Ogni stagione ha i suoi mugugni e i suoi fatterelli di poco conto, andiamo così alla primavera del 1914 e sfogliamo le pagine del quotidiano Il Lavoro del 7 di Maggio, i cittadini di Genova per farsi sentire scrivono delle belle lettere che vengono poi pubblicate sul giornale con la speranza che i problemi vengano così risolti.
Dunque, gli abitanti di Boccadasse e Via Caprera hanno una precisa richiesta da fare: servirebbe una fermata del tram all’inizio di Via Felice Cavallotti e pregano che la loro necessità venga riferita alla direzione dei tram elettrici, guarda un po’ se per una cosa simile bisogna rivolgersi al giornale!
In Via San Vincenzo, invece, c’è un’altra bella grana: la strada è praticamente al buio e priva di illuminazione.
E questo è gravissimo, intanto per la sicurezza e poi per il fatto che una via così centrale e vicina alla stazione merita ben altro decoro e i cittadini hanno tutto il diritto ad avere la strada ben illuminata, come chiosa un lettore che si firma Uno per tutti.
C’è un signore poi che invece si lamenta dei rami secchi sugli alberi dei giardini di Corso Carbonara e dell’Acquasola, ma è mai possibile che non si possano tenere con cura queste benedette piante?
Quelli di Vico Chiuso Peirera, dalle parti di Via Fieschi, hanno pure le loro ragioni per mugugnare.
Pare infatti che ci sia gente che ha la bella abitudine di lanciare la spazzatura dalla finestra e quindi un assiduo lettore come sempre si fa parte diligente e parla anche a nome di quei poveri cittadini che devono sopportare cotanta maleducazione.
Qualcuno provveda, per carità!
Non va meglio in Via Madre di Dio, sembra che a causa degli eccessivi annaffiamenti della strada chi passa da quelle parti rischia di andare a gambe all’aria, sicché gli abitanti chiedono che venga fatta un po’ di attenzione, nessuno ha voglia di rompersi l’osso del collo!
Cartolina appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
Tra i fatterelli di cronaca ne ricorderei uno avvenuto in Vico Sottile dalle parti di Soziglia.
Sembra che nottetempo dei malfattori abbiano cercato di fare un grande buco nel reticolato di ferro che protegge il cancello del negozio di macelleria del signor Romolo, zitti zitti hanno tentato il colpaccio.
Tutto questo per rubare con l’ausilio di un gancio un mezzo vitello che era appeso nella macelleria: il furto grazie al cielo non è riuscito in quanto il buco era troppo piccolo e il vitello non ci passava, con gran sollievo del povero macellaio, immagino.
E sicuramente in Soziglia si sarà parlato parecchio di questa faccenda!
Dedichiamo anche spazio alle frivolezze ed ecco una bella novità per le signore genovesi, le più ambiziose non si faranno sfuggire la sorpresa annunciata sulle pagine del quotidiano.
In Via Carlo Felice, nota in seguito come Via XXV Aprile, alla celebre Pellicceria Genovese si terrà la vendita di eleganti capi provenienti dai celebri magazzini Lafayette di Parigi, ci sono mantelle, abiti, camicette all’ultima moda, è un’occasione imperdibile!
E per finire mi preme citare la disavventura della signorina Olimpia, mi auguro proprio che qualcuno l’abbia aiutata!
È accaduto in centro, nel tragitto da Via Colombo a Via del Seminario: la signorina Olimpia durante il percorso ha perduto una borsetta contenente 10 lire e due piccoli ritratti e tramite il giornale si auspica che tutto ritorni alla legittima proprietaria.
Povera signorina Olimpia, spero che i suoi cari ritratti siano tornati tra le sue mani così come tutto il resto che aveva smarrito, in un giorno di maggio del 1914.
Fa specie pensare che un anno più tardi avrebbero avuto ben altri problemi. Comunque per tornare a sorridere sono certa che i ritratti della signora Olimpia, per gli strani giri del destino, potrebbero arrivare tra le tue mani e certamente sapresti prendertene cura… buona giornata! 😊
Eh, come sarebbe bello cara Viv! Grazie amica mia, un bacione.
Miss, oggi in Via Madre di Dio non si scivola più, ma forse l’hanno essicata fin troppo…
Eh già, purtroppo è così.
Proprio cosi’ anche nel 1914 la cronaca era fatta di piccoli e grandi avvenimenti … Alcuni problemi sono stati superati dalla storia …altri sono ancora presenti proprio come allora ..
Veramente, proprio così!
il mugugno ha sempre fatto parte dei genovesi, anche se andasse tutto alla perfezione ci sarebbe sempre qualcuno pronto a criticare qualcosa, è proprio nel nostro dna 😉
Eh sì, davvero!
Sono belli questi ritratti di Genova disegnati dalle tue parole! 🌹🌹🌹
Mi diverto tantissimo a leggere e raccontare queste storie del passato, grazie caro Domenico!
Ognuno ha le sue ansie, e qualcuna è ancora condivisibile. Immagino la vignetta del vitello che non passa dal buco …
Pure io l’ho immaginata!
E proprio in quel mese di maggio Genova era pronta per la grande esposizione internazionale che fu rapidamente oscurata dello scoppio in Europa della Prima guerra Mondiale (v. Massimo Minella, “1914. L’Esposizione Internazionale di Genova”, De Ferrari, Genova, 2014).
Uh, è vero! Grazie Professoressa Milan.