Il piatto di San Giovanni Battista

È una raffinata preziosità, un pezzo di rara bellezza giunto a noi da tempi molto lontani e conservato in una delle sale del Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo.
Genova ha un profondo legame con San Giovanni Battista: il santo è il patrono della città e nel corso del tempo nella Superba sono stati condotti in diversi momenti reliquie e oggetti collegati alla figura del Battista.
A proposito del pregiato piatto si narra che esso sia stato usato per raccogliere la testa di San Giovanni Battista dopo la sua decapitazione.
Come si legge sulla breve ma esaustiva Guida Sagep dedicata al Museo del Tesoro, il piatto è di calcedonio e di produzione romana del I secolo d.C., mentre invece la decorazione che funge da cornice e la testa posta al centro del piatto sarebbero successive e di fattura francese del XV secolo.
È poi interessante scoprire come questa pezzo così particolare e sia giunto nella Superba.
A donarlo alla Protettoria della Cappella di San Giovanni Battista fu Papa Innocenzo VIII, il pontefice apparteneva alla nobile famiglia genovese dei Cybo e nel 1492, quando ormai era in punto di morte, volle così riaffermare il suo attaccamento alla sua città e destinò a Genova quel pezzo così pregiato e unico per la valenza religiosa che lo contraddistingue.
Così, da quel tempo, è conservato nella cattedrale della Superba, nella città dove sono numerosi i cuori devoti a San Giovanni Battista.

12 pensieri riguardo “Il piatto di San Giovanni Battista

  1. Per curiosità sono andata a vedere l’elenco delle località italiane di cui San Giovanni è patrono. Impressionante! Non ho avuto il coraggio di contarle ma è lunghissimo e copre tutte le regioni. Io stessa ho vissuto per anni a Sesto San Giovanni (inutile dire chi sia il patrono) e ora a Monza dove è copatrono. Il 24 giugno festeggiamo in tanti. Buona giornata, cara!

  2. Ora comprendo perchè il nome Giovanni Battista è molto comune in Genova.
    quando sento il nome GIO BATTA è il suo diminutivo?
    Buon pomeriggio Miss e grazie.

  3. Durante una visita guidata ci spiegarono che se la luce incide sul piatto da un angolo particolare questa viene riflessa in maniera che tutto il manufatto sembri di un vivido rosso e che questo sia stato interpretato come una testimonianza del martirio del Santo

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