran gusto ed eleganza, non inganni il grande fiocco lezioso: i figli di lei sono due maschietti, sul finire dell’Ottocento si usavano questi abiti per i bambini.
Sono scolpiti nel marmo i nomi dei componenti di questa famiglia.
Il maggiore dei due porta un cappottino con i bottoni grandi e un colletto di raffinato pizzo.
E Carlotta quasi non appare e forse fu lei a volere questo.
Si intuisce la sua figura sottile avvolta in un pesante manto, si nota la sua materna femminilità nella sua posa e nei suoi modi.
Carlotta è nei suoi figli, nel frutto di quell’amore troppo presto compianto, in quel sentimento che lei prova per loro e in quell’amore che loro restituiscono a lei e a quel padre perduto.
E lei desidera che il suo amato compagno di vita sia ancora amato, ricordato e rimpianto.
Carlotta è in questo respiro tenace della memoria, nelle ditina che sfiorano il volto benevolo e al contempo severo del capofamiglia.
Ed è in quelle mani giunte in speranzosa preghiera.
Carlotta è nella sua forza caparbia, nella sua volontà di conservare i suoi più cari affetti e di tenere unita, in un cerchio di amore eterno, la sua cara famiglia.
Di lei appena si nota il profilo aggraziato, nella sua silenziosa e potente presenza.
Il tempo scorrerà, i figli cresceranno e da adulti torneranno in questo luogo e rivedranno il monumento di Giuseppe Benetti dove essi sono ritratti bambini accanto alla loro madre amorosa, nel tempo della perdita e dello smarrimento.
E troveranno ancora conforto nell’immagine grandiosa di lei, nella forza del suo sentimento capace di superare ogni confine, in questo respiro potente di madre amorevole e amata.
Miss, la scelta di rappresentare la madre mentre solleva il bimbo verso l’immagine del padre defunto, è semplicemente, geniale perchè l’effetto che ne risulta è proprio come dici tu, struggente…
Sì, è davvero così.
Grazie Sergio, un giorno dovremo andare a Staglieno insieme, merita sempre. Un caro saluto!
Splendido, proprio per questa figura femminile defilata che attraverso i bambini tiene vivo l’amore per il coniuge. Bravissima tu come sempre a cogliere il dettaglio che fa la differenza e a guidarci nella lettura di questi bellissimi monumenti. Un bacione cara!
Sì, lei resta in una dimensione privata, così composta e quasi nascosta, ispira tanta tenerezza.
Grazie Viv, un abbraccio!
Bellissimo, cara Miss! Le sculture paiono vive, solo ferme nel loro dolore . .. e il gesto della madre che protende il piccolo, e quelle manine..
Grazie, raf
Quanta tenerezza, vero cara? Un abbraccio a te Raf, a presto!
Che bel racconto …le tue parole sono accompagnate da fotografie struggenti. Bellissimo lavoro Miss. Un saluto ed un sorriso.
Grazie infinite Domenico, questo monumento ha una bellezza tutta sua, così intima e commovente, sono contenta che apprezzi, grazie davvero e buona serata a te.
immagini di una bellezza straziante, quante opere d’arte che ci sono in quel cimitero!!!!
Sì, ci sono degli autentici capolavori che meritano di essere conosciuti.
Grazie Max, buona giornata a te.
Oltre alla finezza dei dettagli degli abiti mi colpisce l’espressione dei bambini: interdetto il piccolo, decisamente più consapevole il maggiore
La spontaneità del piccino è commovente, secondo me.
Emozionante e commovente il tuo racconto di questa bellissima scultura.
Un saluto.
Giusy
Grazie Giusy, un caro saluto a te!
Bellissime parole, Miss… sempre riesci a catturare l’essenza di quello che descrivi, in questo caso delle immagini piene di tenerezza e commozione
Grazie Amaia, sono contenta che tu abbia apprezzato!